Nel marzo del 1975, nel pieno boom di “onda libera”, cioè il periodo che
segnò la corsa all’accaparramento delle frequenze radio, un gruppo di amici
ed aderenti ai circoli culturali ventimigliesi si ritrovò nel bar del
mercato di proprietà di Flavio Ferraris richiamati da Bruno Bosio, un
esperto tecnico elettronico navale, che aveva avuto l’idea d’aprire una
radio che raccontasse più o meno gli avvenimenti che accadevano nella zona
intemelia.
A
credere nell’iniziativa furono il dottor Alberto Rebaudo, primo presidente e
artefice del decollo organizzativo, Gino Lorenzi, Presidente della Cumpagnia
d’i Ventemigliusi, che ricoprì in seguito la carica di presidente della
Radio, il più noto animatore teatrale del periodo: Gianfranco Raimondo e
quindi Roberto Rupil e Roberto Coggiola.
Ugo Muratore: terzo ed ultimo presidente effettivo della radio, Roberto
Ferraris, che ne sarà segretario amministrativo, Walter Franco che dopo
l’epopea dei Kites e varie esperienze soliste, prestò la sua musica ad
esilaranti “jingle” di orientamento alle frequenze.
Per la parte giornalistica Alfonso Giansoldati, direttore responsabile,
Alberto Naso e Giancarlo Risi, poi Luigino Maccario, per le iniziative
pionieristiche della città, un po’ come il prezzemolo che sta’ bene
dappertutto, questi condusse anche “bona bona”, basata sul dialetto e la
letteratura locale.
Ancora, Luigi Anzalone ed in seguito Marcello Piccone, che seguirono le
necessità commerciali e pubblicitarie dell’emittente ed infine, ma non sono
certamente tutti qui, Piero Quattrone, Direttore amministrativo e ultimo
Amministratore delegato.
Lo scopo doveva essere quello di portare un po’ di cultura, tanta musica e
soprattutto “storie” cittadine, che in definitiva erano i mugugni degli
abitanti amplificati grazie alle onde radio, ad una città sonnacchiosa, dove
i divertimenti da sempre sono sempre mancati.
Così, tra un aperitivo e uno stuzzichino, nacque “Radio Ponente”. Il nome
venne scelto in quanto, nelle intenzioni dei fondatori, le onde radio
avrebbero dovuto coprire tutto l’estremo ponente e sicuramente tutta la zona
intemelia, e lo fecero sulle frequenze: fm 100.600 mhz, prima ed in seguito
95.1, 96.8 e 97.7 mhz.
Le prime trasmissioni vennero irradiate, per gentile concessione di Nino
Greggio, dal panoramico portico d’uno dei giardini pensili situati sui
bastioni di via Collabassa, a Ventimiglia Alta, quelli che si affacciano sul
passeggio della Colla. Si utilizzava una consolle assai rabberciata che
comunque fece il suo dovere. La località era ideale per irradiare su tutta
la città, ma il sito, assai angusto, non poté durare molto.
Poco dopo si operò il trasferimento in un locale situato all’interno del
Teatro Comunale, in zona camerini per gli artisti, sede che ospiterà il
Circolo Culturale per diversi anni.
Infine, le floride finanze dell’emittente permisero il trasferimento degli
impianti in via Angelico Aprosio, al civico 17, in modo definitivo, fino
alla deprecata fine delle trasmissioni.
Bisogna riconoscere che sino al giorno della sua chiusura, avvenuta il
pomeriggio del 31 marzo 1994, così scriveva Bruno Strangio a proposito
“.....una mano sicura, decisa, tirava giù il cursore per sempre soffocando
nell’etere una voce “la nostra voce”. “….. Radio Ponente è stata per i
ventimigliesi la cassa di risonanza di piccoli e grandi problemi cittadini,
ma anche molto intrattenimento e tantissima buona musica.
La chiusura non è stata certo indolore. La caparbia resistenza dei
conduttori, gli appelli di moltissimi sostenitori, nulla hanno potuto contro
la famigerata legge Mammì, che notoriamente toglieva ai poveri per dare ai
ricchi (alla Superciuk di allanfordiana memoria).
