Villa del Vescovo, ex- villa Botti, villa San Gaetano, ex-villa Massa (Residence Holiday Beach), villa Rivabella, Villino Gerbaudo, Villa Belvedere.
Ville notificate di interesse: Villa Eva, già Chiappori; Villa Honesto Otio; Villa Corinna; Villa Anna; Villa e Parco Sella (ex-villa Orengo); Torre rotonda di Villa Notari,  ex-villa Notari.

  E  NON

 PORTALI BAROCCHI

Portale Biancheri "Honesto Otio"

Portale Orengo - Sella

Portale Villa Massa  -  La Caletta

Portale al Bottasso

Portale cancello Villa Anna

Levatoio del Torrione (interno giardino)

Torrione in Via del Ricovero

Portale Botti, in abbandono

Pergolato monumentale
Orengo - Sella

 

Villa Boccanegra

Dipendence di Villa Anna  -  Riva

Villa Corinna, da Via Ricovero

Villa Massa, oggi Holiday Beach

Villa Corinna da sotto strada

Villa Boccanegra
      da Via Toscanini

Giardino Piacenza
        -        Boccanegra

Villa Orengo - Sella

Torre Orengo, di Villa Sella

Villa Chiappori, ora Eva

Villa Eva in restauro

Villa Honesto Otio dopo il restauro, 2009.

La Piana di Latte, con quattro delle Ville.
L'imbocco di Via delle Rose, presso la curva del Botasso, verso la Via Iulia Augusta nella Piana di Latte.

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Entrata monumentale di Villa Biancheri.

 

La Foce del Latte e Punta Mortola.
 SULLA PIANA DI LATTE
LE VILLE-TORRE NOBILI

VlLLA BIANCHERI “HONESTO OTIO”

       
La villa fu denominata “Honesto Otio”, ma oggi è più spesso nominata come “Villa Biancheri”. Negli atti del primo Ottocento la proprietà circostante veniva indicata come “Il Giardino di Latte”, ma intorno alla villa era coltivato l'agrumeto e l'oliveto.

      
Quando il pericolo di incursioni sul litorale, da parte dei pirati barbareschi, venne meno nel XVII secolo, la casa torre che costituiva la base della villa venne riedificata con forme più eleganti. Nel 1671, la villa è stata venduta alla famiglia dei conti De Galleani, che la utilizzarono come abitazione di villeggiatura estiva. Nel 1850, per fronteggiare la difficile situazione economica lasciata dall’ultimo proprietario della famiglia, Nicolò Maria Galleani, la villa fu venduta ai Biancheri.
      
Nella seconda metà del secolo XVIII, la Villa compare sullo sfondo di un ritratto del Nobile Pasquale Galleani, nel quale si scorgono distintamente anche la vicina casa colonica, il portale d’ingresso della proprietà e la cappella di Sant'Anna, che venne distrutta nei primi decenni del secolo dall’avanzare del mare. Le altre costruzioni sono tuttora esistenti.

VILLA MASSA, oggi HOLIDAY BEACH


         
Residenza edificata presumibilmente tra il XVI e il XVII secolo.; è costituita da un massiccio corpo di fabbrica a blocco genovese, oggi trasformato in residençe.

VILLA EVA, già CHIAPPORI


         
Residenza edificata presumibilmente tra il XV e il XVI secolo.; è costituita da più corpi di fabbrica, risalenti a epoche diverse, edificata attorno ad un nucleo fortificato. Oggi riqualificata.

VILLA ORENGO - SELLA

        
La Villa Orengo, ora Sella, è costituita da un nucleo centrale a torre che a partire dalla fine del XVI secolo, è stato trasformato o aggregato a nuovi volumi tipici della dimora suburbana. La torre tardomedioevale è il fulcro di un sistema agricolo antico tra olivi e vigne.
       
