PAGINE DI MEMORIA CITTADINA
ROVERINO SOFTBALL
La terza titolare è sempre la valida Cinzia Perra, un poco scialba in battuta, per chi si era abituato alle sue eccezionali smazzate.
Laura Lazzaretti è una ragazzina capace e dotata, ma un carattere eccessivamente riservato, la rende insicura e poco impiegabile nell’economia della compagine, ha da reagire col morale e restare attiva come la abbiamo vista negli allenamenti.
Loredana D’Auria è tecnicamente valida e preparata, ma una buona dose di sfortuna non le ha ancora permesso di portare a termine un’incontro.
Lo stesso discorso della sfortuna aggiunto ad una dose di inesperienza valgono per Ivana Paolucci. La giovanissima Barbara Biamonti è invece una matricola di sicuro valore futuro, è intelligente e padrona del gioco, è veloce, dotata, e ci sa fare in smazzata, pur non dando ancora molto all’economia generale.
Una veterana di sicuro valore, Elena Vicari, non può seguire la squadra per impegni di lavoro, ed è un peccato. Impegni di lavoro trattengono anche Antonella Rotondaro, matricola di merito la quale dovrebbe rifarsi negli impegni di fine stagione.
Non hanno trovato posto nella formazione di quest’anno le matricole Wanda e Wilma Matulia e Rosa Zoccali che presumibilmente si riavvicineranno con 1’ inizio degli allenamenti di settembre.
La situazione del team ventimigliese di Softball femminile è rosea sul terreno di gioco, meno rosee sono le prospettive di gestione societaria ed il sostegno finanziario, se come è prevedibile, dovessero vincere il sottogirone, saranno già problemi le trasferte a Genova.
Risultando vincenti di girone le volpette ventimigliesi dovrebbero rinunciare per mancanza di fondi e di sostegno societario.
Ci sono poi i discorsi sul campo di gioco, e la dotazione a Roverino di un terreno adatto, come è nelle previsioni dei politici, ma questi li lasciamo ad un momento più idoneo, ed auguriamo alle ragazze dei batti e corri di portare a termine la loro fatica sotto questo caldo sole di luglio, in modo opportuno.
A.D.
LA VOCE INTEMELIA anno XXXII N. 6 - giugno 1978
Domenica 30 aprile aveva inizio l’avventura del Campionato di Softball femminile serie B nazionale, girone ligure, dello Sport Club Ventimiglia, che ama definirsi Roverino Softball, dato che per il novanta per cento le atlete della compagine sono residenti nel popoloso sobborgo.
Era una trasferta a Nizza contro le forti atlete del Nice Cacel allenate dal veterano del Baseball francese, François Corso, ed in quella giornata di pioggia, l’esordio dei nostri colori non poteva essere più amaro, una perentoria sconfitta, metteva in guardia le nostre volpette, sulla difficoltà del torneo di quest’anno.
Messa a punto la grinta, due domeniche dopo, il 14 maggio in trasferta a Zinola le nostre ragazze battevano il Savona Softball per 15 a 14, in un’incontro altamente spettacolare e teso.
Non mantenevano a sufficienza il morale per lasciarsi sorprendere il 28 dello stesso mese a Sanremo da un sorniona lanciatrice del vivaio locale, con uno strano strike discendente.
Domenica 4 giugno sul diamante amico di Camporosso, via Kennedy, mettevano sotto le nizzarde del Cacel in una partita alla grande che le vedeva padroneggiare nei primi inning, per poi amministrare il bottino per il resto dell’incontro terminato per 12 a 11 con le nostre all’attacco.
La rivincita sul Sanremo Tomato B è arrivata puntuale domenica 11 giugno sul diamante camporossino dove in una partita di attacco grintoso, le granata hanno ridimensionato le matricole sanremesi con un perentorio 22 a 9, rinunciando all’ultimo turno.
Il lavoro che l’allenatore Luigino Maccario ha portato avanti dal 1969, trasferendo il baseball ed il softball in circa cento, tra giovani e ragazze vorticosamente alternatisi sul diamante ventimigliese, si fa per dire, comincia a dare i suoi frutti. È l’amalgama di soggetti realmente preparati, che finalmente sentono lo spirito di squadra, la soluzione delle brillanti prestazioni del Ventimiglia softball nella presente stagione. Sta dimostrandosi valida, anche se ancora inesperta, la conduzione manageriale del tecnico di squadra Rossella Balestra, sempre capace in prima base, anche se un po’ smorzata sulle sue strepitose battute.
