In quel tempo, sulla sede
ferroviaria, ai piedi della collina di Siestro, erano ancora visibili
le rovine della Porta d’ê Maure, quella sottana tra le due Portasse
dell’antemurale genovese del 1221.
Nel 1922,
Un’imponente mareggiata spazzava via la chiesetta di Sant’Anna, nella
Piana di Latte.
L’ampia spiaggia che
la proteggeva fin dal XIV secolo, nel 1906, era stata immiserita coi
prelievi di ghiaia atti ai lavori per il raddoppio della linea
ferroviaria dalla Francia.
Nel
1925, grandi
festeggiamenti alla Stazione Internazionale, nel Primo Centenario delle
Ferrovie nel Nord Italia.
Il 18 ottobre
1928,
una delegazione delle Ferrovie italiane prendeva in consegna dai
delegati francesi il tratto della linea attraversante il territorio
francese, costruito dai Francesi, con un ritardo di ben tredici anni.
In luglio, tre coppie
di treni al giorno tra Cuneo e San Dalmazzo di Tenda; e due coppie tra
Airole e Ventimiglia. Nel 1929, cinque coppie di treni tra Cuneo e
Ventimiglia, dei quali, quattro per Torino.
Martedì 30 ottobre,
si inaugurava ufficialmente la linea ferroviaria
Ventimiglia-Cuneo-Nizza.
Alla presenza dei
Ministri dei LL.PP. italiano e francese, con un banchetto per
quattrocentocinquanta invitati. Treni prestigiosi percorreranno la linea
ferroviaria della Roia: il Torino-Nizza ed il Torino-San Remo; il
Ginevra-San Remo ed il Basilea-Nizza; fino al 1940 quando non sarà più
percorribile totalmente. Nella medesima data venivano soppressi i
servizi di omnibus a cavalli con partenza da Ventimiglia per Tenda e
Vievola.
In autunno,
iniziavano i lavori per l’elettrificazione della linea
Cuneo-Ventimiglia.
Il 15 maggio
1931,
veniva completata fino a Ventimiglia l’elettrificazione trifase della
linea ferroviaria.
Nel
1933, si iniziava
a costruire un nuovo fabbricato, in stile moderno, per la Stazione
Ferroviaria Internazionale. La nuova Stazione
prevedeva grandi arcate sull’atrio principale, uffici per
le Dogane ed un comodo ristorante. Venivano realizzati i sottopassaggi
per i binari secondari. Venivano ampliati i fasci di binari sul Campassu,
dal Vallone a Nervia, dove venne costruito il Deposito per le
locomotive. La stazione veniva arricchita dei capannoni per le merci. Il
nuovo fabbricato riduceva l’atrio riservato ai servizi per i
viaggiatori, privilegiando gli spazi per gli uffici della manutenzione e
del movimento, più pratici a piano terra. Si riduceva però lo spazio che
i cittadini ventimigliesi avevano imparato a frequentare quale passeggio
pomeridiano e serale. La Ventimiglia otto-novecentesca perdeva il luogo
dello “struscio”, o la “vasca” di molte città italiane, dove incontrare
ed essere trovati da tutti. Era tracciata la
passeggiata a nord della Stazione, ora via San Secondo.
Il 28 ottobre
1943,
veniva inaugurato l’appena terminato fabbricato della Stazione
Ferroviaria Internazionale, in cantiere dal 1933.
Il 28 ottobre 1944,
cannonate dal mare e da Mont’Agel avevano provveduto a distruggere molte
parti dell’edificio, in stile moderno, della Stazione Ferroviaria
Internazionale la Stazione Ferroviaria Internazionale, inaugurato l’anno
precedente.
Nel 1946, dopo aver ampiamente ripristinato la linea Genova-Nizza, le Ferrovie Italiane ripristinavano la ferrovia tra Cuneo
e Limone, lasciando inagibile la linea lungo la Val Roia; che veniva
servita da un servizio di autocorriere della ditta SAPAV di Pinerolo.
Il 20 aprile 1947, le Ferrovie Francesi riprendevano
il servizio Nizza-Breil.
