I coscritti, ossia i giovani iscritti alla Leva Militare che erano chiamati al servizio, nel periodo iniziale del secolo, si recavano alla visita medica nel Capoluogo di circondario ed a quei tempi era usanza "tirà u nümeru", numero che se fortunato, permetteva a qualcuno l’esonero dal servizio militare per restare a dar una mano in casa.(*)
Ancora negli anni precedenti il 1968, nei nostri paesi era usanza la sfilata dei coscritti, che ora sopravvive nei piccoli centri rurali di Piemonte, Lombardia e Veneto (forse neppure più li).
La negata visita ai "templi" serrati dalla senatrice Merlin e la coscienza antimilitarista maturata con i moti studenteschi hanno fatto cessare, presso i nostri reclutandi, questa tradizione, ma i canti e le canzonacce dei coscritti sono ancora ben presenti nelle memorie dei ventenni d’allora.
È nostro dovere riportare in queste pagine quei documenti che per annosità o per significato non scendano nel gratuitamente scurrile, consci del fatto che questi ultimi trovano propagazione da se medesimi, nel corso di gite o rimpatriate numerose.
Emilio Azaretti nella prefazione del canzoniere "Cansun ventemigliuse" ci tramanda queste:
.
Sarebbe necessario che i signori maschi, che abbiano vissuto attivamente la loro coscrizione; oggi, non più molto giovani, adoperando il metro da noi usato, ci volessero segnalare alcune di queste chicche dei loro tempi, o riferirci sulle usanze dei giorni di "Leva".
L. M.
(*) Si trattava di estrarre un numero che fosse superiore a quello estratto in precedenza dal Distretto.LA VOCE INTEMELIA Anno XLI n.3 - marzo 1990
E CANSUN D'A LEVA
I canti che i coscritti potevano liberamente esternare nelle giornate in cui passavano la visita medico-attitudinale di Leva.
La Classe che oscurò il Sole
Le fotografie che illustrano questo articolo, sono state scattate
mercoledì 15 febbraio 1961, all'uscita della visita
medico-attitudinale della Classe 1941, in Ventimiglia, svoltasi nei
locali del Mercato dei Fiori.
Quel giorno, un evento inusuale oscurò il
cielo sopra la nostra città, si trattava dell'ultimo eclisse totale-circolare di Sole, visto in Italia. I coscritti lo hanno
interpretato come auspicio; quindi si sono recati in corteo, prima
per le vie cittadine, poi a Sanremo, come avrebbero fatto le
generazioni passate, che in quel luogo andavano a passare la visita,
tirando il numero.
Alle mete usuali del corteo è però
mancata la rituale visita alla "Villa Azurra", che fino ad allora
l'età minorile non aveva ancora concesso; infatti, questa Classe di
Leva è stata la prima "colpita" dalla "Legge Merlin", quindi il
corteo dei coscritti si trasformò in una sorte di funerale alle
"case chiuse", con tanto di lapide commemorativa e corona d'alloro.
Vennero raggiunti tutti i
bordelli dell'estremo Ponente, inscenando sotto le persiane, ormai
spalancate, una sorta di guazzabuglio, puntualmente concesso, esternando
con energia tutti i Canti da Coscritto conosciuti.
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* *
Qui sopra, le fotografie in
bianco e nero non rendono giustizia all'abbigliamento dei coscritti,
che fino agli Anni Sessanta era acquistabile in merceria. Consisteva
in una parure in tessuto sgargiante e coloratissimo nel tricolore
nazionale, formata da copricapo a busta di foggia militare, con
nappina ballonzolante sulla fronte; un fazzoletto da collo, con
nappina sul retro e fazzoletto da taschino.