Di notevole impatto visivo il filare di ulivi secolari che a ridosso del muro di cinta contrasta con il parco ottocentesco ricco di esemplari esotici nella parte tra la Villa e il mare. Passando da questa zona alla splendida cancellata di accesso alla spiaggia il paesaggio cambia e dall’agrumeto e gli ulivi si passa ad una zona della proprietà di chiaro stile ottocentesco che culmina nello splendido pergolato cinquecentesco detto “andamento”, con il suo portale monumentale lungo la strada Romana, datato 1687.
      
Uscendo dal portale si può osservare sulla sinistra un ponticello, che nel passato congiungeva le proprietà Orengo lungo il mare con quelle a monte della strada Romana. La proprietà soggetta a vincolo per la sua importanza storica e monumentale è oggi oggetto di rinnovate cure per mettere in evidenza l’antico sistema di conduzione agricola.

TORRIONE DI LATTE

       Di fronte al cancello monumentale che accede al Ricovero Ernesto Chiappori, si presenta la massiccia costruzione del Torrione di Latte. Eretto quale torre antibarbaresca, nel XVI secolo, ha poi subito qualche minima variante alla struttura essenziale; sono però presenti i versatoi del culmine e l'alzata che sorreggeva il ponte levatoio, per una porta aperta a tre metri dal livello circostante.

VILLA CORINNA  -  Lercari

       Costruita all’inizio del Cinquecento, almeno per il suo nucleo centrale, rappresenta un’antica casa fortificata, a difesa dai pirati turco-barbareschi. Ne è importante testimonianza il ponte levatoio di accesso, rimasto intatto nonostante le modifiche avvenute, nei secoli successivi ed in tempi più sicuri, volte a trasformare la torre in residenza nobiliare.
     
Nelle parti esterne la villa è caratterizzata da un semplice accesso su un “andamento” in salita. Tra le ville presentate è l’unica ad essere posizionata alta sulla collina e a non avere accesso diretto al mare.

VILLA PIACENZA - BOCCANEGRA


     
Da un antico toponimo che indicava la terra tra la costa, l’omonimo impluvio a ponente, la strada romana a nord e Porta Canarda a est, deriva il nome del complesso che racchiude in sé una storia unica di amore per il verde e il territorio ligure.

       
Nel XVII secolo apparteneva alla famiglia De Mari, acquistata dai Bianchieri nel 1865, passò a Giuseppe Bianchieri, illustre uomo politico che, amico degli Hanbury e del botanico Ludwig Winter, si dedicava alla coltivazione delle rose.
        
A testimonianza di quella passione rimane oggi un muro della proprietà ricoperto da rose banksiane. Ai primi del Novecento avvenne un ulteriore passaggio di proprietà, che stravolse l’aspetto del giardino. Nel 1906, Ellen Willmott, ricca ereditiera inglese, appassionata di botanica e già proprietaria in Inghilterra di giardini storici, si occupò personalmente delle piantumazioni di specie esotiche ancora oggi visibili.
       
La Willmott è costretta cedere la proprietà a John Tremayne che la amplierà e vi introdurrà il laghetto. Nel 1956 la proprietà passa ai Sertorio che ampliano e adeguano la proprietà dal punto di vista  funzionale. Sotto la famiglia Piacenza gli spazi verdi hanno mantenuto gli antichi fasti e l’attuale parco si estende per quattro ettari e mezzo, sviluppandosi su terrazzamenti a picco sul mare.
      
Oggi conta un uliveto, una roccaglia di piante grasse e un giardino d’acclimatazione. Alberi spontanei armonizzano con varietà coltivate, mentre la caratterizzazione mediterranea permette di conservare grande fascino anche nel periodo invernale. Tra le specie di maggior rilievo troviamo la Rosa “Senateur Lafollette”, coltivata a Cannes dal giardiniere di Lord Brougham Busby, intorno al 1910, l’Arbutus andrachnoides, l’Aghatis robusta, proveniente dalla Tasmania e unico esemplare nei giardini della zona, il Pneumus boldu e la Pistacia lentiscus.