Radio Ponente è stata una radio giovane, fatta da giovani, ma con rubriche
fatte per tutte le fasce d’età. Per questo bisogna dare atto ai tantissimi
conduttori e speakers che nell’arco degli anni si sono susseguiti alla
consolle e tra questi è doveroso menzionare, il già citato Bruno Strangio e
Giuliano Zunino che di giorni e notti ne hanno passato a iosa nei locali
della radio.
Ma, non bisogna dimenticare i tecnici, nonché i conduttori che permettevano
all’emittente di funzionare nel migliore dei modi: Eugenio Conte, Tonino
Ramponi, Nino Greggio e Giorgio Montebugnoli.
Bruno Strangio, che non era tra i fondatori, è stato sicuramente quello che
ha concesso più tempo per far crescere l’emittente.
È
entrato in radio nel settembre del ‘76, quando le trasmissioni, dopo
l’inizio pionieristico, iniziano a funzionare con una certa continuità e
coralità, a partire dalla primavera di quell’anno.
È stato l’ultimo a proferir parola, con la sua trasmissione “Liscio non ti
lascio” condotto assieme alla simpaticissima e fantasiosa Elena Alexovits.
Chi non ricorda gli esilaranti duetti tra i due, non ultimo quello in cui la
gentil Elena immagina di “indossare” un magnifico “topless”.
Giuliano Zunino entrò in radio verso gli Anni Ottanta. Grazie alle sue
conoscenze tra i discografici, conseguite durante le sue ripetute e vincenti
partecipazioni a quiz musicali sulle reti dalla Rai e dalla Fininvest,
permise alla radio di fare incetta di dischi nuovi facendo risparmiare
consistenti valori alle ridotte casse dell’emittente, che poteva utilizzare
i fondi in altre iniziative.
Le trasmissioni sono andate in onda per quasi vent’anni e sono state
molteplici e di ogni tipo: musicali, di costume, di critica, enciclopediche,
specialistiche, ma soprattutto di servizio.
Tra le più popolari va ricordata “a belota”, mugugni proposti dagli
ascoltatori, che al venerdì pomeriggio teneva incollati all’ascolto
moltissime persone. Sotto la regia di Tonino Ramponi, vedeva impegnati:
Franchino Amalberti, Giorgio Montebugnoli, Raffaele Garau, Elvira Ballestra,
Mariateresa Raschiotti e, giusto per esserci, Luigino Maccario, coordinatore
degli interventi e responsabile della trasmissione.
Il punto di massimo ascolto si ebbe quando Montebugnoli e Maccario vennero
convocati in Pretura, in seguito alle lagnanze di un Assessore, il quale non
gradiva udire in piazza il suo privato, un poco precorritore del
“Trivulzio”.
“Il sapientone” ideato e condotto in studio da Bruno Strangio e Miriana
Rebaudo, era una trasmissione dove venivano invitati alunni di classi delle
Scuole Medie cittadine (Biancheri, Cavour, Roverino e Latte) nel numero di
tre elementi, un caposquadra e due aiuti.
I ragazzi si sfidavano nel rispondere a domande di carattere generale, poi
la gara si concludeva con “il compitone” sorta di quiz chilometrico che
veniva risolto con gli interventi telefonici di parenti e amici. Nonostante
fosse una trasmissione di carattere prettamente locale, essa richiamava una
notevole quantità di ascoltatori.
La gara si svolgeva ogni sabato, le terne scolastiche si scontravano a colpi
di risposte esatte ma anche qualche simpatica gaffe dettata
dall’inesperienza; ogni puntata portava all’accumulo d’un patrimonio di
punti che, al termine di tutti gli scontri avrebbero laureato la scuola
campione del comprensorio intemelio.
In seguito a questa si scontravano poi in un’altra gara dalla formula simile
soltanto i capi squadra, detti: supersapientoni, ovviamente divisi per
classi di frequenza, ma sia il sapientone che il compitone non potevano
concludersi senza “il merendone”, una vera abbuffata di brioches e
aranciate, offerti da complici sponsor, fatto che rendeva gli studi di via
Aprosio assai simili ad un baccanale.
