A Grimaldi
LA TORRE
DELLA DOGANA
La Torre Grimaldi è sita superiormente alla località Birretta, poco lontano dal villaggio di Grimaldi Inferiore, frazione di Ventimiglia, da cui prende il nome.
La Torre è sita anche a poca distanza dal Confine italo-francese, per cui è anche detta “della Dogana”. Ma è anche nota come “Torre dei Balzi Rossi” perché domina dall’alto la località celebre per le abitazioni rupestri di epoca paleolitica.
La conformazione originale della torre si può apprezzare da un disegno del Vinzoni del 1773, in quanto è stata successivamente trasformata in abitazione. Dai primi del Novecento si trova all’interno del parco della Villa Voronoff ed è un piccolo edificio in pietra a faccia vista, a tre piani, con garitta sulla terrazza di copertura. L’origine della torre è incerta.
Il Giardino che l’attornia, fu costruito nel 1865 dal medico inglese J.H.Bennet. Nel 1892, il Sauvaigo lo definisce il giardino dove “molte specie sono venute a infoltire il contingente della nostra flora esotica”, giudicandolo degno di conservazione.
Infatti, da allora rientra nel sistema dei giardini botanici della zona, ma non sembra essere stato studiato come altri, giacché, la bibliografia è assai scarsa. Oggi è inserito in una villa privata, indi, per ogni programma di visita, occorre verificare con la proprietà le eventuali disponibilità.
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PONTE SAN LUIGI
DOGANA
Nell’ottobre del 1720, il Commissario di Sanità genovese, per rendere impraticabile l’antica strada romana, provvedeva alla demolizione del ponte alle falde dei Balzi Rossi, nei pressi dell’antica chiesetta dedicata a san Luigi, lungo il rio Garavano. Già nel marzo 1752, nei suoi rilievi cartografici, Panfilo Vinzoni indicava come integro il ponte sul Garavano, presso la chiesuola di san Luigi.
Coi decreti del settembre 1805, Napoleone varava la costruzione della “Strada di Cornice” da Nizza a Ventimiglia. L’imperatore in persona conosceva la situazione della viabilità attorno a Nizza, verso l’Italia, avendo percorso quei malconci “sentieri”, al comando delle truppe rivoluzionarie, nei primi giorni d’aprile del 1796.
Fece progettare allora la strada carrozzabile, detta “di cornice” che da Monaco, attraversato Mentone a mezza costa, giungesse al vallone del Passo, dove venne costruito il Ponte San Luigi. Il percorso è stato seguito in grandi linée dalla strada carrozzabile eseguita dai Savoia, nel 1826. 1
Il 7 maggio 1808, con una ratifica amministrativa il confine comunale, verso Mentone, retrocedeva dal torrente Garavano al piccolo torrentello di San Luigi, presso i Balzi Rossi. Il Vallone della Longoira, detto Tantan, è ancor oggi confine fra Italia e Francia.2
La singolarità del sito, sovrastante le rocce ferrigne contenenti le caverne preistoriche, resero il Ponte e l’insieme doganale un luogo difficile da dimenticare. Venne quasi subito immortalato nei souvenir destinati ai viandanti di passaggio. Finita la Seconda Guerra Mondiale, bancarelle per quasi una cinquantina lungo la via esponevano ogni sorta di ricordino del trafficatissimo luogo. Molte signore ventimigliesi, conosciute come “vendöse”, sostenevano così la loro sopravvivenza.
Nel 1929, si era provveduto alla sistemazione della Strada Statale n° 1, l’Aurelia, dalla Frontiera di Ponte San Luigi al Capo Cervo. Il Governo italiano stava preoccupandosi di allargare la sede stradale, correggendo le curve a raggio troppo limitato, per migliorare una situazione che era rimasta nelle stesse condizioni di ampiezza e di andamento di oltre un secolo addietro. Non si era ancora provveduto all’asfaltatura, come invece era capitato in Francia, dal Confine a Cannes.
La presenza di un Casinò, nei pressi del museo preistorico e l’esistenza di una sola strada d’accesso da Mentone, nel 1923 portò alla costruzione della torre per l’ascensore, che dall’Albergo Miramare, in località Birretta scendeva al sito dei Balzi Rossi.3
Solo nel 1933, su quell’importante valico si erigeva la caserma dei Servizi, contemporanea della Caserma Gallardi,. Veniva abbellita la strada di cornice fino a Ventimiglia, dove era allargato il ponte sulla Roia.
NOTE
1) Il progetto della strada seguiva il percorso a mezza costa fino al Passo della Croce, immettendosi poi nel vallone della Sorba, per varcare il villaggio di La Mortola e degradare fino a San Bartolomeo, nelle terre di Latte. Percorsa la piana, la strada riprendeva ad arrampicarsi in località Murru Russu, dov’era l’osteria “da Bataglia”, per scavalcare le Calandre, appena sotto Porta Canarda e raggiungere la Porta Nizza della città, passando davanti alla Ridotta dell’Annunziata..
2) La situazione imperiale, nella nostra Contea, causò rovine che, purtroppo, non verranno che in minima parte riparate più tardi: soppressione del Principato di Monaco e del Marchesato di Dolceacqua, degradazione di Ventimiglia e smembramento della Diocesi. Ma il Piemonte era anch’esso francese e, malgrado che tutto paresse ormai dover tornare a beneficio di Nizza e San Remo, la Ventimiglia-Tenda-Cuneo restava pur sempre la via più breve e facile che unisse quella fertile contrada al mare: attorno a quell’asse economico sarebbe certamente un giorno risorto il paese. Dopo aver già provveduto, nel 1805, per la strada della Cornice, nel 1811 Napoleone ordinò il riattamento di quella del Roia e il traforo sotto il Colle di Tenda, per il quale vennero stanziati 1.300.000 franchi. Dopo soltanto 164 metri lo scavo fu anche questa volta abbandonato.
3) Per un certo periodo questo ascensore è stato il più alto d’Europa. La torre fu incominciata il 1° settembre del 1922 e misurava m. 87,50 d’altezza. Sulla cima della torre vi era un faro della potenza di 65.000 candele. Veniva abbattuto il 6 novembre 1971.