Il punti informativi, posti
all'Annunziata ed a Ponte San Ludovico, hanno funzionato per poco
più di un anno; poi, la Cooperativa che era stata incaricata
brevi manu, ha lasciato a casa i dipendenti.
La Sezione Intemelia I.I.S.L.
si è fatta carico di salvaguardare i materiali di supporto
informatico ed informativo, ed ora sta cercando di ripristinare i
punti informativi, con convenzioni meno aleatorie.
Giornate europee del
patrimonio 2007
Verso la Via Iulia Augusta
un itinerario romano da scoprire
sabato 29 settembre 2007
ore 10,00 - Antiquarium di Nervia
ore 11,30 - Visita al Centro Storico
ore 13,00 - Ridotta dell'Annunziata
Punto informativo Via Iulia Augusta
ore 15,00 - Trasporto a Capo Mortola e visita ai tratti conservati della
Via
Fin dall’anno 2006, l’amministrazione della Regione Liguria,
l’Amministrazione Provinciale di Imperia, il Comune di Ventimiglia e la
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, propagandarono il
totale ripristino della Via Iulia Augusta, dagli Scavi Romani di Nervia fino
alla Frontiera di Ponte San Ludovico, da dove gli equivalenti Enti Regionali
francesi erano intenzionati a riprendere il tragitto, fino a La Turbie.
Nella realizzazione del progetto ALCOTRA di riabilitazione turistica, i medesimi
Enti hanno coinvolto la Sezione Intemelia dell’Istituto Internazionale di
Studi Liguri in un progetto potenziale, inteso con la Région PACA, il
Conseil General des Alpes-Maritimes, la Communité de la Riviera Française e
l’Ente Monument Historuque d’Oltralpe, per rendere visibile l’intera Via
Iulia Augusta, dal Ponente Ligure al Nizzardo, con precise tappe di
percorrenza pedonale, con segnaletica e punti informativi funzionali.
Questo progetto, con qualche piccola crepa, sta proseguendo ostinato, anche
per la buona volontà profusa dagli addetti, tanto che in pieno 2009, per la
terza volta; gli Enti italo-francesi invitano alla percorrenza guidata del
tratto interfrontaliero.
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A riguardo dei progetti inerenti la ricostituzione ambientale del tracciato da Porta Nizza, sul Funtanin di
Ventimiglia Alta, fino alla Villa del Vescovo, presso l’Aurelia non lontano
dalla curva del Butassu, in quel di Latte, era previsto il rifacimento di
alcune tratte franate, ma soprattutto la riapertura di appezzamenti,
abusivamente privatizzati.
Per questo progetto, già tracciato fin dall’anno 2000, era disponibile un
finanziamento Europeo,
attivato dall'Ente Regione Liguria con l'apporto dei Comuni interessati e
sotto la guida delle Soprintendenze regionali. Al
termine di quei lavori, sarebbe diventato percorribile il lungo tratto, da Ventimiglia Alta ad oltre i Giadini Hanbury, a La Mortola.
Il primo lotto di lavori, assunto dal Comune di Ventimiglia, ha
effettivamente aperto al passeggio il percorso tra Porta Nizza, al Funtanin,
fino a Porta Canarda, sulla strada per Ville-Calandri. Inaugurato sabato 29
marzo 2008, attendeva in immediato il proseguimento dei lavori per il
percorso Porta Canarda - Villa del Vescovo, ma così non è stato.
I costi eccessivi maturati con i lavori del primo tratto, suscitati dalle
visioni di funzionari fuori esercizio, ma pare anche per l’insoddisfazione
dei delegati Regionali sulla riuscita dei lavori; hanno ottenuto di chiudere
la borsa sul finanziamento del secondo lotto di lavori, sul percorso che nel
frattempo era già stato reso totalmente usufruibile, da interventi di Enti
ed Associazioni non partecipanti al progetto. La tentazione di applicare un
cartello indicatore sul debutto di quel percorso, ormai quasi ristrutturato,
rischia di porre in grosse difficoltà qualche gitante impreparato; ma il
cartello è stato applicato, mentre i lavori sono stati rinviati, forse
sine die.