Questo era sicuramente il momento più piacevole per i ragazzi. Tra i
partecipanti alle edizioni ricordiamo qualche nome (non ce ne vogliano i non
nominati, ma la memoria è quella che è): Monica Coggiola, Andrea Giordano,
Gabriele Muruzzi, Fabrizio Rinaldi, Lorenzo Voivoda, Andrea De Certo, Laura
Trionfo, Andrea Manfredini, Mauro Brondi, Michele Geraci, Massimo Bianchi,
Laura Palladino, Pinuccia Ottanà, Maria Longhini, Marco Canale, Andrea
Bagnaschino, Enrico Serecchia e molti altri ancora ….
Del “sapientone” è stata fatta una edizione speciale chiamata
“supersapientone” dove vennero coinvolti i rappresentanti di tutti i
Sestieri cittadini. La vittoria arrise al Sestiere Auriveu, rappresentato da
Gabriele Muruzzi.
“Liscio non ti lascio”, dicevamo, era condotto da Bruno Strangio e da Elena
Alexovits, ovvero la “strana coppia” sia per le battute sottili con le quali
Bruno martirizzava la povera Elena, che le capiva benissimo ma si prestava
al gioco per il bene della trasmissione, sia per il genere musicale che
trattava, assai popolare, ottenne un enorme successo. le telefonate in
diretta si sprecavano. Le richieste erano variegate e gli ascoltatori più
fedeli venivano premiati con fantastici doni. Tra questi fedelissimi furono
importanti: Rosanna Molinari, Caterina Bottero, Silvana Ughetto, Nadia
Merlini, che chiamava addirittura dal Poggio di Sanremo e soprattutto
Caterina Orengo, che, da Seglia, si faceva viva regolarmente, tutti i
giorni.
Tra le rubriche musicali, quasi tutte coordinate da Giuliano Zunino,
emersero: “donna musica”, “le debuttanti”, “le donne in hit parade”, “tutto
musica “, “dischi a richiesta” e molte altre, nelle quali hanno posto tutto
il loro talento: Alberto Calcopietro, detto “bomba” e Marco Montebugnoli,
che tutt’ora fanno il disc-jokey, Lucio Lazzari, Valter Pagani, Claudio
Torchio, Roberto Bisignani, Riccardo Anfosso e Valerio Ravera, che
conducevano una seguitissima rubrica di jazz.
Un altro fiore all’occhiello della radio è stata la messa in onda, a partire
dal 1987, della trasmissione “buon anno dai personaggi dello spettacolo”,
nella quale Giuliano Zunino e Bruno Strangio presentavano gli auguri in
diretta di molti personaggi famosi.
Sono stati “ospiti”: i fratelli Abbagnale, Boskov e Mancini, Yuri Chechi,
Carla Boni, Gino Latilla. Patty Pravo, Milva, Iva Zanicchi, Raimondo
Vianello, Enrico Mentana, Piero Badaloni, Vincenzo Muccioli, Luciano Rispoli
e tanti altri, senza contare tutti gli ospiti locali, in rappresentanza
della cultura, dello sport, dello spettacolo e dell’associazionismo
ventimigliese.
Ancora attimi di cultura venivano distribuiti con trasmissioni del tipo
“dialetti e poesie”, “ alfabeto musicale” che fu motivo di messa alle stampe
d’un raffinato quaderno di poesie, edito dalla Biblioteca Aprosiana, “rosso
ma velluto” condotto da Miriana Rebaudo (chissà se trasmissioni di questo
genere non abbiano, in seguito, propiziato la nascita dei premi di poesia in
vernacolo come “u Giacurè” e “l’Oleandro” edito a Camporosso),
Ma anche “ritratto al personaggio”, che metteva a confronto, nell’intimità
degli studi radiofonici, l’animatore con un invitato, fintanto che, al
termine della trasmissione quest’ultimo sarebbe diventato, comunque, un
personaggio.
In questa trasmissione è stato ospite il vescovo monsignor Verardo, che
disquisì persino sull’amore carnale. Gli è stato chiesto, in diretta, se da
giovane avesse avuto qualche “simpatia” femminile, e lui con nonchalançe
sgattaiolò dalla domanda con molta abilità, comunque senza non ammettere.
Non ultimo è stato presente “il mondo del cinema” a cura di Lello Rulfo.
Alla metà degli anni Ottanta, a causa della legiferazione sulle
radiofrequenze, Radio Ponente fu costretta a variare la sua condizione
sociale e pur col sostegno del Circolo Culturale, dovette obbligatoriamente
riconoscersi in una Società di fatto, con tutte le conseguenze fiscali.
