Il paesaggio interno della Zona Intemelia è caratterizzata dalla vastità del territorio boschivo, che rende unico il paesaggio prealpino delle Marittime. Sei grosse foreste e quindici boschi eterogenei sono un patrimonio insostituibile, per le Valli Roia, Bevera, Nervia. La parte francese è da tempo conservata a Parco, l'immissione del Parco in quella italiana incontra squallide resistenze.
Nella seconda metà del Novecento, il progredire del trekking, quale escursionismo d’amatore, ha designato il Cammino sul crinale Roia-Nervia quale prima tappa del percorso “Alta Via dei Monti Liguri”, che unisce Ventimiglia a Ceparana, nel Levante Ligure, in una spettacolare percorrenza continuamente in altura.
Ancora nell'anno 1869, tra le falde Est di Punta Mortola e gli scogli di Ponente del Murru Russu, era presente una importante spiaggia di ghiaia, dalla profondità media di 15 metri, che proteggeva una striscia di territorio agricolo, corrispondente all'attuale linea di costa. A causa dei prelievi di materiale per la creazione del sedime, sul tracciato ferroviario verso la Francia, iniziati quell'anno, oltre ai più corposi prelievi atti a riempire i muraglioni eretti per supportare il raddoppio dei binari, iniziati nel 1906; nell'anno 1922, una imponente mareggiata spazzava via la chiesetta di Sant'Anna, di proprietà della Confraternita dei pastori di Tenda.
Attorno al XVI secolo, nell'intento di trascorrere la stagione calda lontano dalla malarica foce della Roia, le famiglie dei maggiorenti ventimigliesi costruirono alcune ville nei loro fondi, sulla Piana di Latte, coltivati ad agrumeto ed uliveto. La costante minaccia dei pirati Barbareschi, suggerì loro di erigere le ville in forma di veri e propri bastioni di difesa, collegati alla Via Iulia Augusta da ubertosi pergolati che si aprivano dietro eleganti e monumentali portali baroccheggianti.
Segnaposto sulle più consuete Sedi di Tappa, lungo le più importanti Vie Francigene o di Pellegri-naggio medievale europeo.
Tracciato segnato nei tratti percorribili, corredato con le indicazioni dei siti più significativi, lungo tutto il percorso Intemelio.
Il tracciato della Via Æmilia Scauri, tre Luni e Vado, passava l'Appennino sulla Cisa e lo ripassava sul Cadibona, dopo aver toccato Parma e Piacenza, senza considerare l'ancora agricola Genova.
Dal livello del mare, la curvatura della crosta terrestre dovrebbe nascondere alla nostra vista, la quasi totalità dei profili montuosi di Corsica (1389 - 2707) a 180 Km. di distanza. In effetti, al livello del mare, si considera che l’orizzonte naturale possa raggiungere visivamente 30 Km circa. Alla altitudine di 100 metri 35.7 Km.; a 1000 metri diventano 113 Km.
Il Rio Resentello nasce da Monte Fontane, a 460 metri di altitudine, sul crinale Collasgarba - Testa d’Alpe, incastonato tra le Valli Roia e Nervia, fino alla collina delle Maure, sotto San Giacomo. Con poco più che tre chilometri di corso, sfocia sotto la Rotonda al culmine di Via Chiappori.
Il
crinale tra il Torrente Nervia ed il Fiume Roia è valicabile in
molti punti, strategici ed altamente suggestivi, con la
prerogativa di poter affrontare l'avventura in situazione
assolutamente pedonale, giacché la Val Nervia è servita dalla
autocorriera RT; come la Val Roia dalla ferrovia
Cuneo-Ventimiglia.
Pigna-Melosa - Sanson - Briga
Pigna - Muratone - Saorgio
Pigna-Gouta - Testa d'Alpe - Breglio
Rocchetta Nervina - Abeglio - Airole.
Fin dall'Antichità, gli armenti ovicaprini detti "sciòrte", prati-cavano la transumanza monti-mare, dai pascoli estivi di montagna, gli "arpezi", verso le bandite marittime, ricche di iodio. Gli spostamenti seguivano tracce ben radicate sui crinali prealpini, conosciute come "dràire".
Identificazione del tracciato percorso dalla Antica Via Romana, sulla base dei ritrovamenti certi o delle situazioni territoriali rinvenute.
Rilevata da un documento trecentesco, avrebbe potuto trovarsi sulla sommità del Colle, località che ha subito gravi ridimensionamenti, con la demolizione dei "bunker" tedeschi, al termine della Seconda Guerra Mondiale. La postazione, in ottica con Porta Canarda, avrebbe consentito la comunicazione visiva tra le tre postazioni genovesi, rinforzate durante l'assedio a Ventimiglia, nel 1220: Castrum Roche, Castrum Collis e Castrum Apii.