Il 1 maggio 1903, si
inaugurava la stazione ferroviaria di Vallecrosia.
Il 6 giugno
1904,
veniva firmata la convenzione italo-francese per l’impianto della
ferrovia Cuneo-Nizza e Cuneo-Ventimiglia, per la valle della Roia.
Nell’aprile
1906,
cominciavano i lavori della ferrovia Cuneo-Ventimiglia e quelli del
raddoppio binari da Ventimiglia a Mentone, con la costruzione del ponte
in muratura sulla Roia.
In quel periodo, una
consistente parte di merce commercializzabili sul locale Mercato dei
Fiori veniva spedita direttamente, verso tutta l’Europa, dalla Stazione
di Garavano, a Mentone.
Nel maggio 1906, come per i prelievi effettuati negli
anni attorno al 1870, si ricominciò a depauperare la spiaggia di Sant’Anna, in Latte, per i lavori di raddoppio del binario sulla linea
ferroviaria per la Francia.
Dal 1 al 3 novembre
1907, veniva interrotto il traffico ferroviario. Le piogge autunnali,
cominciate fin da ottobre, avevano cagionato gravissimi danni alle
campagne, nelle strade e la ferrovia subiva una frana a Nervia.
Il 4 luglio 1908,
sciopero nei cantieri della ferrovia. Quattrocento operai
impegnati nella posa del doppio binario, avevano scioperato per ottenere
la riduzione del lavoro ad otto ore giornaliere, invece delle dieci
effettuate.
In agosto, era consegnata alle ferrovie la prima locomotiva
elettrica costruita nelle officine di Vado, dalla Italiana Westinghouse.
Nell’agosto del 1909,
terminava la posa del secondo binario per la Francia, con la
realizzazione del grandioso ponte ferroviario sulla Roia.
Il 1 maggio
1910,
inaugurato il ponte ferroviario con tre binari, veniva demolito quello
in ferro, costruito più a valle nel 1870. Si terminava ad agosto.
Nel 1912, luttuoso incidente ferroviario
sulla passeggiata a
mare di San Remo, mentre stava transitando il treno per Ventimiglia, si
apriva una voragine che inghiottiva venti alunni dei quaranta recatisi
in gita alla Guardia.
Nel 1914, a San
Dalmazzo, in alta Val Roia, cominciava ad operare la centrale
idroelettrica.
Intanto erano
iniziati i lavori per la costruzione di altre due centrali che avrebbero
sfruttato l’acqua trattenuta dalla diga delle Mesce, per la produzione
di 140 milioni di KW, con la caduta d’acqua di 713 metri, verso San
Dalmazzo di Tenda. Era da considerarsi uno tra i più importanti
complessi idroelettrici d’Italia, la cui produzione andava ad alimentare
le principali ferrovie in Liguria ed in Piemonte, oltre alla stessa
Cuneo Ventimiglia. Ma alimentava anche le principali industrie
dell’Italia nord-occidentale, tra cui i complessi siderurgici di Genova
e Saronno, i cantieri navali de La Spezia e gli stabilimenti chimici di
Montecatini.
Nel 1915, veniva
ampliata la Stazione Ferroviaria Internazionale.
Nel 1916, veniva
costruito un casello ferroviario presso il cavalcavia di Nervia. Già dal 1919, la
Camera di Commercio di Savona chiedeva lo spostamento ed il raddoppio
della linea ferroviaria, con la graduale soppressione dei numerosi
passaggi a livello.
Il 1 gennaio
1920,
anche la Dogana francese veniva trasferita a Ventimiglia, dove, allo
scopo, si ristrutturava la stazione ferroviaria.
Nei primi vent’anni
del secolo, l’amichevole politica tra Italia e Francia non aveva
costituito della linea di frontiera un impedimento. La comunità inglese
che amava soggiornare per lunghi periodi in Costa Azzurra, trovò più
economico acquistare il sito per costituirvi la residenza sul territorio
Intemelio. Ad imitazione degli inglesi, giunsero anche personalità
tedesche e russe, che lasciavano i loro paesi, perché erano in preda a
sommovimenti avversanti la ricchezza personale, trasferendo quivi le
loro ricchezze e contribuendo così al decollo della “Industria
turistica” locale.
