Nel 1893, a Ospedaletti veniva aperto il primo Mercato dei
Fiori della Riviera di Ponente.
Il 14 agosto 1894,
a Ventimiglia, con un’istanza firmata, sessantadue floricoltori chiedevano l’istituzione del
Mercato dei Fiori. Il 14 settembre, il
consiglio Comunale deliberava l’apertura del Mercato dei Fiori sulla piazza di Sant’Agostino.
Il 29 maggio
1898, il Consiglio Comunale deliberava lo spostamento del Mercato dei Fiori in
piazza della Stazione, lato di Ponente.
In quell'anno, un Mercato dei Fiori
all’aperto prese a funzionare nella piazza d’i Pepi, presso lo stagno di Sant’Anselmo,
oggi Piazza della Stazione, in Vallecrosia.
A
Ventimiglia, il 24
novembre 1905, veniva regolamentata l’attività del Mercato dei Fiori,
costituendo un apposito Comitato. Le transazioni avevano luogo nel pomeriggio.
Nell’aprile
1906, cominciavano i lavori della ferrovia Cuneo-Ventimiglia e quelli del
raddoppio binari da Ventimiglia a Mentone, con la costruzione del ponte in
muratura sulla Roia. In quel periodo, una consistente parte di merce
commercializzabili sul locale Mercato dei Fiori veniva spedita direttamente,
verso tutta l’Europa, dalla Stazione di Garavano, a Mentone.
Nel 1909, il
mercato floricolo, in piazza della Stazione, veniva coperto con una tettoia.
Nel
1915, veniva ampliata la Stazione Ferroviaria, di conseguenza il Mercato dei
Fiori veniva trasferito sul terreno retrostante il palazzo di Sir Hanbury, sul
lato di via Aprosio.
Nel 1920,
il Commissario Regio Montecchi, dava inizio alla pratica per la costruzione del
Mercato floricolo in muratura. Il 14 settembre, veniva appaltata la edificazione
del Mercato dei Fiori.
Nel
1921, la Cooperativa Muratori iniziò i lavori per la realizzazione del Mercato
dei Fiori, in via Aprosio. Il costo complessivo della iniziale struttura su
pilastri, sarà di L. 450.000.
L’8
ottobre 1922, veniva inaugurato il Mercato dei Fiori, sorto su un terreno
concesso dal comm. Thomas Hanbury a prezzo agevolato, per il progetto
dell’ingegner Enrico Carrera. In concomitanza con l’inaugurazione, avvenuta in
mattinata con la presenza della Regina madre, Margherita, si svolgeva il secondo
Corso fiorito, interrotto da un violento acquazzone. La sera ballo, sotto il
Mercato, con la banda di porto Maurizio.
Dal
12 al 16 aprile 1924, Prima Esposizione Ligure, biennale, sotto il padiglione
del Mercato, su iniziativa della Società Floricoltori.
Nel 1924, sullo spazioso marciapiede, antistante il Mercato dei Fiori, veniva
eretto un chiosco esagonale, per reclamizzare i prodotti dei nostri
floricoltori.
Nel
1934, su via Roma, accanto al Mercato dei Fiori, apriva il “Caffé Imperiale”,
gestito da Enrico Niloni.
Nel
1938, il Podestà Galleani, sfidando l’autarchia, contingentava il ferro per
poter costruire l’ampliamento verso Nord del Mercato dei Fiori.
Nel 1939, tra mille difficoltà, venivano intrapresi i lavori per l’ampliamento
del Mercato dei Fiori e la costruzione della cabina di trasformazione elettrica
della DERPO.
Il 22
maggio 1940, giungeva l’autorizzazione a produrre il cemento armato sufficiente
a concludere i lavori di ampliamento del
Mercato dei Fiori, nel settore di fondo, due piani laterali assegnati ai servizi.
Il 7
febbraio 1944, riapriva il Mercato dei Fiori, già ampliato, che era stato chiuso un anno, per le vicende
belliche.
Con la ripresa
post-bellica, considerando che le transazioni floricole si tenevano nel
pomeriggio, veniva ripresa la pratica di usare la mattinata per compiere le
attività del Mercato Annonario. All'alba iniziavano le contrattazioni
all'ingrosso, che terminavano attorno alle ore otto, quando venivano insediate
le bancarelle lignée degli ambulanti annonari, fino a mezzogiorno. Da quel
momento la piazza contrattazioni era a disposizione dei floricoltori.
Nei primi
mesi del 1948, il posto telefonico pubblico, che funzionava nell’Agenzia Rigotti,
in piazza Sant’Agostino, veniva trasferito nell’ala servizi del Mercato dei
Fiori.
Il 20 maggio 1951, nel Mercato dei Fiori, si inaugurava la
Prima Fiera Campionaria.
Nel 1951, a Vallecrosia, veniva costruito il manufatto cementizio del Mercato dei Fiori, che
opererà dal 15 maggio al 15 ottobre, nella mattinata, fino al 1972.
Nel
1961, il Mercato dei Fiori raggiunse il massimo di espansione, trattando 128.571
ceste. Da quell’anno ebbe inizio un costante calo.
Nel 1972,
l’apertura mattutina del Mercato dei Fiori di San Remo, decretò la chiusura di
quello vallecrosino, per la concomitanza nell’orario di apertura.
Nel
novembre 1973, il Mercato dei Fiori portava sperimentalmente l’orario delle
contrattazioni al mattino, costringendo il mercato annonario ad esercitare sulla
Piazza della Libertà.
Il 30
settembre 1974, il rinomato “Caffé Imperiale”, sul lato di via Roma del Mercato,
cedeva le sue sale al Banco Ambrosiano, cancellando uno dei luoghi di ritrovo
più popolari della città.
Le difficoltà
incontrate dai floricoltori nel frequentare il precario Mercato ventimigliese,
ridotto a squallido punto di vendita, suggerivano di recarsi a commercializzare
il prodotto nel Mercato provinciale di San Remo, come volevano i politici.
Nel 1976,
il Mercato dei Fiori veniva chiuso, giacché, per funzionalità, da quel momento
l’unico mercato operante in Provincia diventava quello di San Remo.
Nel 1980,
veniva insediato un distaccamento di Pompieri, i Vigili del Fuoco, nel dismesso
Mercato dei Fiori, con dipendenze esterne sul Teatro Comunale.
Nel 1988, il
plesso del Mercato dei Fiori di Vallecrosia, non più impegnato dalla annuale
Esposizione di Fiori e Piante ornamentali, unica in Provincia, veniva abbattuto
e ridotto a parcheggio. La struttura in cemento armato scadente era ritenuta
pericolosa, ma nello stesso periodo prese voga la famosa Esposizione floreale
alla Fiera di Genova, che si toglieva così una concorrente.
Nella
primavera 1988, i Vigili del Fuoco aprivano la loro caserma nei locali dell’ex
Mercato dei Fiori di Ventimigia,
realizzando una delle più annose richieste cittadine.
VENTIMIGLIA
MERCATO DEI
FIORI
.
Fino agli Anni Settanta, Ventimiglia e Vallecrosia hanno giornalmente tenuto aperti due Mercati dei Fiori, frequentati dai floricoltori dell'estremo Ponente. Il potere li ha voluti chiudere a favore del Mercato unico, a San Remo. In seguito, è anche riuscito ad innalzare la costosa e inconcludente struttura di Valle Armea. |