Salviamo le Calandre
Sulla nota vicenda delle Calandre e dei danni che le Ferrovie
arrecherebbero, il consigliere regionale Giuseppe Ugo Romagnone ha
rivolto una interrogazione al Presidente della Giunta per conoscere
quale iniziative si intendono assumere al fine di trovare nel contesto
delle competenze regionali gli elementi atti ad evitare che lavori pur
di estrema importanza per l’ammodernamento e lo sviluppo del trasporto
su rotaia possano diventare fattore di distruzione delle bellezze
naturali della nostra terra.
Alla interpellanza del Consigliere Romagnone, l’Assessore Regionale
Giampiero Mentìi ha così risposto:
I lavori adiacenti la spiaggia delle “Calandre” si rendono necessari
per circa m. 700, per lo scalzamento della base dei manufatti
sorreggenti la sede ferroviaria, dovuta all’azione delle onde; poiché il
primo progetto di una scogliera radente di considerevoli dimensioni ha
incontrato l’opposizione della popolazione e dei movimenti
ambientalisti, si è decisa una scogliera sommersa a 100 metri di
distanza dalla battigia, che presenta anche il vantaggio di rendere
possibile un ripascimento della spiaggia delle “Calandre”.
LA VOCE INTEMELIA
anno XLII n° 9 - settembre 1987
ARRETRANDO L’ESISTENTE LINEA FERROVIARIA E CREANDO SUL TERRAPIENO UNA CORTINA DI VERDE
SALVIAMO LA SPIAGGIA DELLE CALANDRE
Il tracciato della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia inaugurata
nel gennaio del 1872 ed il suo proseguimento verso la Francia aperto
nel marzo dello stesso anno, è stato determinato in tutto il tronco
italiano e nella parte francese, almeno fino a Nizza, dalla
incombente presenza della catena appenninica ed alpina, che giunge
in molte parti con le sue propaggini in vicinanza del mare.
In queste condizioni, ed anche per le difficoltà e l’alto costo che
aveva a quei tempi lo scavo delle gallerie, la linea ha seguito con
abbondanza di curve la strada litoranea, o corniche come la
chiamano i francesi, attraversando così il centro degli abitati dove
sono sorte, com’era naturale, accanto al mare anche le stazioni.
Una delle poche città che ha potuto avere a quei tempi la linea
ferroviaria e la stazione a monte è stata Ventimiglia il cui centro
cittadino, proprio per l’avvento della ferrovia, si era spostato in
quegli anni nel sestiere del Cuventu, nel quale esistevano a monte
dell’Aurelia grandi spazi liberi pianeggianti, che hanno potuto
facilmente accogliere la grande stazione internazionale e i vasti
parcheggi destinati alla pulizia dei treni.
Ma quando dalla stazione i treni si avviano sul tronco francese,
anche Ventimiglia risente degli intralci che le linee ferroviarie
producono inevitabilmente attraversando gli abitati, come accade al
passaggio a livello di via Tenda, anche se la costruzione del
cavalcavia ha eliminato in parte questi inconvenienti.
Dopo il ponte ferroviario, la linea s’infila però nella galleria di
Peglia e sbocca anche da noi lungo il mare, imprigionando buona
parte del territorio ventimigliese fra la città e il confine, la
parte cioè di maggior valore per il soggiorno turistico.
Sono ora in corso i lavori per il trasferimento dello Scalo Merci
nell’alveo del Roia, il quale permetterà di dare una più razionale
sistemazione alla Stazione Viaggiatori, aumentando il numero delle
linee a disposizione per la partenza e l’arrivo dei treni ed anche
il loro allungamento in modo da poter separare nettamente la parte
destinata al traffico interno da e per l’Italia, dalla zona
internazionale. ....