Nel maggio del
1857,
la Camera del Regno Sardo approvava il progetto per la strada ferrata
della Liguria, da La Spezia a Nizza. In quella occasione, l'onorevole
Giuseppe Biancheri
oltre ad intervenire sul progetto della ferrovia litoranea da
Palmignola, che era ancora nel ducato di Modena, al Varo, intervenne
anche per una linea ferroviaria lungo la valle della Roia. Per giungere
a Ventimiglia dal Piemonte bisognava passare per Nizza, con un viaggio
disagevole, che oltre a quello del Colle di Tenda comprendeva il
superamento dei colli di Braus e del Brouis.
Il 25 novembre
1859,
fu firmato il contratto di costruzione della strada ferrata dal Varo
alla Palmignola, che sarebbe stata la ferrovia ligure, venendo poi a
stabilirsi che a Ventimiglia sorgesse la Stazione Internazionale. Il documento di
contratto veniva siglato dall’ingegnere ventimigliese Giuseppe
Biancheri, Segretario di Gabinetto del Ministro Piero Paleocapa.
Nell’anno 1869, si
asportava grande quantità di ghiaia per la costruzione ed i riempimenti
dei muri di contenimento della ferrovia che conduceva in Francia,
compromettendo la spiaggia di Sant’Anna, a Latte.
Nell’anno 1870, veniva costruito un ponte ferroviario
in ferro, a binario unico, per consentire il rapido congiungimento con
la ferrovia per la Francia.
Fin dal 1868, la
ditta di carpenteria metallica incaricata della costruzione del ponte
era la famiglia Soleri di Taggia, sei fratelli, tutti fabbri e tecnici
del ferro, che impiantarono una grandiosa officina con sei grandi forge
attive, sul terreno dei Paschei che si può posizionare oggi dal Mercato
coperto sino al largo dove inizia il lungoRoia G. Rossi, non ancora
acquistato da Hanbury. Terminato il grandioso ponte sulla Roia, la ditta
Soleri continuò a produrre, per le Ferrovie francesi, carpenteria
rivettata o saldata al calor bianco. I suoi lavori venivano impiantati
fin oltre Tolone. Costruirà anche la prima passerella in ferro verso la
Marina.
Nel mese di febbraio
dell’anno 1871, Ventimiglia era dichiarata sede di Stazione Ferroviaria
Internazionale.
I primi progetti,
elaborati per costruire la stazione ferroviaria in Ventimiglia,
prevedevano l’uso del sito dove oggi verzeggiano i Pubblici Giardini.
Dal piano, in possesso del Dopolavoro Ferroviario locale, si evince come
il progetto non andò in porto, giacchè prevedeva un ponte, pressappoco
dove è situata oggi la Passerella Squarciafichi, che avrebbe raggiunto
una galleria costruita sul confine delle mura cinquecentesche di Porta
Marina. Detto ponte, così prossimo alla foce, avrebbe posto in una
disputa insanabile le esigenze del piano di bacino, sulle piene della
Roia, con le pendenze ottimali per i binari del treno, in tratti
ristretti. Per la nostra città, questa contesa è stata un toccasana,
permettendo la costruzione della stazione a monte, così da lasciare
libero l’accesso al mare, pregiudicato in tutte le cittadine rivierasche
liguri.
Il 30 aprile di
quell’anno, si iniziava a costruire il nuovo Cimitero, alle Gianchette,
mentre si iniziavano i lavori di livellamento sul sito del Cimitero,
collocato dove sorgerà la Stazione internazionale. Il nuovo cimitero
trovava posto sui terreni dei fratelli Orengo, acquistati con la somma
pagata dall’amministrazione delle Ferrovie per il vecchio cimitero, ove
sorgerà la stazione.
Nel gennaio 1872,
risultavano pressoché terminati il rialzo di terreno e le baracche in
legno che sarebbero serviti da stazione ferroviaria internazionale.
