Uno spostamento rovinerebbe i titolari di tutti gli esercizi pubblici e di molte attività dei nostri concittadini e sarebbe controproducente per lo sviluppo turistico di Ventimiglia
IL MERCATO DEL VENERDÌ
STÀ BENE DOV’È NATO
Oscuri interessi stanno da tempo provocando richieste di spostamento del
Mercato del Venerdì, che si sono intensificate in questi ultimi tempi
con incredibili proposte, come quella di farne addirittura oggetto di un
referendum.
Dobbiamo perciò ricordare che è stato il Mercato, creato nel centro
della città a promuovere, attraverso la sua attrazione turistica, lo
sviluppo commerciale della città. A chi non ha girato il mondo potrà
sembrare strano che si consideri attrazione turistica un mercato, ma
sono molte le città e anche i paesi dell’Europa e dell’America, che
hanno sviluppato appunto il loro turismo globale con i mercati. A
Ventimiglia c’è gente persuasa che sia turismo soltanto quello di
soggiorno e non si è mai accorta che anche gli Enti turistici portano il
nome di Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo.
Noi abbiamo molte di queste attrazioni turistiche come le Grotte
Preistoriche dei Balzi Rossi con relativo museo, il Teatro e la Città
romana col museo, al quale si sta ora creando una degna sede; i
monumenti medioevali di Ventimiglia alta, per i quali occorrerebbe
organizzare visite guidate; il Giardino Hanbury di fama mondiale,
malgrado il suo decadimento provocato dalla gestione pubblica; ma
abbiamo anche il Mercato del Venerdì nel centro cittadino che è, per il
numero dei visitatori, l’attrazione turistica oggi di gran lunga più
importante.
Il Mercato di Ventimiglia è conosciuto in tutta l’Europa ed ha fatto
conoscere più di ogni altro richiamo il nome di Ventimiglia perfino in
America, dove il New York Times gli ha dedicato a suo tempo un servizio
fotografico di quattro pagine.
Ma non dimentichiamo che soltanto con la giornata del Mercato i titolari
di tutti gli esercizi pubblici e di molte altre attività cittadine
riescono a far quadrare il bilancio e che il suo spostamento rovinerebbe
molte famiglie ventimigliesi. È questo che vogliono quanti richiedono lo
spostamento ?
Riconosciamo che il Mercato presenta degli inconvenienti dovuti
all’eccessivo numero delle licenze concesse negli ultimi anni, che la
gente attribuisce - non sappiamo con quali prove - alle bustarelle; ma è
certo che non si è tenuto conto delle limitazioni di provenienza
stabilite dalla legge concedendo licenze a ditte provenienti da lontane
Regioni, e che sia quindi necessaria una revisione delle concessioni.
Bisogna inoltre aggiungere che non sembra esserci alcuno controllo sulla
occupazione dello spazio concesso e che non si tiene alcun conto delle
necessità di circolazione dei cittadini. Vorremmo sapere se c’è un
responsabile del funzionamento del mercato designato dal Comune e se c’è
che ne venga indicato il nome, in modo che i cittadini sappiano chi ha
personalmente colpa del disordine.
Un altro necessario controllo dovrebbe esserci per i venditori abusivi
che a volte rendono quasi impossibile l’attraversamento della
Passerella; scandaloso è infine il numero crescente degli accattoni che
invadono la zona del Mercato e non sappiamo chi debba occuparsi di
questo fenomeno da terzo mondo, se siano i Vigili Urbani, la Polizia o i
Carabinieri.
Siamo però certi che il Nostro Sindaco, di cui abbiamo la massima stima,
vorrà gradualmente rimediare a queste numerose manchevolezze, che
abbiamo sommariamente elencato.
L’affluenza turistica del venerdì ha fatto anche conoscere ed apprezzare
l’attrezzatura commerciale cittadina a molti vecchi clienti del Mercato,
che frequentano ora Ventimiglia anche negli altri giorni della settimana
e specialmente il sabato ed è d’altronde quello che è successo a Cuneo
col suo centralissimo Mercato e quello a cui aspira Asti, che ha
progettato recentemente di aprire un simile mercato, per rilanciare il
suo turismo.
È vero che, malgrado queste chiare prove dei vantaggi portati dal
Mercato ai commercianti locali, alcuni di essi affermano di lavorare
meno al venerdì degli altri giorni e di essere perciò indifferenti
riguardo a un eventuale spostamento del Mercato, mostrando così di non
vedere più lontano del proprio naso e di essere egoisticamente
indifferenti per la sorte dei loro numerosi colleghi, che lavorano quasi
esclusivamente al venerdì; ma si tratta di quattro gatti.