I reali artefici dei maggiori successi di quell’ultimo decennio furono Bruno
e Giuliano, sotto l’attenta presidenza del dottor Ugo Muratore. A coronare
l’ottima popolarità raggiunta dall’emittente, nel 1989, nella maxi discoteca
“Studio Zeta” di Caravaggio, al termine del Terzo Concorso radiofonico
“Upstart 89”, Radio Ponente veniva premiata per il migliore animatore,
Giuliano Zunino, che vinceva appunto il blasonato trofeo.
Tutto questo, purtroppo, era destinato a scomparire con un declino lento ma
inesorabile. L’inizio della fine si può ricondurre alla scomparsa del dottor
Ugo Muratore, sostenitore e non solo economicamente sino alla fine dei suoi
giorni, avvenuta nel gennaio del 1991, poco tempo dopo essere stato colto da
malore proprio negli studi della Radio, il giorno 8 dicembre 1990.
A prendere le redini è stato il Vicepresidente Pietro Quattrone, che
affidava a Zunino e a Strangio la programmazione e la conduzione della
struttura, portata avanti con una certa libertà di azione.
Quei momenti risultarono per un certo verso entusiasmanti ma allo stesso
tempo problematici. Per mantenere la linea prefissata col dottor Muratore,
cioè: “pochi ma buoni, senza interessi venali, Radio Ponente doveva rimanere
l’emittente locale”. Bisogna dire che, con coerenza lo è stata fino alla
fine, anche tra i molteplici scontri coi fondatori / affondatori
dell’avventura.
Alla chiusura, tutti quelli che ancora programmavano, ma anche quelli che
ormai da tempo ne erano usciti, sicuramente ebbero un colpo al cuore. Fino
all’ultimo si sperava che l’inevitabile non accadesse, ma non fu così.
Allora, sarebbe giusto, per quanto possibile, volgere un ricordo a tutti
quelli che hanno frequentato gli studi e che ancora non sono stati
menzionati. Anche loro hanno dato la loro opera senza ricevere nulla in
cambio se non un briciolo di popolarità.
Daniele Brunetti, che nell’89 conseguì il record nazionale per una diretta
che durò ben 72 ore; Pino Fedrighi, punta di diamante della rubrica “musica
e sport”, con le sue dirette dal Peglia, oggi Stadio Morel e Roberto
Ferraris che oggi è giudice sportivo federale.
Ancora, Sergio
Claudio, che a forza di effetti speciali divenne: Sergio-Sergio
Claudio-Claudio; ma anche Maria Pia Alicò che per coprire le ore mattutine
proponeva rubriche di cucina e di varia umanità. Diego Marangon, Fausto
Bedin, Maurizio Trevisan, Fulvio Pedazzini, Pino Cozzi e Mario Verducci.
Inoltre, rigorosamente in ordine sparso o quasi: Maura Pasini, Grazia
Trabattoni, Gino Sambenati, Pietro Raschiotti, Giusy Cotta e sorella,
Amedeo, Nicola Adamo, Alessandro Belfiore, Emanuele Morena e Ramon Bruno,
Gabriella Buda, Aldo Chianese, Franco Corso, Alex Cosentino, Renato
Destefanis, Fabrizia, Fabio Forgione, Adriano Girasio, Franco Maltese, Pina
Martello, Elisa Mezzanobile, Alberto Muratore, Philip e Soldani, Marcello
Piccone, Adriano Ranvier, Piero Roasio, André ed Ernesto Strangio, Simona e
Silvia, Enzo Testini, Tony, ma soprattutto Sandro Muratore e Michele Russo
della redazione sportiva e tutti quelli che ci siamo dimenticati …
Scusandoci rivolgiamo a tutti un caldo ringraziamento per aver permesso lo
svolgersi di questa bella avventura.
MEmoria Dell'emittente MF
ventimigliese anni Ottanta
di Lucio Muruzzi
Gli "antichi" animatori di Radio Ponente che volessero mettere a disposizione le foto "interno Radio" in loro possesso, per concedere la pubblicazione qui di seguito, possono inviarle a:
Con la fine di questa laboriosa estate ponentina, tornano i programmi con
rispetto di orario, per ora possiamo anticiparvi le fascio di emissione
attuali: ogni giorno dalle 14 alle 15: Novità Discografiche; 15-16:
Revival musicale; 16-17: Discoteca commerciale; 17-18: Pop, musica per
giovani; 18-19: Cultura, dialetto e mugugni; 19-19,30: Notizie utili;
19,30-21: Ponente sera; notiziario, cronache, interviste; 21-22: Musica,
cultura; 22-24: Musica per tutti.