Quante promesse andate in fumo. La politica degli annunci eclatanti, da non
rispettare (intanto ottengono
ugualmente
effetti positivi), sta impossessandosi
anche della Zona Intemelia, che ne era immunizzata a causa del
tradizionale
carattere dei residenti.
Il Progetto INTERREG III° ALCOTRA ha rigenerato il tratto "Caramagnò-Porta Canarda", promettendo di metter mano al ripristino del tratto "Ricetto Templare-Villa del Vescovo", che è mancato totalmente nei primi duecentocinquanta metri, franati in più punti, fino all'autunno del 2014; mentre era abbastanza percorribile nel chilometro e mezzo conclusivo, quello ripristinato dal WWF, anni or sono. Ora tutto questo tratto, altamente panoramico, su Conca d'Africa, ha trovato una sistemazione definitiva, che prima o poi dovrà concludersi, fornendo un adeguato percorso escursionistico.
Il discorso deve continuare dopo aver letto l’enfatica presentazione della “CARTA VIA IULIA: un accesso privilegiato ai nove siti”, la quale per la parte italiana non ha mai funzionato; tanto che, dopo qualche tempo, anche il sito transalpino de La Turbie ha pensato bene di annullarne gli effetti, forse perché si sentiva preso in giro: “çes italiens”. .... Che belle figure !!!!
La prima tappa italiana di confine, ai Balzi Rossi, segue un pochino i
dettami suddetti, ma quanto ci costa. Il sito è gestito direttamente
dalla Direzione Generale per i Beni Archeologici, che impiega “molto“
personale, reduce però da stressanti trasferte, non ancora rinvenute dal
Ministro Brunetta. La motivazione di alcuni di questi inservienti non è molto
brillante. (occorre solo “fa’ passà a nuttata”).
L’ottava tappa, a Ventimiglia Alta, trova una chiesa di San Michele
quasi sempre chiusa, anche se inserita in un ambiente suggestivo. La
nona, sono i pur interessanti scavi della Città Nervina, aperti soltanto
sabato e domenica e non sempre.
Non è che la parte francese del progetto giri ad alto ritmo, giacché gli
viene a mancare l’apporto transfrontaliero di relazione e di visite, proprio
perché qui da noi, nel Ponente Ligure, il supporto mercantile
all’escursionismo culturale è sempre stato in mano a soggetti intriganti e
poco ispirati, che badano ad ingurgitare i fondi ricevuti fino
all’esaurimento e null’altro. Le Associazioni e le Società cercano di
sopperire alla meglio, con sforzi eccessivi che non producono effetti, dato
che la politica ligure ponentina del settore non si dimostra interessata.
Oltralpe, l’escursionismo culturale popolare è un vero e proprio settore
economico, coi suoi addetti ed i dovuti effetti politici. I finanziamenti
governativi o regionali sono costanti e mirati, sicché gli Enti locali
possono creare strutture e organizzare eventi di richiamo; ma soprattutto
possono pianificare il sostegno verso il personale impiegato, che è
certamente motivato.
Soltanto la lettura dell’elenco delle nove tappe della Via, vi avrà
suggerito di come le quattro tappe francesi siano inseriti in siti ben
custoditi e soprattutto: aperti e visitati, con guide disponibili, con
supporti e souvenir a prezzi modesti.
Questo è stato un frutto abortito della "campagna comunale
annunci", salvo buon fine.
