SULLA PIANA DI LATTE
LE
VILLE-TORRE NOBILI
VlLLA BIANCHERI “HONESTO OTIO”
La villa fu denominata
“Honesto Otio”, ma oggi è più spesso nominata come “Villa
Biancheri”. Negli atti del primo Ottocento la proprietà
circostante veniva indicata come “Il Giardino di Latte”, ma
intorno alla villa era coltivato l'agrumeto e l'oliveto.
Quando il pericolo di incursioni
sul litorale, da parte dei pirati barbareschi, venne meno nel
XVII secolo, la casa torre che costituiva la base della villa
venne riedificata con forme più eleganti. Nel 1671, la villa è
stata venduta alla famiglia dei conti De Galleani, che la
utilizzarono come abitazione di villeggiatura estiva. Nel 1850,
per fronteggiare la difficile situazione economica lasciata
dall’ultimo proprietario della famiglia, Nicolò Maria Galleani,
la villa fu venduta ai Biancheri.
Nella seconda metà del secolo
XVIII, la Villa compare sullo sfondo di un ritratto del Nobile
Pasquale Galleani, nel quale si scorgono distintamente anche la
vicina casa colonica, il portale d’ingresso della proprietà e la
cappella di Sant'Anna, che venne distrutta nei primi decenni del
secolo dall’avanzare del mare. Le altre costruzioni sono tuttora
esistenti.
VILLA MASSA, oggi HOLIDAY BEACH
Residenza
edificata presumibilmente tra il XVI e il XVII secolo.; è
costituita da un massiccio corpo di fabbrica a blocco genovese,
oggi trasformato in residençe.
VILLA EVA, già CHIAPPORI
Residenza
edificata presumibilmente tra il XV e il XVI secolo.; è
costituita da più corpi di fabbrica, risalenti a epoche diverse,
edificata attorno ad un nucleo fortificato. Oggi riqualificata.
VILLA ORENGO - SELLA
La Villa Orengo, ora Sella, è
costituita da un nucleo centrale a torre che a partire dalla
fine del XVI secolo, è stato trasformato o aggregato a nuovi
volumi tipici della dimora suburbana. La torre tardomedioevale è
il fulcro di un sistema agricolo antico tra olivi e vigne.
Di notevole impatto visivo il
filare di ulivi secolari che a ridosso del muro di cinta
contrasta con il parco ottocentesco ricco di esemplari esotici
nella parte tra la Villa e il mare. Passando da questa zona alla
splendida cancellata di accesso alla spiaggia il paesaggio
cambia e dall’agrumeto e gli ulivi si passa ad una zona della
proprietà di chiaro stile ottocentesco che culmina nello
splendido pergolato cinquecentesco detto “andamento”, con il suo
portale monumentale lungo la strada Romana, datato 1687.
Uscendo dal portale si può osservare
sulla sinistra un ponticello, che nel passato congiungeva le
proprietà Orengo lungo il mare con quelle a monte della strada
Romana. La proprietà soggetta a vincolo per la sua importanza
storica e monumentale è oggi oggetto di rinnovate cure per
mettere in evidenza l’antico sistema di conduzione agricola.
TORRIONE DI
LATTE
Di fronte al cancello monumentale che accede al Ricovero Ernesto
Chiappori, si presenta la massiccia costruzione del Torrione di
Latte. Eretto quale torre
antibarbaresca, nel XVI secolo, ha poi subito qualche minima
variante alla struttura essenziale; sono però presenti i
versatoi del culmine e l'alzata che sorreggeva il ponte
levatoio, per una porta aperta a tre metri dal livello
circostante.
VILLA CORINNA
- Lercari
Costruita all’inizio del Cinquecento, almeno per il suo nucleo
centrale, rappresenta un’antica casa fortificata, a difesa dai
pirati turco-barbareschi. Ne è importante testimonianza il ponte
levatoio di accesso, rimasto intatto nonostante le modifiche
avvenute, nei secoli successivi ed in tempi più sicuri, volte a
trasformare la torre in residenza nobiliare.
Nelle parti esterne
la villa è caratterizzata da un semplice accesso su un
“andamento” in salita. Tra le ville presentate è l’unica ad
essere posizionata alta sulla collina e a non avere accesso
diretto al mare.
VILLA PIACENZA - BOCCANEGRA
Da un antico toponimo che indicava la
terra tra la costa, l’omonimo impluvio a ponente, la strada
romana a nord e Porta Canarda a est, deriva il nome del
complesso che racchiude in sé una storia unica di amore per il
verde e il territorio ligure.
Nel XVII secolo apparteneva alla
famiglia De Mari, acquistata dai Bianchieri nel 1865, passò a
Giuseppe Bianchieri, illustre uomo politico che, amico degli
Hanbury e del botanico Ludwig Winter, si dedicava alla
coltivazione delle rose.
A testimonianza di quella
passione rimane oggi un muro della proprietà ricoperto da rose
banksiane. Ai primi del Novecento avvenne un ulteriore passaggio
di proprietà, che stravolse l’aspetto del giardino. Nel 1906,
Ellen Willmott, ricca ereditiera inglese, appassionata di
botanica e già proprietaria in Inghilterra di giardini storici,
si occupò personalmente delle piantumazioni di specie esotiche
ancora oggi visibili.
