rivista il: 13 agosto 2012
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G U I D A
La Centrale di Bevera

La Centrale di Airole

La Centrale di Piena Bassa

La Centrale di Paganin

Il bacino delle Mesce in secca estiva

Centrale di San Dalmazzo di Tenda

 DI  VAL  ROIA
LE CENTRALI IDROELETTRICHE

            Dal 1914, in Val Roia, ha preso forma un sistema di centrali idroelettriche a caduta che era da considerarsi uno tra i più importanti d’Italia. Sfruttando le acque raccolte nell’ampio bacino delle Mesce, la sola centrale di San Dalmazzo produceva 140 milioni di KW l’anno, mentre l’intero sistema, dalle Mesce a Bevera, è arrivato a fornire il 42,6 % dell’energia alla Liguria, nel 1946, quando per le centrali di San Dalmazzo, Paganin e Piena ebbe inizio lo sfruttamento da parte della Francia.

         La produzione di queste centrali andava ad alimentare le principali ferrovie in Liguria ed in Piemonte, oltre alla stessa Cuneo-Ventimiglia. Ma alimentava anche le principali industrie dell’Italia nord-occidentale, tra cui i complessi siderurgici di Genova e Saronno, i cantieri navali de La Spezia e gli stabilimenti chimici di Montecatini.

L’acqua trattenuta da varie dighe in Valle delle Meraviglie, dopo aver alimentato una piccola centrale di servizio, viene convogliata nell’ampio bacino artificiale delle Mesce, da dove con una caduta di 713 metri tiene in movimento le turbine a San Dalmazzo di Tenda.

L’acqua che fuoriesce da quel complesso viene convogliata fino alla Costa di Paganin, dove opera una seconda centrale, dopo una caduta di 115 metri. Dopo Paganin le acque vengono regolate dalla diga di Breglio, che le canalizza verso la centrale di Piena, con un salto di circa novanta metri.

           Dopo Piena, altre canalizzazioni prelevano l’acqua e la conducono verso la centrale di Airole, con un salto di centro metri circa. Un’ulteriore diga regola le acque uscite da Airole e le guida verso la centrale di Bevera, con un salto di 104 metri.

La centrale di Piena è stata fatta saltare dalle truppe tedesche, in ritirata, nel maggio del 1945, poi è andata a far parte del patrimonio idroelettrico francese. La regolazione internazionale delle acque del Roia ha permesso all’Italia di conservare in efficienza le centrali di Airole e Bevera, per una produzione minima provinciale.

 avviata il 10 giugno 2012
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