Il raccordo del nuovo Scalo Merci alla linea Ventimiglia Genova
avverrà attraverso un allargamento del ponte ferroviario, mentre per
quello con la Francia è previsto un sottopassaggio dello svincolo
autostradale e l’apertura di una nuova galleria che, attraverso
un’ampia curva, dovrebbe inserirsi, all’inizio est della Spiaggia
delle Calandre, sugli attuali binari. Questo inserimento
richiederebbe lavori di rinforzo dei binari, peggiorando l’attuale
interferenza della linea ferroviaria sulla più bella spiaggia della
nostra provincia, famosa per la sua finissima sabbia e per la dolce
inclinazione dei suoi fondali , che ricorda quella delle spiagge
adriatiche.
Chiediamo perciò alla Direzione Generale delle Ferrovie, al Ministro
dei Trasporti, ma anche ai Ministri per il Turismo e per l’Ambiente,
che sembra abbia proposto anche la creazione di un Parco Nazionale
Sottomarino nel prospiciente golfo di Latte, di approfittare di
questa occasione per liberare completamente la spiaggia dalle
rotaie. Il ripido pendio roccioso a monte della linea è interamente
formato dalla stessa solidissima roccia marnosa attraverso la quale
è stata aperta a suo tempo la galleria che mette in comunicazione la
spiaggia delle Calandre con la stazione di Ventimiglia e, senza
dubbio, anche l’adiacente roccia, attraverso la quale dovrebbe
passare la nuova galleria proveniente dal Parco Merci.
I valenti progettisti delle nostre ferrovie non avranno certo
difficoltà a progettare un arretramento delle linee attuali verso
monte, eventualmente anche con tratti in galleria, spostando
l’innesto fra le due linee verso ponente e destinando l’attuale
terrapieno alla creazione di una pineta, che formi un decoroso
fondale di verde a questa spiaggia eccezionale.
da
LA VOCE INTEMELIA
anno LI n° 5 - maggio 1996
Stanno terminando i lavori commissionati dall’Ufficio tecnico Comunale
riguardanti il tratto di passeggiata che dalla Rotonda degli Scoglietti
porta alle Calandre. A partire dalla “Rocca” sono state avvitate in
apposite zanche murate, delle grosse travi di rovere di oltre un metro
di altezza sistemate lato mare e raccordate da un tubo di ferro pieno
foderato da una apposita guaina verde oltre a due cavi di acciaio per
una maggiore protezione dei bambini.
Il tortuoso passaggio tra agavi, ginestre e rosmarini è stato in alcuni
punti allargato; le acque spontanee raccolte in capaci vasche scavate
nella terra argillosa per non creare disagio ai passanti.
E stato ripulito il canneto che si specchiava all’angolo della ripida
conca dove era più rischioso transitare e potata sapientemente la fresca
oasi di tamarici e pini marittimi; quindi si è voluto ripulire anche la
sovrastante strada sterrata che unisce la panoramica zona con la vecchia
Aurelia “sbucando” presso il Forte dell’Annunziata.
L’unico neo rimarrà il tratto franoso che dopo anni di silenzio ha
stravolto l’antico sentiero troncando di netto la possibilità di recarsi
in uno dei posti più belli in assoluto della nostra costa. I tecnici,
sperando in un assestamento anche se provvisorio, hanno pensato di
ancorare con pali ed assi queste poche decine di metri per dar modo ai
bagnanti di recarsi con facilità al luogo desiderato. Uno spicchio di
spiaggia, dalla sabbia finissima, dove il mare cristallino chiama a
giocare con le onde come in un’isola incantata, chiamata “Calandre”.
La Spiaggia delle Calandre è un tratto di battigia, con soffice sabbia dorata, orlata da rocce e da una selvaggia scogliera rocciosa, ricoperta di vegetazione. Il mare è molto bello, azzurro e turchese, cristallino e trasparente, con fondali abbastanza digradanti e per lo più sabbiosi, ideale per fare il bagno e nuotare. Nei giorni ventosi diventa inoltre luogo ideale per gli appassionati di surf. La spiaggia è facilmente raggiungibile a piedi, lungo un sentiero suggestivo e ben segnalato attraverso una profumata macchia mediterranea, dopo la quale si trovano alcuni bar. Spiaggia
delle Calandre
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