La Willmott è costretta cedere la
proprietà a John Tremayne che la amplierà e vi introdurrà il
laghetto. Nel 1956 la proprietà passa ai Sertorio che ampliano e
adeguano la proprietà dal punto di vista
funzionale. Sotto la
famiglia Piacenza gli spazi verdi hanno mantenuto gli antichi
fasti e l’attuale parco si estende per quattro ettari e mezzo,
sviluppandosi su terrazzamenti a picco sul mare.
Oggi conta un uliveto, una
roccaglia di piante grasse e un giardino d’acclimatazione.
Alberi spontanei armonizzano con varietà coltivate, mentre la
caratterizzazione mediterranea permette di conservare grande
fascino anche nel periodo invernale. Tra le specie di maggior
rilievo troviamo la Rosa “Senateur Lafollette”, coltivata a
Cannes dal giardiniere di Lord Brougham Busby, intorno al 1910,
l’Arbutus andrachnoides, l’Aghatis robusta, proveniente dalla
Tasmania e unico esemplare nei giardini della zona, il Pneumus
boldu e la Pistacia lentiscus.
Gli
insediamenti di villa, nell'area della Piana di Latte, risalgono
all'epoca romana, come attestano i ritrovamenti degli scavi
nell'area. A partire dal XVI secolo, la zona diventa il luogo
privilegiato della villeggiatura delle famiglie nobili di
Ventimiglia, per ospitare poi, dal XIX secolo, numerosi ospiti
stranieri che qui realizzarono ville e impiantarono giardini: ne
sono esempi la villa e il giardino Hanbury; la villa al confine,
col giardino al Castello
Grimaldi, di J.H. Bennet e quello di Miss Ellen Wilcott,
realizzato a villa Boccanegra, la villa "I Fauni", la villa
"Ariane" e la Villa "Vincenza".
Elemento ordinatore dell'insediamento delle ville è il tracciato
viario che, dal centro storico di Ventimiglia, transita sotto Porta Canarda, scende alla Piana di Latte, attraversa il capo Mortola
e prosegue fino al trofeo di Augusto, a La Turbie.
In questa zona
della Liguria, il toponimo "strada romana" corrisponde, in molti
tratti, alla reale viabilità romana e, in particolare, alla Via Iulia
Augusta. La zona della Piana di Latte conserva tracce certe
della antica viabilità.
La piana deve il suo nome al torrente
Latte, che ha formato un deposito deltizio molto fertile e
caratterizzato da un clima mitissimo. La via romana, chiusa tra
alti muri in pietra a vista delimitanti le proprietà
circostanti, attraversa l'area e funge da matrice insediativa
per le residenze di villa della nobiltà ventimigliese, costruite
in un arco di tempo dal XVI all'inizio del XX secolo.
Verso il mare, nelle immediate
vicinanze della via Romana, sono state di recente rinvenute
alcune poderose strutture appartenenti alle pertinenze di una
villa litoranea romana.
Tra le ipotesi accreditate si
pensa che ivi fosse situata la villa suburbana di Giulia
Procilla, madre del generale romano Agricola (I secolo d.C).
Durante il medioevo la Piana di Latte avrebbe costituito un
avamposto strategico sulla costa a Ponente, da cui si comprende
l’edificazione di numerose case fortificate a torre, sorte sul
mare, con l’obiettivo di proteggere contro le aggressioni
nemiche e dalle incursioni dei pirati turco-barbareschi, fino al XVI secolo.
I terreni delle ville erano
destinati all'attività produttiva con uliveti, agrumeti,
vigneti, orti, parte dei quali ancora attivi, e a giardini con
alberi ad alto fusto a formare dense cortine vegetali. Nel medioevo l'area sembra occupata dai
benedettini che la coltivano ad uliveto. Con il XVI secolo,
grazie a condizioni territoriali più sicure, le strutture
fortificate esistenti sono adattate a luogo di residenza e
svago, infatti, alcune ville si sono sviluppate attorno ad un
nucleo turrito; mentre altre nuove sono edificate per lo stesso
scopo.
La villa "Honesto Otio" è la prima,
che rappresenta il modello per le altre, basata sul modulo a
blocco delle ville genovesi. Le qualità paesaggistiche della
piana sono ancora percepibili nonostante le trasformazioni e i
nuovi insediamenti anche molto recenti.
L'area attende valorizzazione e
'interpretazione per essere compresa, considerate le
trasformazioni avvenute nel tempo. La proprietà è privata ma è
comunque leggibile una certa stratificazione storica dell'uso e
dell'organizzazione territoriale. Le parti pubbliche necessitano
di risistemazione. Andrebbe pensato un punto in cui i sistemi di
villa dell'area di Ventimiglia e Bordighera, dall'epoca romana
al XIX secolo, siano descritti e spiegati in tutte le loro
implicazioni di assetto territoriale, storico, architettonico,
culturale. L'area di Latte, insieme con villa Hanbury, è nella
tentative list dell'Italia per la sua futura candidatura
all'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Al momento attuale non esistono
pubblicazioni specifiche relative a ciascuna villa. Esiste una
tesi di laurea che ha studiato il sistema di insediamento
territoriale e di gestione dell'acqua per l'approvvigionamento
ai fondi.
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