Teresa Ranieri è lanciatrice titolare, dalla sicurezza innegabile, è migliorata in battuta ed è tra le prime tre. Valida lanciatrice di rilievo è Danila Muratore, la quale pur non essendo una forte mazza è opportunista in attacco e segna punti con facilità. Ha iniziato la stagione come terza lanciatrice ed ora sta dimostrandosi un’efficacissima interno in prima ed una valida attaccante la longilinea Nicoletta Valesini.
Il ricevitore titolare è novella di diamante, ma il fisico adatto ed una innata predisposizione hanno fatto sì che questo difficile ruolo venisse coperto magnificamente da Patrizia Altomare.
Catcher di rilievo e jolly della formazione è Denise Muratore, non è bastone di forza ma sa toccare con disinvoltura gli strike avversari ed è notevole sulle basi.
Inesperta in battuta, ma con un futuro in merito, è la seconda base Mariella Arbusti, che dopo molte stagioni riesce a risolvere il problema del cuscino di mezzo del diamante locale.
Antonella Surace è la conferma della sorpresa dello scorso anno, è un’interbase coriacea e veloce, e sulla battuta come sulla corsa è tra le migliori in squadra.
Più forte di lei col bastone vi è solo Flavia Perra, che oltretutto quest’anno è all’apice dell’opportunismo sulle basi, in difesa si destreggia sulla terza ed è ottimo esterno.
La squadra dello Sport Club Ventimiglia Softball Femminile
in trasferta a Bavari, nel 1978
La rosa delle titolari del Ventimiglia Softball, da sinistra in piedi: Rina Luppino, Grazia Luppino, Tina Citroni, Franca Zoccali, Rossella Ballestra, Giorgia Spinella, Cinzia Perra; accovacciate: Danila Muratore, Anny Cane, Antonella Surace, Mary D'Auria, Enza Spinella, Anna Rigo, Marcella Pettavino, Denise Muratore.
LA VOCE INTEMELIA anno XXXI n. 7 - luglio 1976
LA
SQUADRA DI BASEBALL
dello Sport Club Ventimiglia
Si è svolto domenica 16 maggio sul campo sportivo di Peglia un
incontro di Baseball, la nuova ed interessante attività sportiva
curata da alcuni mesi dallo Sport Club della nostra città.
Numerosi spettatori hanno seguito con attenzione le fasi della gara,
disputata sul campo di gioco disposto a «diamante», della squadra
locale, allenata dal bravo Marcello Malerbi, contro la forte
compagine del G.S. Don Bosco di Sampierdarena.
Al primo «inning» gli ospiti erano in vantaggio per sette punti, a
uno e l'incontro pareva irrimediabilmente perduto per lo Sport Club.
Al quinto inning con gli ospiti che conducevano per 12 a 2 è salito
in pedana il bravissimo Biscaglia «Polpetto» che ha ridato morale
alla squadra e ha permesso nei successivi due inning di ristabilire
le sorti. Con una battuta valida di Mauro Conti e una esperta rubata
del fresco Malerbi la nostra compagine al settimo ha fatto suo
l'incontro con un buon 16 a 14.
Tra i migliori in campo segnaliamo Luigino Maccario, realizzatore
dei primi fondamentali punti, la magnifica prova di Gianluigi
Maccario che si è rivelato ricevitore di indubbia classe, e tra i
lanciatori un Biscaglia veramente favoloso, mentre Montefinale ha
mostrato un eccessivo nervosismo.
Sulla prima base Riccio si è destreggiato da par suo; validissimi
Mario Serecchia sulla seconda base e Renzo Ballestra in interbase;
il brontolone Mauro Conti ha assolto bene la difesa della terza.
Gli esterni chiamati in causa poche volte hanno però fornito il loro
contributo con due eliminazioni di Luigino Maccario e una ciascuna
di Roberto Capogrosso e del simpatico «yenky» Gianni Ascheri.
Alla battuta tutti bravi e necessariamente calmi almeno aglì ultimi
e decisivi inning. Sulla panchina incitavano a gran voce i compagni
Malaspina e Rino Pittavino scorer, Gianpaolo Palmero e De Fazio
suggeritore; al tabellone Toni Pannuccio coadiuvato da Torrequadra.
LA VOCE INTEMELIA
anno XXVI n. 5 - maggio 1971
DAL 1947
FONDAZIONE DEL
TENNIS CLUB VENTIMIGLIA
Fra tutti avrebbe potuto emergere come talento naturale Agostino
Ballestra. La continuazione della "puntata" è affidata alle
generazioni non inquadrate dal nostro obiettivo. Pur godendo di
una migliore impostazione tecnica e incasellando risultati di
più consistente caratura, le leve con meno anni non possono e
non devono dimenticare lo scomparso campo di via Chiappori,
spesso arido spelacchiato a causa degli umori marini, talvolta
strapazzato dal vento e con squallidi e precari spogliatoi.