          Gli insediamenti di villa, nell'area della Piana di Latte, risalgono all'epoca romana, come attestano i ritrovamenti degli scavi nell'area. A partire dal XVI secolo, la zona diventa il luogo privilegiato della villeggiatura delle famiglie nobili di Ventimiglia, per ospitare poi, dal XIX secolo, numerosi ospiti stranieri che qui realizzarono ville e impiantarono giardini: ne sono esempi la villa e il giardino Hanbury; la villa al confine, col giardino al Castello Grimaldi, di J.H. Bennet e quello di Miss Ellen Wilcott, realizzato a villa Boccanegra, la villa "I Fauni", la villa "Ariane" e la Villa "Vincenza".
       Elemento ordinatore dell'insediamento delle ville è il tracciato viario che, dal centro storico di Ventimiglia, transita sotto Porta Canarda, scende alla Piana di Latte, attraversa il capo Mortola e prosegue fino al trofeo di Augusto, a La Turbie. In questa zona della Liguria, il toponimo "strada romana" corrisponde, in molti tratti, alla reale viabilità romana e, in particolare, alla Via Iulia Augusta. La zona della Piana di Latte conserva tracce certe della antica viabilità.
       La piana deve il suo nome al torrente Latte, che ha formato un deposito deltizio molto fertile e caratterizzato da un clima mitissimo. La via romana, chiusa tra alti muri in pietra a vista delimitanti le proprietà circostanti, attraversa l'area e funge da matrice insediativa per le residenze di villa della nobiltà ventimigliese, costruite in un arco di tempo dal XVI all'inizio del XX secolo.
        
Verso il mare, nelle immediate vicinanze della via Romana, sono state di recente rinvenute alcune poderose strutture appartenenti alle pertinenze di una villa litoranea romana. Tra le ipotesi accreditate si pensa che ivi fosse situata la villa suburbana di Giulia Procilla, madre del generale romano Agricola (I secolo d.C).
      
 Durante il medioevo la Piana di Latte avrebbe costituito un avamposto strategico sulla costa a Ponente, da cui si comprende l’edificazione di numerose case fortificate a torre, sorte sul mare, con l’obiettivo di proteggere contro le aggressioni nemiche e dalle incursioni dei pirati turco-barbareschi, fino al XVI secolo.
      
I terreni delle ville erano destinati all'attività produttiva con uliveti, agrumeti, vigneti, orti, parte dei quali ancora attivi, e a giardini con alberi ad alto fusto a formare dense cortine vegetali. Nel medioevo l'area sembra occupata dai benedettini che la coltivano ad uliveto. Con il XVI secolo, grazie a condizioni territoriali più sicure, le strutture fortificate esistenti sono adattate a luogo di residenza e svago, infatti, alcune ville si sono sviluppate attorno ad un nucleo turrito; mentre altre nuove sono edificate per lo stesso scopo.
       
La villa "Honesto Otio" è la prima, che rappresenta il modello per le altre, basata sul modulo a blocco delle ville genovesi. Le qualità paesaggistiche della piana sono ancora percepibili nonostante le trasformazioni e i nuovi insediamenti anche molto recenti.
    
L'area attende valorizzazione e 'interpretazione per essere compresa, considerate le trasformazioni avvenute nel tempo. La proprietà è privata ma è comunque leggibile una certa stratificazione storica dell'uso e dell'organizzazione territoriale. Le parti pubbliche necessitano di risistemazione. Andrebbe pensato un punto in cui i sistemi di villa dell'area di Ventimiglia e Bordighera, dall'epoca romana al XIX secolo, siano descritti e spiegati in tutte le loro implicazioni di assetto territoriale, storico, architettonico, culturale. L'area di Latte, insieme con villa Hanbury, è nella tentative list dell'Italia per la sua futura candidatura all'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
     
Al momento attuale non esistono pubblicazioni specifiche relative a ciascuna villa. Esiste una tesi di laurea che ha studiato il sistema di insediamento territoriale e di gestione dell'acqua per l'approvvigionamento ai fondi.

 

 

 

 

 rivista il: 20 ottobre 2013
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