LA SCOMPARSA DI COLAHAN
Lunga carriera di un artista australiano
innamorato da
trent’anni della nostra terra
di
Renzo Villa
1987
Sabato 6 giugno, assistito dalla moglie Monique, si è serenamente spento
nella sua splendida villa «Dei Quattro Venti» alla Mortola Superiore, il
pittore-scultore Colin Colahan. Aveva novant’anni, essendo nato a
Melbourne, in Australia, il 12 febbraio 1897, ma gli ultimi trenta della
sua vita li aveva trascorsi alla Mortola, prima in quella Inferiore e
poi nella Superiore che, per lui, erano «il posto più bello del mondo».
Ammirando lo spettacolo della Costa Azzurra dalle finestre della sua
villa ai Ciotti, era solito dire che ne la baia di Sidney, ne quella di
Rio de Janeiro, reggevano al confronto. E sì che di posti ne aveva
girato nei primi sessant’anni di vita, prima di approdare alla Mortola,
che scoprì per caso durante una vacanza in Italia nel 1958 !
Figlio di un generale medico dell’esercito britannico, studiò per tre
anni medicina all’Università di Melbourne, prima di dedicarsi alla
pittura, arte che iniziò collaborando con disegni al Sidney Bulletin.
Lavorò per quattro anni alla bottega di Max Madrum, poi partì per
Parigi, indi fu a Madrid, a Londra e anche a Firenze e Roma.
In questo periodo espose al Salon d’Automne di Parigi, alla
Royal Academy e alla Royal Society of Portrait Painters di
Londra.
Nel 1925 tornò in Australia, dove rimase parecchi anni, esponendo i suoi
quadri, molti dei quali furono acquistati dalle più importanti gallerie
d’arte australiane, come la National Gallery of Victoria, quella
del New South Wales e del Queensland.
Nel 1935 è nuovamente a Londra ove si afferma come ritrattista ed espone
sue “personali” alle gallerie Arlington, Wardorf, Ackerman e Lefevre.
Allo scoppio della guerra è nominato Pittore Ufficiale per conto del
governo australiano e, nel 1945, tutti i suoi quadri vengono esposti
alla galleria Matthiesen prima di essere inviati in
Australia,dove si trovano attualmente alla Museo della Guerra di
Canberra.
Nel 1948, fu eletto presidente dell’Australian Artist’s Association
di Londra e fu in questo periodo che incominciò ad interessarsi di
scultura e, nello stesso tempo, a desiderare di vivere in un clima più
dolce di quello londinese.
Durante il suo trentennale soggiorno nella nostra terra, Colahan lavorò
infaticabilmente di pennello e di scalpello, considerando sempre l’arte
come suprema ragione di vita.
Nel 1965, desideroso di regalare una sua opera alla città di
Ventimiglia, preparò il bozzetto de «Le tre sirene», un’artistica
fontana a soggetto marino.
Duole dirlo, ma le tergiversazioni dell’Amministrazione Comunale fecero
sì che, alla fine, l’omaggio di Colahan alla città che lo ospitava
prendesse la strada di Bordighera.
Fra le sue opere, le due grandi terracotte dei SS. Pietro e Paolo e la
statua della Madonna dell’Aria Aperta che abbelliscono la chiesa di
Mortola Superiore all’interno della quale si trova anche il dipinto
dell’Ultima Cena. Pure di Colahan l’altorilievo in bronzo di Don
Innocenzo Romagnone alla Mortola inferiore e quello dell’onorevole
Giuseppe Biancheri, donato al Comitato Intemelio per la
Cuneo-Ventimiglia, e collocato nell’atrio della stazione a ricordo
dell’inaugurazione della ferrovia di Valle Roia, ricostruita nel 1979.
Nell’agosto 1981, malgrado i suoi 84 anni, Colahan tornava ancora una
volta in Australia per la sua ultima mostra che espose alla David
Jones Art Gallery di Sidney. Vi figuravano 36 quadri in gran parte
ispirati dai paesaggi della Costa Azzurra, della Provenza e dell’estremo
Ponente ligure, quella terra che egli continuava a considerare «la più
bella del mondo».
LA
VOCE INTEMELIA
anno XLII n. 6 - giugno 1987
Famoso artista australiano, pittore e scultore; negli Anni Sessanta ha scoperto l'incantesimo del Ponente ventimigliese, venendoci a vivere, prima a La Mortola e poi ai Ciotti, nella sua "Villa dei Quattro Venti".
Colin Colahan era venuto a risiedere a La Mortola,
nel Comune di Ventimiglia. Vivere trent'anni in una città pone
chiunque al contatto con le autorità cittadine, o almeno coi
funzionari di amministrazione; così, quando una persona fosse un
famoso artista, pittore e scultore; e non avesse neppure da pensare
al suo futuro economico, capita che voglia dimostrare l'affetto
maturato verso la Città, predisponendo il bozzetto scultoreo per una
bella fontana, da offrire alla amministrazione in carica, che la
disponga in luogo adatto.
Colin Colahan ha offerto una scultura a Ventimiglia, ma Villa ci ha
detto: "Nel
1965, desideroso di regalare una sua opera alla città di
Ventimiglia, preparò il bozzetto de «Le tre sirene», un’artistica
fontana a soggetto marino. Duole
dirlo, ma le tergiversazioni della Amministrazione Comunale fecero
sì che, alla fine, l’omaggio di Colahan alla città che lo ospitava
prendesse la strada di Bordighera".