1977 - 1986
Cronologia degli eventi musicali
di Erino Viola e Gisella Merello
.
L’ipotesi di
organizzare la manifestazione di Musica Antica si delineò
nell’agosto del 1976, ascoltando un concerto di Antiche arie
e danze d’Italia, di Francia e di Provenza nel cortile di
villa Hanbury e un’interpretazione di chitarra classica al
castello di Dolceacqua, eseguita con brani di musica
dodecafonica. Ispirato, in particolar modo, da quest’ultima
esecuzione Erino Viola, l’ideatore della manifestazione, propose
al maestro Sergio Balestracci di organizzare un Festival di
Musica degli Strumenti Antichi, proprio per poter
programmare serate di musica sia antica, sia moderna.
L’iniziativa fu accolta e l’anno successivo,
dall’11 al 14 agosto a Ventimiglia, iniziò il I° Festival di
Musica Antica che si proponeva di diffondere la cultura musicale
del Medioevo fino al Settecento. La prima manifestazione si
concluse con un concerto pomeridiano della Banda
Rinascimentale Ventemigliusa.
In quegli anni, gli spettatori,
partecipando alle serate, oltre a sentire brani musicali
inusitati, potevano scoprire e visitare la cattedrale, la chiesa
romanica di San Michele e l’oratorio barocco dei Neri, dove
venivano eseguiti i concerti. In questo modo il Festival
contribuì anche a promuovere e far conoscere la città alta; a
tal proposito, il catalogo del programma prevedeva una pagina
dedicata ad un inquadramento storico degli edifici che
ospitavano gli eventi.
L’interesse suscitato e i consensi ottenuti
dalla prima edizione stimolarono gli organizzatori ad ampliare
il programma del 1978 e ad aggiungere, come palcoscenico delle
esecuzioni, l’ulteriore spazio della chiesa di San Francesco.
Una serata si svolse anche presso il castello di Dolceacqua. Il
terzo anno il Festival si spostò nella città moderna e
l’organista Giorgio Questa con il suo strumento portativo eseguì
un concerto di musiche di Frescobaldi nella chiesa di Sant’Agostino.
Inoltre, si ripropose nuovamente una serata nel castello di
Dolceacqua.
Nella quarta edizione la direzione artistica
venne assunta dalla professoressa Rita Peiretti e la
manifestazione si articolò in serate di musica e di danza. Un
concerto fu eseguito in cattedrale dal famoso flautista olandese
Frans Bruggen. L’importanza del musicista e l’ormai consolidata
fama del Festival permisero di raggiungere un notevole successo
di pubblico locale e forestiero, smentendo le titubanze di
alcuni che, a torto, ritennero il carattere della manifestazione
troppo elitario.
Durante il V° Festival, intitolato
L’elogio della follia, scoppiò un grave scandalo,
amplificato dalla stampa con titoli cubitali apparsi sui
principali quotidiani nazionali. Il motivo scaturì
dall’esecuzione del gruppo “Ensemble alia musica” che interpretò
Canti e musiche nella notte dei chierici, parodia
medievale sulla gerarchia ecclesiastica, che determinò
l’allontanamento dagli edifici religiosi del Festival, che si
dovette svolgere interamente nell’ex chiesa di San Francesco.
Nel 1982 il Festival ebbe il
privilegio, per due serate, di ascoltare uno dei più grandi
violoncellisti del nostro tempo, l’olandese Anner Bijlsma.
La settima edizione fu dedicata alla
“Musica di Corte” e si svolse all’aperto nella cornice della
grande terrazza del Forte dell’Annunziata, prevedendo anche
l’interpretazione di danze rinascimentali. La serata inaugurale
fu ripresa dalla prima rete Rai e iniziò, da quell’anno,
l’inserimento del Festival nei finanziamenti ministeriali.
Il VIII° Festival coincise con l’Anno
Europeo della Musica, in cui ricorsero tre centenari della
nascita di Bach, Hàndel e Scarlatti, per cui il programma
dell’edizione fu dedicato, in massima parte, a questi autori. La
manifestazione ritornò in cattedrale per due serate. Durante
l’ultimo appuntamento esordì un promettente flautista
ventimigliese, il maestro Adriano Megetto, che accompagnò il
clavicembalo suonato dalla direttrice del Festival, Rita
Peiretti.
La Peiretti nel catalogo del IX° Festival
di Musica Antica affermò che la manifestazione si poteva
ascrivere tra le più prestigiose del Ponente ligure per aver
ospitato “i nomi più importanti del concertismo internazionale
specializzati in musica antica”. Anche quell’anno sorsero screzi
con l’autorità parrocchiale, il motivo del contendere fu, questa
volta, il pagamento del biglietto per gli spettacoli svolti in
edifici religiosi.
Il X° Festival, ancora patrocinato
dal Ministero per il Turismo e lo Spettacolo, oltre alle
abituali serate ventimigliesi, rese omaggio all’astronomo
Cassini eseguendo due concerti al di fuori di Ventimiglia: uno a
Perinaldo nella chiesa di San Nicola da Bari con l’Orchestra
Barocca Italiana, l’altro nel santuario-basilica Madonna
Miracolosa di Taggia, dove l’organista Arturo Sacchetti si esibì
sul restaurato organo Agati del 1839. La serata di chiusura fu
dedicata alla danza con l’opera Werther, interpretata dai
primi ballerini Loredana Fumo e Jean Pierre Martal.
In quegli anni, per venire incontro agli
interessi di un pubblico più vasto e a nuove passioni musicali
che si stavano sviluppando tra i giovani, si pensò di articolare
la manifestazione in due altre sezioni: una di musiche antiche
dell’Africa e dell’Asia, l’altra di concerti di brani moderni
eseguiti su strumenti antichi, rispolverando l’idea originaria
del Festival.
Problemi burocratici ed economici*
decretarono la fine di questa importante manifestazione musicale
che conviveva e completava l’Agosto Medievale e, inoltre, si
accompagnava ai due Festival di Musica da Camera di Cervo e di Mentone.
Il Festival di Musica Antica, che nello Statuto
dell’Ente Agosto Medievale ha uno spazio come complemento
all’insieme delle iniziative previste, purtroppo è stato
abbandonato salvo un recupero fuori del suo contesto per
decisione dell’associazione culturale “Abau” che si intitolava
“Scintille di Musica”, anch’essa ormai accantonata.
Nel 1997 per la sensibilità degli
amministratori si è recuperato il Festival, numerandolo come XII°
edizione e inserendolo nelle manifestazioni giubilari con serate
dedicate alle musiche degli antichi pellegrini.
Alla luce di queste considerazioni e
tenendo conto del forte interesse di pubblico, si spera che
questa importante iniziativa possa rinascere e continuare con
gli scopi prefissi inizialmente e godere della medesima
importanza dei suoi anni migliori.
*) Quell'anno, buona parte dei fondi devoluti dal
Ministero verso il Festival di Musica Antica furono usati per
onorare la considerevole bolletta telefonica pertinente il
Gabinetto dell’Amministratore urbano, innescando complicati
intoppi burocratici. Una delle pagine peggiori della moderna
politica locale, che fecero svanire l'ormai consolidato
contributo ministeriale e, di conseguenza, minarono il
prestigioso Festival. (N.d.r.i.)