All'inizio dell'anno 2010 la medesima
delibera è stata stornata
- ristampa di materiale promozionale già realizzato con il 1° progetto (pannelli illustrativi per i siti archeologici, depliant, annunci pubblicitari…);- realizzazione di nuovi materiali didattici e divulgativi (testi per le scuole, testo sulle ultime scoperte archeologiche legate alla Via, pannelli direzionali…);- realizzazione di una sala multimediale al Museo Archeologico G. Rossi; la stipula di una convenzione di cooperazione tra le associazioni di categoria presenti sul territorio al fine di creare i presupposti per realizzare pacchetti turistici da sottoporre ai tour operatori specializzati al fine di incrementare i flussi turistici verso il territorio transfrontaliero.
Con la delibera di Consiglio Comunale n. 82 del 23/10/08 è stata approvata la Convenzione per la cooperazione transfrontaliera tra la città di Ventimiglia ed i Comuni di Diano Marina, Menton, Roquebrune Cap Martin, Beausoleil, La Turbie e la Carf (Communautè d’Agglomeration de la Riviera Francaise) per la realizzazione del progetto “Via Iulia Augusta II” ed è stata approvata la scheda finanziaria e descrittiva e la relazione tecnica sul progetto;
Dal marciapiede, per raggiungere l'esordio del tracciato della Iulia
che attraversa i Giardini Hanbury e la pineta di Capo Mortola, è
necessario superare un breve tratto semincolto, che dalla piazzola
all'imbocco della galleria stradale conduce all'ultimo tratto della
Discesa del Marinaio, dalla quale si può adire a quel esordio.
All'altro capo della galleria
stradale di Punta Mortola, la Iulia raggiunge comodamente il
marciapiede, seguendo il quale si giunge sul tratto antistante la
cabina dell'ANAS, seguente l'ingresso monumentale della
Locanda-Ristorante.
L'incolto boschivo che affianca la
strada fino all'imbocco del primo tratto di galleria artificiale,
potrebbe diventare un comodo sentiero in salita, per raggiungere
l'incolto che sovrasta tutti e due i tronconi artificiali della medesima
galleria di protezione stradale.
Il camminamento realizzabile
sull'incolto sovrastante i due tronconi di galleria, sarebbe di alto
valore paesistico e troverebbe pregio con la realizzazione di
giardini attrezzati. I pochi metri di vuoto tra i due tronconi,
sarebbero facilmente superabili da una passerella autonoma.
Calando nuovamente sul marciapiede,
all'imbocco Ovest della galleria artificiale, si può raggiungere in
protezione la scaletta che immette nel tracciato già esistente fino
ai Balzi Rossi, col superamento della ferrovia sul ponte di raccordo
col tracciato che porta alla Riana d'ê Imbriaghe.
RIPRISTINI DELLA VIA IULIA AUGUSTA
Per dare continuità ad un percorso pedonale di grande rilevanza
panoramica, quale diverrebbe l'intero tratto ventimigliese della VIA
IULIA AUGUSTA, è innanzitutto necessario riprendere il cantiere del
ripristino che si è concluso nel marzo dell'anno 2008.
Il tratto
interessato gode già di un progetto approvato, sarebbe dunque assai
semplice ripristinare il tratto tra "Porta Canarda" e "Boccanegra";
ripristino che metterebbe in completa agibilità l'intero percorso
iniziale: da Porta Nizza a Caramagnò, a Porta Canarda, a Boccanegra, in
Conca d'Africa, fino alla Villa del Vescovo, da dove il percorso cala su
"Via delle Rose", per il tratto ufficiale lungo la Piana di Latte.
Giunta in faccia al portone di
Villa Honesto Otio, che costringe l'attuale tracciato ad una deviazione
verso monte, per raggiungere il marciapiede della statale per San
Ludovico; la Via Iulia Augusta si avvia verso Capo Mortola, sul
calpestio di un marciapiede abbastanza accettabile e sicuro, che supera,
senza grossi problemi, alcune forre altrimenti invalicabili, in mancanza
di pesanti interventi economici.