Toponimi marini, toponimi terrestri,
idronimi, oronimi localistici,
"int'u nostru parlà".
Pista carrabile d'alta montagna che percorre uno dei più bei paesaggi della Alpi e Prealpi Marittime. Prende quota da Tenda/Speggi, si porta alla Bassa dell'Ournu. Doppia la Bassa di Peirafiga per raggiungere il Colle di Tenda al Forte Margheria. Lambisce tutti i Forti Ottocenteschi, per giungere al Colle della Boaria, passa il Colle dei Signori e il Tanarello, da dove cala a tuffo su La Briga, non scordando di accarezzare N.D. des Fontaines.
Anche le secche sottomarine, antistanti l'abitato di Ventimiglia, trovano riscontro in superficie attraverso le "mire"; punti di riferimento che gli uomini di mare hanno determinato, nei secoli, tramandandone la memoria.
La zona archeologica di Albintimilium romana si trova presso la foce del Nervia, attorno al rilevato Teatro, le Terme ed alcuni interessanti mosaici, oltre alle Mura, le Porte, molte insulae ed il Castellum aquae. Si intuisce dove fosse il Porto Canale, mentre si hanno notizie della Cattedrale del III secolo.
La posizione territoriale - seriale di siti sacri, oggi dedicati ad un non meglio caratterizzato San Romano, evolvendo dalla Provenza, attorno alla Pianura della Crau, e proseguendo sul retrocosta tirrenico nel territorio Intemelio, da Monaco a Monte Bignone, per riprendere sull'Appennino Toscano verso Roma; richiama l'attenzione all'antico percorso ligure di Heracle, nel sacrale ritorno dalla Nona Fatica, mentre guidava la mandria dei buoi sottratti a Gerione.
Dopo quello realizzato dagli "Alpini", sul "Belvedere del Corsaro Nero"; sono due i recuperi abitativi civici che potrebbero cambiare il volto di Ventimiglia, verso una paesaggistica più sostenibile. Lo adeguamento del sito "seminario" a situazioni meno invasive ed il recupero del chiostro del "Cuventu" dagli abusivismi eccessivi.
Dall'VIII secolo al XIII, Ventimiglia ha disposto di un attivissimo porto canale, ben strutturato nel tratto del Fiume Roia sottostante lo Scoglio dove stava formandosi la Città medievale.
Inserimento virtuale della struttura portuale "Cala del Forte" nel litorale di Ventimiglia.
Fino al secolo XIII, la scarsa viabilità di costa, quella che seguiva il tracciato dell'antica Via Iulia Augusta, assieme al raro traffico della strada d'alveo, lungo il Torrente Nervia, che poteva provenire dall'entroterra, erano controllati dai Conti e dal Libero Comune, attraverso la presenza di un "castello", chiamato "Portiloira" e situato nel territorio di Nervia, ma mai ritrovato.
Mentone è segnalato in Francia nella qualità di "Ville Fleurie", così come Venti-miglia è segnalata in Italia nell'elenco dei Comuni Fioriti. Fin dal 1960, in più, la città ligure si fregia dell'inusuale titolo di:"Porta Fiorita d'Italia".
Nella Zona
Intemeia, l'evoluzione storica ha reso sacrali alcuni punti del
territorio, che ci vengono segnalati da chiese e pievi
campestri, inserite indelebilmente nel culto popolare.
Qualcunadi queste, vive un lento declino, poche altre, già
ridotte in rovina, sono state soffocate da costruzioni o
movimenti di terra. Di queste bisogna conservare il ricordo,
onde far quadrare la mappa dei siti sacrali, che altrimenti
soffrirebbe di scompensi.
Ancora agli inizi del XVI secolo, nel secondo lunedì dopo la Ascensione, il popolo si recava in processione alla pieve di Santo Stefano in Ripa, il martedì alla chiesa romita di San Lazzaro alla Rocca ed il mercoledì a San Simeone alle Barme, per celebrare le Rogazioni o Litanie, legate alla prosperità dei campi.
Varianti del tipo lessicale "Parietaria" nell'area ligure di Estremo Ponente, che è identificabile col Bacino idrografico del Fiume Roia.
Nomi dei Monti e dei Passi montani del paese, anticamente abitato dagli Intemelìi, che è circoscritto nell’intero spartiacque del Fiume Roia; differenziato all'interno, dalle displuviali del Torrente Bevera, a Ponente e dal Torrente Nervia, a Levante. L’intero spartiacque, a Settentrione, è delimitato dal crinale Monte Marguareis - Monte Clapier. A Meridione, il Mar Ligure, tra Monte Nero, a Est, verso la Testa di Cane, a Ovest.
Quasi tutti i monumenti ecclesiali romanici Liguri - provenzali hanno il loro orientamento assale rivolto verso l'Oriente. Alcuni verso il sorgere del Solstizio estivo, sovente dedicati a San Michele; altri verso il levare del Solstizio invernale.