Non è da escludere inoltre che la clientela del Mercato possa
beneficiare le altre nostre attrazioni turistiche, che ho brevemente
elencato, occorrerebbe però curarne preventivamente la mancante o
difettosa organizzazione e soprattutto occorrerebbe rimettere in ordine
la città, famosa oggi per la sua sporcizia e per la sua incuria, che sta
aspettando di festeggiare il cinquantenario del Piano di Ricostruzione
del Vallone, le cui macerie sono state diligentemente preservate dalle
amministrazioni comunali del dopoguerra, a tutt’altre faccende
affaccendate.
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Quanto al turismo di soggiorno non è certo il centro cittadino, con la
sua convulsa circolazione, che possa ospitarlo, ma è piuttosto da
ubicare nelle frazioni esistenti fra il centro e il Confine, una delle
più belle zone della Riviera e a levante anche lungo la costa che va dal
Nervia alle Asse, le quali, non dimentichiamolo, erano già la spiaggia
balneare della Ventimiglia romana. Oggi la stagione balneare marina
rappresenta di gran lunga la più importante attività turistica di
soggiorno, ma a Ventimiglia, dove nei primi lustri del secolo esistevano
fra la via Dante e il Nervia cento metri di spiaggia sabbiosa, abbiamo
assistito, a causa degli abusivi prelievi lungo la spiaggia stessa e
nell’alveo del Roia, alla sua completa scomparsa.
Per fortuna a Nervia è stato recentemente costruito un lungo pennello,
che impedisce al poco materiale ghiaioso ancora esistente, di perdersi
nei fondali che fronteggiano a breve distanza la spiaggia di Vallecrosia,
ma è però necessario ripascere abbondantemente, ed altrettanto
necessario portare a termine la costruzione del porto, ricordando che
Ventimiglia è l’unica città della Liguria con più di diecimila abitanti
che ne sia priva, perché se si vuole rilanciare il soggiorno turistico
estivo, ci vogliono spiagge e porto.
Queste sono le cose che si debbono prendere in considerazione parlando
del Mercato e del soggiorno turistico di Ventimiglia e non, per dirla in
ventemigliusu: parla numà perché se gh’à a lenga in buca.
LA VOCE
INTEMELIA
anno XLII
n. 10 - ottobre 1987
Il 17 giugno 1517, il Capitaneo disponeva l’abolizione del mercato nel giorno del
sabato. Sostenuto dal Consiglio e dai Sindaci, diffidava chiunque dall’avvalersi
delle tutele relative all’ordine pubblico previste in occasione del mercato. Da
quel tempo, non si ha notizia di mercato settimanale, per i generi vari, fino ai
primi del Novecento, quando si deliberò in merito.
Dal 14 agosto 1920, il primo giovedì di ogni mese si terrà il mercato del
bestiame, presso il casotto del Dazio, in via Tenda; mentre il mercato settimanale di
generi vari già era attivo nel tratto iniziale di via Roma, il Venerdì.
Nel luglio 1946, riprendeva lo svolgimento del Mercato del Venerdì, sul tratto
di via Roma tra il Mercato dei Fiori e la Caserma Bligny. Il Mercato del Venerdì
rappresenterà per la nostra città, uscita martirizzata dal Conflitto mondiale,
una delle attività economiche d’indotto più promettenti, arrivando ad
ingigantire fino ad essere incontrollabile.
Nel 1981, con l’ammissione di
tutti i venditori ambulanti che facevano parte della “spunta”, ovvero stavano
pronti a sostituire gli eventuali assenti,
il Mercato del Venerdì
giunge ad occupare tutte le
strade attorno ai Giardini Pubblici ed un tratto di passeggiata Oberdan, oltre a
tutto il lungoRoia G. Rossi, fino al Ponte.
Nel settembre 1985, la Giunta Blanco rivedeva la planimetria occupata dal
Mercato del Venerdì, fornendolo di corsie d’emergenza per gli abitanti dei
palazzi limitrofi.
Pare che il Comune voglia intervenire, mettendo ordine nella qualità delle merci trattate. Potrebbe essere la salvezza di un Mercato in agonia, che dovrebbe essere rivisto anche nella gestione della "spunta".
VENTIMIGLIA
IL
MERCATO DEL VENERDìIstituito nel centro di Ventimiglia con l'intento di promuovere, attraverso la sua attrazione turistica, lo sviluppo commerciale della città, questo mercato vanta già novant'anni. Nel tempo si è ampliato eccessivamente e oggi sta facendo il possibile per auto distruggersi, con grave danno per la città, che gli sta andando dietro. |