L’ascoltatore più attento troverà la trasmissione più adatta ai propri gusti
seguendo la falsariga delle fasce orarie suddette.
BONA BONA, inizia a fine mese ed è sempre il lunedì alle 18. Il martedì alla
stessa ora i dottori Capano e Pallanca vi tratterranno sulla lettura critica
della «STORIA DI VENTIMIGLIA».
Alle 18 di giovedì tra breve, riprenderà A BELOTA, mugugni proposti dagli
ascoltatori di tutta la zona intemelia. Per il venerdì è prevista la
trasmissione letteraria LIBRI appena editi e di biblioteca a cura della
dottoressa Rita Lorenzi e della Direzione della Biblioteca Aprosiana.
I programmi musicali sono curati da una cerchia di animatori ormai
collaudatissimi e con una esperienza ora pluriennale.
La redazione è curata da giovani volonterosi, seri e preparati che alle loro
esperienze di vita vogliono aggiungere questa attività molto vicina ad un
reale giornalismo radiofonico. Radio ponente torna così al servizio della
zona come voce libera e indipendente.
LA VOCE INTEMELIA
anno XXXI n. 8-9 - agosto/settembre 1977
Era l'anno 1977:
RADIO PONENTE
riprendono le
trasmissioni programmate
Dopo le note difficoltà, che hanno portato al trasferimento di sede, Radio
Ponente ha voluto potenziare le proprie emissioni prima di riprendere i
programmi regolari.
Con sacrifici notevoli da parte di quanti operano all’interno del «Circolo
Culturale R.P.” un nuovo apparato trasmettitore, molto potente, ha preso il
posto del primitivo nucleo sperimentale, che nella giungla di frequenze,
venutasi a creare attualmente, ha riportato «la prima radio della zona
intemelia» alle primitive glorie, oggi può essere ascollata in centri mai
raggiunti prima: Arma, Riva Ligure, Santo Stefano; tutto l’entroterra
nervino fino a Buggio, senza zone d’ombra; la vallata del Roja, Olivetta
compresa; e da non trascurare la Costa Azzurra fino a Saint Tropez.
Il nuovo indirizzo è: Radio Ponente, via Aprosio, 17/1 – Ventimiglia, il
nuovo recapito telefonico è 0184 35.52.62, la frequenza di emissione pur
restando invariata è stata centrata sui 100,400 MHz, ottenendo così
un’ulteriore miglioramento di diffusione.
Ci ha scritto Fabio
Forgione, inviando le belle memorie fotografiche che seguono:
Grande
iniziativa !
Ci sono capitato per
caso, ma son ben felice di aver riletto tutto !
Grazie per avermi
fatto tornare con i ricordi a quel bellissimo periodo passato insieme.
Mi sono divertito un
mondo, ho imparato tanto, ho conosciuto gente stupenda e soprattutto, mi
sono immerso in tanta, tantissima buona (e non) musica !!
Vi mando
qualche foto di allora che fanno ormai parte del mio album dei "ricordi
spensierati" (scusate la qualità ma il digitale, come ricorderete, non
esisteva ancora!!..)
Se qualcuna può essere utile per
arricchire il sito (e rinfrescare i ricordi di altri ... presenti e non
sulle foto) ve le mando volentieri !!
Un caro saluto a tutti quelli che ho conosciuto (e che si
ricordano ancora di me ... sigh ! ...)
Mezzo attrezzato della redazione giornalistica di PONENTE SERA, impegnato nella cronaca in diretta della "Correria Notturna dell'Assunta" - 1979
La caratteristica più originale, nella sonorità di Radio Ponente, erano le sigle di avvio dei programmi e gli stacchi; alla cui realizzazione il grande Walter Franco dedicava una scrupolosa ed attenta cura, immettendovi appieno i contenuti della sua sconfinata cultura musicale, potenziati dalle esecuzioni in qualità di ottimo musicista cantante.