La cinta muraria dell'Anno Mille serrava poco più di una metà di quello che sarà chiuso dalle mura cinquecentesche.
Istituito nel centro di Ventimiglia, negli Anni Venti, con l'intento di promuovere, attraverso la sua attrazione turistica, lo sviluppo commerciale della città, questo mercato vanta già novant'anni. Nel tempo si è ampliato eccessivamente e oggi sta facendo il possibile per auto distruggersi, con grave danno per la città, che gli sta andando dietro.
Le antiche fonti davano "Lucus Bormani", l'impenetrabile bosco del Ponente Ligure, a 15 miglia da Albingaunum e a 16 da Costa Belenae, ma si presume fosse molto più ampio, tanto da arrivare a contenere le pendici di Montenero, presso Bordighera.
Varianti del tipo lessicale "Lucciola" nell'area ligure di Estremo Ponente, che è identificabile col Bacino idrografico del Fiume Roia.
Edificata dal Libero Comune, ritrovava un ruolo d'importanza nel XV secolo, per diventare poi una sorta di "club house" per la deprimente casta dei "Magnifici", in quello che avrebbe dovuto essere il "Rinascimento" locale.
. Sul Plateau de La Ceva, sopra il Vallone di Cairos, dove nella notte del 12 settembre 1944, si è schiantato un bombardiere americano del tipo “B-24 Liberator”, denominato “Dallas Lady”, con i suoi undici componenti d’equipaggio, andò a schiantarsi sull’altopiano della Ceva, alle pendici del Cornu d’u Buc; è stato eretto il Monumento agli Aviatori Liberatori.
In testa alla Val Roia, con la sua altitudine di 2.872 metri, il monte Bégo domina il maestoso territorio racchiuso nelle vallate delle Meraviglie, di Fontanalba e di Valmasca. Modellate da antichi ghiacciai, coronate da un gran numero di laghi, queste valli hanno messo in luce una serie di rocce levigate, dove i nostri antenati, nell'Età dei Metalli, hanno tracciato i segni della loro storia. Quasi 36.000 incisioni a cielo aperto,
Il fronte mare di Ventimiglia, prospiciente all'abitato Medievale, a quello Ottocentesco e al Moderno, oltre che al Parco Archeologico di Nervia, è continuativamente pedonalizzato e abbellito da recente urbanizzazione. Le ampie spiagge cittadine, perfettamente stabilizzate, prospettano, per la marina ventimigliese, un decollo turistico sublime.
Le caratteristiche delle sette polle che sgorgano dal "fontano" del Vallone di Monte Nero, nei pressi di Briga, rendono il luogo partecipe d'una sacralità universale."U Funtan", già frequentato nell’Alta Antichità, è il sito più rappresentativo riservato al culto delle acque, nel territorio intemelio. Le proprietà lustrali di quelle sorgenti sono state offuscate dagli affreschi, dipinti sui muri del santuario limitrofo, la “Cappella Sistina” delle Alpi Marittime.
Le Fontane e le Fonti perenni scaturenti nella Liguria Intemelia hanno sempre versato ottima acqua, in abbondanza. Oggi, la genericità dell'agricoltura e l'incuria della politica, aggiunte agli interessi economici delle lobby edificatorie, ne hanno deviato, seccato o inquinato moltissime. Per conservarne memoria, riportiamo le curiosità che caratterizzano certe nostre sorgenti.
Il corso della Roia, fiume a carattere torrentizio, con i suoi numerosi affluenti; caratterizza il bacino imbrifero che supporta, storicamente, il territorio della Zona Intemelia.
La selvaggia e pittoresca Val Roia percorsa costeggiando gli uliveti e i boschi rupestri, attraversando gli sviluppi elicoidali, verso i lariceti tendaschi, oltre la gallleria di culmine, sui prati alpini, altri elicoidali, fino ai campi sulle dolci colline del cuneese.
Percorso tra Gouta e Breglio per raggiungere Fascia Sagrà, radura nel mezzo di un ragguardevole bosco, che potrebbe rappresentare un nemeton. La certezza della sacralità del sito è racchiusa nel toponimo, che si è conservato fino ai nostri giorni, nella cultura parlata delle nostre genti; così com'è, a due chilometri da Gola di Gouta, lungo la strada sterrata che porta a Testa d’Alpe, sul bivio che conduce all’Arpetta, a quota 1360 metri s.l.m. lunga poco più di ottanta metri, per il verso Est-Ovest, e larga meno di quarantacinque, sul lato Sud-Nord, nei punti di maggior estensione.
