Galleria del Poggio, a Ponente
e variante della Rocca
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OPERE DI
VIABILITÀ LE GALLERIEIl nostro comune, ma certamente la nostra città non è mai stata fornito di molte gallerie stradali. Fino alla vigilia della seconda guerra mondiale l’unico tunnel esistente passava sotto il Campasso della ferrovia, verso Siestro.
Durante il conflitto mondiale, l'impellente necessità di ricavare opportuni rifugi antiaerei, venne scavata la Galleria Scoglietti, da piazza Costituente, nel Borgo, verso la Marina, che passa proprio sotto il portale della Cattedrale, sbucando davanti al costruendo porto. Venne terminata il 22 maggio 1944, mentre soltanto al concludersi degli Anni Cinquanta, venne immessa nella viabilità strutturale.
La variante dell’Aurelia, costruita nel 1961, per dare ripresa al traffico automobilistico, bloccato dal movimento franoso del Funtanin, che ha coinvolto la Strada Traversa, Via Verdi e Via Biancheri, portò allo sterro della Galleria del Poggio, nei pressi della Caserma Gallardi, servita da un estemporaneo Corso Francia; che dalla spalla sinistra del ponte sul Roia, voltando a nord e seguendo il tracciato delle antiche mura genovesi, giunge in zona Orignana, per immettersi in una galleria in salita, sotto la collina contrafforte del Colle d’Appio, che sbuca in località Calandre, verso Latte.
Nel 1964, altre gallerie sono state realizzate lungo il percorso della variante di costa per Ponte San Ludovico, al Confine di Stato, la più famosa ed utile è quella che corre sotto la collina de La Mortola, mettendo a punto la "privacy" dei Giardini Hanbury. Un’altra permette di non snaturare le Grotte dei Balzi Rossi, con aggressioni come quelle provocate dal tracciato della linea ferroviaria per la Francia, che invece aveva usato le "Barme" preistoriche, proprio per risparmiare sullo sterro ottocentesco. Un'altra, in due tronconi elude le ultime pendici Ovest del Boscu d'u Principe, nei pressi di Grimaldi.
L’Autostrada dei Fiori entra nel nostro territorio attraverso la doppia galleria di Siestro, scavalcato il Roia su un viadotto rientra nella doppia galleria del Colle, sotto l’Orignana, che sbuca, in quota, nel vallone di Latte. Queste gallerie, in primo tempo costruite ad arco, sono state rifatte a botte, per ovviare al dissesto idrogelogico che avevano creato nel tratto terminale della collina dello Scögliu. Altre due gallerie, in Canun e sul Passo, conducono l’autostrada verso il confine francese. La gallerie sulla Strada Statale n. 20 di Val Roia, sono descritte su quest'altro file.
PONTI E CAVALCAVIALa storia dei ponti più importanti, attivi sulle carrozzabili a partire dal Medioevo, per tutto l'Ottocento ed i primi decenni del Novecento è descritta su quest'altro file. Allo scadere degli Anni Settanta, nel migliorare la viabilità di Val Roia, si è provveduto ad affiancare un nuovo manufatto pontile al Ponte sul Roia; in seguito, dalla curva della Verandona, un nuovo ponte dava viabilità alla strada d'argine per Bevera. Un altro nuovo ponte, alle Porre, ha unito la viabilità di Val Roia tra la vecchia Statale in riva sinistra e il nuovo tratto, monco, in riva destra. In bassa Val Bevera, presso Calvo, un nuovo ponte apre una normale viabilità verso Sant'Antonio e la Valle Latte.
Nel 1886, venne decisa la costruzione di un cavalcavia a Nervia, per far superare la ferrovia alla viabilità carrabile, struttura che verrà resa inagibile da un bombardamento aereo nel 1943. Riaperto al traffico nel 1951, rappresenta il tappo Est della viabilità ventimigliese. Nel programma migliorativo della viabilità di Val Roia, per superare il passaggio a livello di Via Tenda, venne edificato un lunghissimo cavalcavia, inteso a scavalcare anche l'Autostrada dei Fiori, a Roverino. La struttura, conosciuta come "il dinosauro", considerata la forma, ha ottenuto l'intera operatività ul finire del 1981; con l'apertura del nuovo ponte sul Roia, nel 1982. Il giorno 11 agosto 2001, a conclusione di estenuanti vicissitudini, è stato inaugurato l'atteso Cavalcavia ferroviario, che ha attenuato l'isolamento dell'ormai popoloso quartiere di Siestro, mancando però di evitare la scempiaggine del progettato sottopasso carrabile per il passaggio a livello di Via San Secondo.
Sul finire del Novecento, anche sulle nostre strade, per assolvere alla funzione di moderazione e snellimento del traffico veicolare agli incroci, vennero inserite le rotatorie, intersezioni a senso unico, per flusso orario, che eliminarono molti impianti semaforici. Tra le prime possiamo vantare quella di Largo Torino e del Cavalcavia di Nervia. |