Un court, visto con l'ottica attuale, animato da patetici
personaggi di una irripetibile galleria e sul quale si succedeva
"la dinastia dei gallinacei" - battezzati così, in senso
goliardico per via della recinzione della rete, i vari Rotondo,
Nesti, Marvaldi, Cioli, Bianchi, Salamito e Anfossi cioè i
solerti custodi di una disciplina sportiva considerata
all'epoca, almeno nella zona, uno snobismo inerte e stucchevole
da perdigiorno e figli di papa.
Per i benpensanti quei pionieri erano degli sfaccendati ma,
adesso, tirate le somme, è d'obbligo "le chapeau".
Dai
"primordi"', una espressione che può, in chiave moderna,
sintetizzare l'azzardo e l'avventura dei soci fondatori, ai primi e
fervidi anni di vita, il Tennis Ventimiglia ha svolto una attività
di rilievo, inversamente proporzionale alle strutture di cui
disponeva.
Attività intensa e tale da richiamare l'attenzione di Umberto
Mezzanotte, direttore della rivista specializzata "Il tennis
italiano" e unanimemente considerato, a quei tempi, un padreterno.
Infatti, sull'unico court di via Chiappori si disputavano
esibizioni, incontri e tornei addirittura a carattere
internazionale, tanto da provocare gli strali della FIT che non
autorizzava, ovviamente a termini di regolamento, manifestazioni in
sedi con impianti non dotati di almeno tre campi.
Eppure, barando con l'asso nella manica dell'entusiasmo, ciò si
registrava, coinvolgendo in una atmosfera non epidermica, ma sana e
dilagante di euforia sportiva personaggi come Goffredo Maccario,
Pietro Guglielmi ed Ettore Laura.
Molti ricorderanno il campione austriaco Redi (ex di coppa Davis),
reduce di guerra e mutilato, ma talmente bravo con il solo braccio
che gli restava da affascinare il pubblico, già allora attento e
partecipe.
Ricorderanno Prouse (poi docente all'università milanese del Sacro
Cuore) con lo spettacolare e imprevedibile rovescio alla Beppe
Merlo, i fratelli Michele e Gigi Pirro, in quegli anni primattori
non soltanto in provincia, il più anziano addirittura pluricampione
nazionale di doppio e di doppio misto; la gentile Angela Fissare,
Barba, Altini; e Billour: un portamento chic in bilico tra Von Cramm
e Asboth. Eppoi le "soubrettes" Yvette Driussi e Rosanna Braida;
nonostante le affermazioni in coppa Lambertenghi, e quindi non
sprovvedute e di rango, meritavano "l'affiche" soprattutto per la
loro avvenenza.
Ed ancora: i nostri simpaticissimi vicini di casa, i transalpini
Pasquier, Ruzic, Viviani, l'inossidabile veterano Cornerò, Ballerei,
Borfiga, Borderò, D'Adhemar, Vanderpol, quest'ultimo coccolato dalle
ragazzine in occasione di una semifinale del campionato monegasco e
svoltasi in "trasferta", ma con etichetta ufficiale, appunto sul
terreno di via Chiappori. Infine, gli indocinesi dai nomi simili a
geroglifici, ma bravissimi e di spontanea cordialità.
Le racchette intemelie non hanno eccessivamente brillato,
inizialmente, nell'arengo tennistico, pur riportando affermazioni di
prestigio contro team di riconosciuto "pedigree" come Bordighera,
Mentone, Imperia, Finalmarina. Relativo smalto, certo, ma dai
chiaroscuri agonistici di via Chiappori si è aperto lo spiraglio che
ha consentito, in senso promozionale, la costruzione dei campi delle
Logge e, in seguito, quelli sociali di Peglia. Quindi un seme o,
meglio, una pietra miliare.
Sul fronte interno si digeriva con qualche approssimazione la
lezione saltuaria e bonaria del maestro Amalberti. Si cimentavano,
con una padronanza non proprio ortodossa dei cosiddetti
fondamentali, personaggi che oggi, però, vanno "rivisitati" come
catalizzatori e protagonisti di una epopea: Elio Gastaldo, Arbea,
Salvatico, Bordi, Mario e Luciano D'Amico, Scotto, Raimondo,
Procelli, Angelo ed Andrea Maccario, Romano e Vittorio Maccario,
Trivellato, Randelli, Martinoia, Losco, Ramerò, Cabri, Pastello,
Martino, Giorgi, Raneri, Piombo, Fiorenzo e Roberto Squarciafìchi,
Fiorenzo Viale, Vetrone, Bosoni, R. Gugliemi, Giordano, Lumachelli,
De Paoli, De Donatis, Morene, Acquarone, Cottalorda, Pillon,
Frontoni, Moraglia, Gibelli, Giansoldati, Nini Civallero, Silvana
Sangiacomo, Collini, Massa, Masotti e Scullino; è di rigore chiedere
venia per quanti non ricordati.