La porzione di territorio comunale, che la Città di Ventimiglia può vantare, situata a Ponente del centro, verso i confini con la Francia, è una enclave naturale di inusitata bellezza e tipicità. L'altera rudezza della Bassa Val Bevera, dominata dal Monte Granmondo, l'arcadica giacitura della Valle di Latte, sovrastata dalle verdi pendici della Longoira, da cui sbalzano le soleggiate balconate marine di Grimaldi e La Mortola; offrono la scena di una Liguria inopinabile, quanto sostanziale.
Evoluzione viaria e ferroviaria sul sito delle Gianchete, che divenne sede del Camposanto della città, ivi trasferito dalla Braia della Bastida, alle falde di Siestro, di rimpetto a San Steva.
Dal monumentale portale sito a Sud-Est di Castel D'Appio, si dipartiva il "Camminamento di Ronda" soprastante il baluardo naturale, formato dai dirupi in successione dall'Appio a Porta Canarda, che controllava la strada a mare dalla Provenza.
Per un osservatore, fisso su un punto del territorio, la rilevazione del percorso apparente del Sole attraverso il cielo conseguente, nel corso dell'anno solare, da Est verso Ovest, si manifesta assai vario nelle sue traiettorie estreme. Dal tracciato eseguito nel giorno del Solstizio d'inverno a quello effettuato in giugno, al Solstizio d'estate; il Sole solca il cielo con 182 diverse tracce conseguenti, all'interno del settore di cielo contenuto.
Antecedente all'anno 1860, era in prevalenza paludoso, ma in parte agricolo, il territorio che ospitava il Cuventu agostiniano e i resti attivi della Bastida. Nel 1968, il sopraggiungere della Ferrovia, lo aveva già stravolto, adattandolo a com'é nel presente.
I Dui Camin è toponimo radicato che segnava il bivio tra l'antica Via Iulia Augusta, strada di costa, con la "draira" che portava alla Via Domitia, in Piemonte, oltre il Colle di Tenda. Il percorso che precedeva il valico di Tenda era conosciuto come Strada dello Strafurcu, il percorso che ancora a fine Ottocento era l'unica strada fino a Breglio, serviva soprattutto come draira, il tratturo della transumanza, o ghidagiu.
I santuari dedicati a San Michele sono molto numerosi in Europa occidentale e sono molte le chiese e le località chiamate col suo nome, ma è notevole osservare come, fra i più importanti di questi santuari, si verifichi un allineamento, molto chiaro, riportato sulla superficie della Terra.
Dal livello del mare, la curvatura della crosta terrestre dovrebbe nascondere alla nostra vista, la quasi totalità dei profili montuosi di Corsica (1389 - 2707) a 180 Km. di distanza. In effetti, al livello del mare, l’orizzonte naturale è consi-derato poter raggiungere visiva-mente 30 Km circa. All’altitudine di 100 metri 35.7 Km.; a 1000 metri diventano 113 Km.
Toponimi, caratteristiche e convenzioni relative all'altura che caratterizza il tratto orientale del Territorio comunale di Ventimiglia
Il profilo diruto dell'altura di Santa Croce, conosciuta come Cima Croairöra, rispetto al sito dove sorge la chiesuola dell'Annunziata, potrebbe aver rappresentato uno gnomone, con la rispettiva piazzola rituale, per visionare il passaggio del sole, durante gli equinozi.
Le propaggini meridionali del crinale che divide il Nervia ed il Roia, contengono "a Colasgàrba" il sito che ha contenuto il capoluogo dei Liguri Intemelìi, attrezzato di un porto canale, ricavato fin dall'antichità nel "Lagassu" alla foce del Torrente Nervia.
Ventimiglia può docu-mentare, con estesi reperti archeologici, le vestigia delle sue sei principali età, a partire dalle abitazioni dei suoi trogloditi. Questa sua caratteristica è fruibile fin dal 1880.
La
Zona Intemelia, entità territoriale abitata dagli antichi
Intemelii, coincide con l'estensione del bacino idrografico del
Fiume Roia, dal crinale del Colle di Tenda verso Capo d'Aglio, a
Ponente, come, verso Levante a Capo Nero.
L'evoluzione storica ha reso sacrali alcuni punti del
territorio, che ci vengono segnalati da chiese e pievi
campestri, inserite indelebilmente nel culto popolare.
La spiaggia di fine arena, che durante la stagione calda si ricompone ad Ovest di Punta della Rocca, è luogo assai frequentato dai simpatizzanti di surf-onda. Il luogo si raggiunge soltanto a piedi, attraverso un panoramico sentiero a sbalzo sul mare.
La foresta più estesa di Liguria, che ospita abeti bianchi e faggi, a pochi chilometri dal mare, occupa l'estremità Nord-Ovest del crinale di Ponente della Val Nervia, affacciato sulla Val Roia, francese. Dal 1947, il sito è percorso dal confine nazionale. La parte Francese è tutelata da allora; quella ligure è in corso di una lenta ricerca della salvaguardia attiva.