Il 25 gennaio, si
apriva il corso della ferrovia con Genova, col primo treno ufficiale che
giungeva e ripartiva dalla Stazione Internazionale.
Il 18 marzo, veniva
attivato il tratto ferroviario tra Ventimiglia e Mentone
Il 26 marzo, mentre si scavava per rinforzare il
terrapieno a sostegno della via ferrata, presso i Balzi Rossi,
l’archeologo lionese Antonio Grand portava alla luce i reperti contenuti
nella quarta caverna, detta del Caviglione.
Il 26 settembre
1874,
era inaugurata la ferrovia Torino Savona.
Il 29 luglio 1879, il
Parlamento decretava la costruzione della ferrovia Cuneo-Ventimiglia.
La linea ferroviaria
verrà completata soltanto nel 1928, mentre i molti contrasti sorti in
fase di progettazione si protrarranno fino ai giorni nostri. La scelta
della Val Roia per il tracciato si dimostrerà poi foriera di difficoltà
amministrative, col passaggio del territorio alla Francia. Il tracciato
in Val Nervia sarebbe restato interamente italiano, costituendo un
collegamento ideale per i ridenti villaggi nervini. Ai piedi del Monte
Torraggio ancora ricordano i picchetti che avrebbero delimitato il
cantiere della prevista galleria, “u pertùxiu”.
Nel marzo
1880,
iniziavano i lavori del fabbricato in muratura della Stazione
ferroviaria internazionale.
Nel corso di questi
lavori, veniva scoperta e dissotterrata la prima parte della Via dei
Sepolcri che accompagnava l’entrata nella antica città Nervina, per
il viaggiatore proveniente dalla Gallia. Lo scavo lungo il tracciato
della Via, sotto i fasci dei binari di stazione, continuò a fornire una
serie di corredi tombali ed iscrizioni, che il Rossi ha riferito per
ordine nelle Notizie degli scavi di antichità; poi ne scrisse
Nino Lamboglia.
Nello stesso anno, una imponente frana distrusse
parzialmente la galleria ferroviaria dell’Annunziata, sulla linea per la
Francia.
Nel
1881, era deciso il
raddoppio della linea ferroviaria per Nizza.
Nel novembre
1882, si
costruiva l’ampia tettoia a volta in ferro e vetro, sopra i binari,
nella Stazione.
Nel 1883, erano in corso i lavori di ampliamento del
parco binari, nella Stazione Ferroviaria Internazionale.
Il fascio di binari necessari alla manovra dei
numerosi convogli che frequentavano la Stazione, aveva reso
indispensabile l’asporto di roccia alla base della collina di Siestro,
antistante alla località Bandette. Ai piedi della Torre colombaia
dell’XV secolo (oggi Torre Guglielmi), spariva l’antico percorso della
strada romana, ormai sostituita dal tracciato napoleonico, transitante
davanti al Convento Agostiniano, alla Bastida. La cancellazione della
strada romana era sostituita da un’ampia carrozzabile che dalla località
Serre, (oggi Convento Santa Marta) saliva al bivio per le Bandette, per
discendere verso il convogliatore del Resentello (oggi piazzale della
chiesa di San Secondo).
Il giorno 11 luglio
1883, passava per ferrovia, un pellegrinaggio per Lourdes con quattro
vescovi e 400 sacerdoti. Il vescovo Reggio ospitò
nell’episcopio i vescovi d’Ariano, d’Ascoli Piceno, di Gallipoli e
d’Alghero, che accompagnò poi in pellegrinaggio a Lourdes.
Nell’ottobre dello
stesso anno, straripava il Rio Resentello, allagando la Stazione ed
ostruendo i binari della ferrovia.
L’inondazione ha
interessato tutto il Sestiere di Sant’Agostino, provocando anche la
morte di un’anziana signora, sorpresa in casa dalla piena.
Nell’aprile 1885, le
Ferrovie Alta Italia diventavano Rete Mediterranea.