1967
Festeggiati i vent’anni del
Tennis Club Ventimiglia
Con una agape fraterna servita nel ristorante San Carlo, i
soci del Tennis Club Ventimigliese hanno celebrato domenica il
Ventennale di fondazione del fiorente sodalizio sportivo delta città
di frontiera.
Oltre a
numerosi iscritti con alla testa il Presidente dott. rag. Fiorenzo
Squarciafichi, hanno partecipato al festoso simposio il cav. Albino
Ballestra, (presidente della locale Azienda di Soggiorno, e la sua
gentile Signora, il dott. Peroni di Imperia presidente del Comitato
Provinciale della F.I.T., il cav. Ugo Romagnone, Commissario della
Gioventù Italiana, e le vecchie glorie dott. Mario D’Amico, Arsiero
Procelli. Accompagnato dalla sua gentile signora e dal padre.
Alfonso Giansoldati il quale ha ricordato i momenti salienti che
hanno dato lustro al Tennis Club. Erano pure presenti, fra i
tennisti più in vista, Paola Lorenzi, brillantissima segretaria,
Roberto Squarciafichi, Agostino Ballestra, Ninetto De Donatis,
Bonsignore, Sergio Massa, Sarah Cascino, Gabriele Lippolis, Elio
Gastalo, Roberto Anfossi, Gianni Masotti ed Eraldo Prantoni. Al
levar delle mense il Presidente Squarcifichi rievocando i venti anni
di vita del sodalizio (ha posto in particolare rilievo il problema
della costruzione di nuovi campi da gioco, di cui è sempre più
vivamente sentito il bisogno nella popolosa città di frontiera.
Sull’argomento il dott. Squarciafichi, che è stato calorosamente
applaudito, ha informato sulle promesse fatte dal sindaco cav. uff.
Giuseppe Zanelli e dall’assessore allo sport geom. Enzo Munaro
riguardo il progetto per la realizzazione di un nuovo complesso
sportivo tennistico.
L’attuale situazione
del Tennis Club ospitato nel complesso della palestra della Gioventù
Italiana proprietaria del campo, è stata puntualizzata dal cav. Ugo
Romagnone il quale, dimostrando ancora una volta la sua sensibilità,
ha assicurato il suo interessamento per le legittime necessità degli
sportivi della racchetta.
La serie dei discorsi,
è stata chiusa dal dott. Mario D’Amico che auspicava la costruzione
di nuovi campi per far fronte alle richieste dei turisti, essendo
lui Presidente dell’Associazione Albergatori.
Si è proceduto successivamente alla premiazione del torneo sociale
di singolo, conclusosi con la vittoria di Agostino Ballestra, il
quale si è aggiudicato la Coppa Azienda di Soggiorno. Al secondo
posto si è classificato Adriano Fadda, Coppa del Comune. A Roberto
Squarciafichi ed a Sergio Massa, rispettivamente 3° e 4°
classificati, medaglia d’Oro. Agli altri quattro che seguono in
classifica: Luigi Piombo, Gabriele Lippolis, Ugo Jachino e Ninetto
De Donatis, medaglie d’Argento.
Anche l'attività sportiva è un importante segnale, nella civiltà d'una comunità. Ad Ottocento inoltrato, Ventimiglia aderiva al settore con vivacità, fondando numerose Società, che nel tempo si sono anche decisamente affermate; alcune hanno goduto di una parabola felice, pur scomparendo nel tempo. In città, oggi operano una trentina di club sportivi, alcuni molto attivi e agonisticamente efficaci, dei quali a volte non si conosce abbastanza del loro percorso creativo.
FINE
OTTOCENTO
Negli ultimi decenni dell'Ottocento, il costante contatto con la
comunità internazionale residente in Riviera, ha stimolato nei
ventimigliesi l'adesione all'attività sportiva agonistica; come
avveniva in buona parte d'Europa.
Alcuni volonterosi cittadini fondarono "LA
PALINGENESI", Società ginnica che svolgeva però, anche alcuni sport
anglosassoni.
L'attività agonistica
aveva contatti con le numerose società nate il tutta la Liguria in
quel periodo.