Il primo tratto su
marciapiede è superabile, abbastanza facilmente, seguendo il culmine del
muraglione che delimita la sede ferroviaria a Nord, dove può esser
aperta una comoda pista, fino alla profonda forra presso Punta Begnamin,
da dove il marciapiedi è a tiro.
Piazzola di Galleria Punta Mortola per l'accesso alla Discesa del Marinaio.
Avvio dell'incolto boschivo che conduce al gerbido, ricavato a copertura dei due tronconi di galleria artificiale.
L'attacco di Levante della Galleria artificiale Est.
Punto d'attacco di Ponente, della Galleria artificiale Ovest.
IVLIA AVGVSTA POINT
Lo
sciopero dei trasporti di venerdì 25 giugno, ha fatto trovare aperto
quel “point Iulia”, con la presenza della simpatica e paziente
Valeria Tornatore, che è stata soverchiata da nugoli di viaggiatori,
rimasti appiedati a Mentone, che cercavano di raggiungere al più
presto il territorio italiano, dove aspiravano di trovare
informazioni su indirizzi e recapiti da “PAGINE BIANCHE”,
introvabili in Francia; così com’é stato.
Una
rondine non fa’ ....... , ma dimostra una volta di più che quel
“point” andrebbe ampliato da Provincia, Regione e Ministro Brambilla;
... facciamo voti !!!!
L.M.
Attaccato al giornalaio di Ponte San Ludovico, in
Piazzale De Gasperi, si trova il Punto informativo della VIA IULIA
AUGUSTA, aperto al pubblico due giorni la settimana, per dare continuità
al progetto transfrontaliero ALCOTRA.
Attorno
al “point”, le siepi delle aiuole avrebbero bisogno di una sfoltita, per
rendere più visibile quell’ufficio, quel pregiato locale che in altri
tempi e col marchio ENIT ha saputo dischiudere la strepitosa carriera di
Eugenio Magnani, il “Segundin 2009”.
I
numerosi “turisti” in transito, che riescono a scoprirlo, una volta
esaurita la formalità sul tracciato dell’antica strada romana, chiedono
informazioni turistiche su tutto il territorio nazionale; quindi quel
“point” andrebbe ampliato e potenziato, almeno con finanziamenti
provinciali e regionali.
È vero che la
dogana è svanita, com’é diventata inopportuna la presenza del
cambiavalute, ma passata la frontiera, oltre che entrare in Ventimiglia,
... dove la bellezza non ha confini ! ... si entra anche in
Provincia di Imperia, in Liguria ed in Italia; e lo IAT (informazioni
turistiche) più vicino è sito a sette kilometri, sempre che si riesca a
trovarlo.
Lasciato il territorio italiano a Ponte San Ludovico, le vestigia
riferite al tracciato della Via Iulia Augusta si ripresentano nella
regione delle Cuse, nel contesto di Garavano, alle spalle della linea
ferroviaria sottostante l'ottagono del Ristorante Mirazur, con un tratto
di 430 metri, che supera Avenue Briand, accanto al passaggio a livello,
in direzione di Saint Julien, in altura, al disopra del tunnel Molinari.
Da Saint Julien, attraverso un elegante
portico ad arco, la V.I.A. diventa la Rue Longue, che digrada attraverso
la Vecchia Mentone, superando la basilica di San Michele, fino alla
piazzetta del Quai Bonaparte, per poi inoltrarsi irriconoscibile
nell'attuale percorso pedonale, in direzione di Carnoles.
Alla base di Cap
Martin, ricompare, segnalata dalle vestigia del Mausoleo di Lumone, per
poi riperdersi, salendo verso il territorio di Roccabruna, dove le
vestigia della V.I.A. ricompaiono sulle alture soprastanti il rione di
Saint Roman, verso il Mont des Mules, o le Cave di Pietra, luoghi che
hanno certamente contenuto l'antico tracciato romano, verso il luogo
esoterico dove il Senato ha eretto il Trofeo d'Augusto.