Nel 1886, a Nervia, hanno avuto inizio i lavori per la
costruzione di un cavalcavia che facesse superare i binari ferroviari
alla via Aurelia.
Il cavalcavia,
distrutto dai bombardamenti del 1943 eppoi ricostruito sulle medesime
fondamenta, divide in due parti la zona archeologica nervina. La sua
costruzione ha deciso la totale scomparsa dei ruderi di “un’antichissima
chiesa dedicata a Santa Maria”, ancora visibili, durante tutto il
medioevo.
Nel dicembre 1889,
l’impresa Vaccari dava inizio ai lavori di perforazione della galleria
ferroviaria del Colle di Tenda.
Essendo sindaco
Secondo Biancheri, si rassodò il passeggio del Cavo con un’ardita
terrazza, si istituì una scuola tecnica. Si compi il restauro della
chiesa di San Michele, si sottomurò con uno sperone la sede del Reale
Ginnasio, attigua all’antico convento francescano. Sulla sponda destra
della Roia, fu costruito il pubblico mattatoio. Fuori porta Nizza venne
scavato un capace cisternone per regolare le pubbliche acque. Si costruì
la carreggiabile per Bevera e Torri. L’impulso dato dalla Stazione
Internazionale, provocò la costruzione di molte abitazioni private nel
sestiere di San’Agostino, dove vennero insediate le scuole in apposito
edificio. Furono aperti molti esercizi, eleganti trattorie e grandiosi
caffé a vantaggio anche dei numerosi viaggiatori costretti a fermarsi
per le pratiche doganali. Da qualche anno pigliava ad estendersi la
coltura estensiva dei fiori nelle nostre campagne, molte superfici in
terrazzamento, erano attrezzate alla bisogna.
Il 17 luglio
1898,
era inaugurata la nuova galleria del Colle di Tenda, scavata sotto la
prima stradale, si trova a quota m. 1031 e serve per il passaggio della
ferrovia. Veniva istituito il servizio ferroviario tra Cannes e Vienna.
Il 17 ottobre
di quell'anno, una
eccezionale libecciata demoliva il muro a secco che proteggeva la
ferrovia per la Francia, sotto Grimaldi. La notte del 31 ottobre, le onde
ed una frana distruggevano l’uliveto e l’osteria di Mamante, a Latte.
Ancora nel 1880, tra Latte ed i
Balzi Rossi era presente un’ampia spiaggia, poi gradualmente distrutta,
fino a questa mareggiata che costrinse all’edificazione dell’attuale
ciclopico muro di sostegno, proteggendolo con la copiosa gettata di
massi.
Il 30 ottobre 1899,
giungeva notizia che il Ministero della guerra aveva posto il veto alla
prosecuzione della ferrovia Cuneo-Ventimiglia.
A settembre del 1902,
si costruiva al Pian di Latte una fermata ferroviaria.
Il 27 dicembre di
quell'anno,
il Senato dichiarava che avrebbe ostacolato la Vievola-Nizza, se non
veniva considerata anche la Vievola-Ventimiglia, del progetto
ferroviario Cuneo-Nizza.
Da qualche mese si
svolgeva in Torino e in Cuneo, una vivissima campagna contro la ferrovia
Cuneo-Ventimiglia, volendo favorire la Cuneo-Nizza. Gli efficaci
interventi del deputato Biancheri, spalleggiato dal Senatore Pelloux,
ottenevano il risultato di obbligare il Governo francese a sdoppiare la
linea a Breglio, per condurre un ramo a Sospello e Nizza, oltre a quello
verso Ventimiglia, in Val Roia.
Nella Zona Intemelia, fino alla prima metà dell'Ottocento, una viabilità carrozzabile ed un trasporto pubblico, degni di citazione, non erano assolutamente presenti. In effetti, la soluzione al problema venne con la costruzione della ferrovia litoranea, durante la quale, gli accadimenti storici assegnarono a Ventimiglia la sede della Stazione Ferroviaria Internazionale, determinando il decollo e le fortune del Sestiere Sant'Agostino, oltre che favorire l'intero territorio.
PORTABAGAGLI E PISTÖR