FONTANA TONDA DEL PUTTO
L’area dei Giardini Pubblici, sul lato Nord, termina con un’ampia zona triangolare scarsamente alberata, solo sul contorno, rimasta separata dal nucleo centrale col tracciamento di Corso Repubblica, verso LungoRoia Girolamo Rossi, che riceve, poco oltre, anche la conclusione di Via Vittorio Veneto.
Dal settembre del 1943, per esigenze belliche dell’esercito occupante, quel territorio e stato reso brullo onde erigervi un poderoso bunker in calcestruzzo, contenente nidi di grosse mitragliere puntate sulla foce ad evitare una aggressione dal mare, contrastata anche da una poderosa muraglia antisbarco posizionata, sulla spiaggia, lungo Passeggiata Oberdan. Queste opere militari sono state presenti per tutti gli Anni Cinquanta, prima di essere smantellate, ridando al triangolo Nord dei giardinetti l’aspetto di aiuola, dotandola dell’elegante “Fontana tonda del putto”, non lontana dalle scalette che immettono sulla Passerella che supera la Roia per raggiungere Marina San Giuseppe.
Contornata da verdeggiante aiuola, la fontana è costituita da una vasca poco profonda, dal diametro di oltre quattro metri, corredata al centro di un basamento cubico, in mattoni, sul quale spicca il putto bronzeo che mostra, nella mano destra sollevata, un corposo fiore di forma stellata. Su quattro punti del consistente bordo trovano posto quattro parallelepipedi, sempre in mattoni, che ospitano simpatiche tartarughe spruzzanti. La delicatezza di queste tartarughe in terracotta non ha concesso loro una lunga esistenza, tanto che per molti anni sono rimasti in sito soltanto gli essenziali tubi erogatori.
Negli Anni Settanta, gli operai comunali, che allora erano ancora molto efficienti, agendo sul posto, hanno saputo ricreare quattro robuste tartarughe in argilla, di bell'aspetto e molto più durevoli. Purtroppo anche queste sono state vittime del vandalismo ancora più becero, in auge a quei tempi. Oggi, la presenza delle telecamere forse attenuerebbe i vandalismi, se non costituisse una sfida di furberia demenziale.
Nonostante la presenza di tartarughe malconce, nel dicembre del 2015, il tappeto d’erba all’inglese che addobbava l’aiuola contenente la fontana è stato sostituita da uno spargimento di pietrisco a colori diversi, a formare una adeguatissima "Rosa dei Venti". Però, nel maggio del 2019, a sostituire i residui delle tartarughe di seconda generazione, sono state posizionate quattro papere, di scadente fattura, atteggiate in varie posizioni, le quali sono state, in breve, nuovamente vandalizzate. Allora, all’inizio di settembre, del 2019, venne completata l’installazione delle terze tartarughe, ispirate a quelle originali ma più essenziali e robuste, commissionate dal Comune alla ceramista Clara Perotti, che ne ha fatto un pregevole dono alla comunità.
L.M.
La breve era delle PAPERE
Tartarughe del secondo periodo, in argilla
I ceramisti donatori: Federico e Clara Perotti con Marisa Reno