MONUMENTO ai CADUTI
della Grande Guerra
NEI GIARDINI PUBBLICI
Abbiamo recuperato dati e alcune fotografie riguardanti la l’inaugurazione del Monumento ai Caduti sito nei Giardini Pubblici. L’imponente struttura sorta sulle mura mai realizzate del “chiosco della musica” la cui posa della prima pietra risale al 1924. La pergamena racchiusa nel cuore del futuro tempio fu disegnata dal prof. Giovanni Schezzini e il prof. Domenico Gozi scrisse questo testo: «L’anno 1924 regnando Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia il giorno IV del mese di novembre nel pubblico Giardino del Comune di Ventimiglia ricorrendo il sesto anniversario della vittoria di Vittorio Veneto alla presenza delle madri e vedove dei Caduti, dei Mutilati, dei combattenti, dei Reduci, dinnanzi alle Autorità politiche civili-e militari, ai gloriosi rappresentanti dell’esercito e della Milizia Nazionale, con l’intervento di tutte le Associazioni, degli Enti economici, degli Istituti scolastici della città, nel Giubileo del popolo presente, compartecipi in spirito gli assenti, fu posta la prima pietra del Monumento glorificatore dei Caduti ventimigliesi. Opera insigne dello scultore Pietro Canonica. E perché se l’ingiuria del tempo e la mano degli uomini dovesse mai rovinare il marmo simbolico eretto dal cuore del popolo di Ventimiglia in segno di gratitudine e gloria dei propri figli morti per la Patria i posteri avessero notizia dello storico avvenimento, fu scritto e qui collocato questo documento che ne perpetui la memoria nei secoli venturi».
Il Monumento fu inaugurato il 29 novembre 1925 dalla Regina Madre Margherita poco prima della Sua morte. La prima Sovrana d’Italia colpita in quello stesso giorno da un malanno si spense a Bordighera nel giugno del 1926. Alla storica manifestazione che ebbe inizio con la celebrazione della Santa messa officiata da Mons. Daffra era presente il Commissario Prefettizio cav. Giuseppe Calsamiglia già Sindaco della città di confine oltre alle Autorità civili e militari. Un grande spiegamento di soldati appartenenti all’89° Fanteria faceva da ali alla sfilata delle varie personalità intervenute tra le quali figurava lo scultore dell’opera.
Di linea ispirata all’architettura romana l’artista dà risalto all’Alfiere che tenendo in mano una bandiera guarda nello sfondo il nemico scrutando i conquistati confini della Patria. Nella parte superiore, simbolo dell’inizio della guerra e dal coronamento che culmina nell’elmetto guerresco, si può notare l’immortalità che in una luce soffusa veglia su coloro che dormono per sempre.
Ai due lati Angiolo Silvio Novaro dettò le seguenti epigrafi:
Il sole che indora i tuoi monti, o Patria, scaldi in perpetuo l’ora del valore e del sacrificio. -
Cingendovi di fierezza lasciaste amore giovinezza e vita. E avrete amore e giovinezza eterna.
Il 14 marzo del 1943 il Podestà col. Marcellino Galleani grazie alle Sue conoscenze ottenne il vincolo dal Ministero competente dell’esclusione dalla rimozione del Monumento per importante pregio artistico, notizia che egli stesso comunicò con soddisfazione all’autore.
Il Milite Ignoto che nel 1995 fu stroncato in due da un forte temporale e più avanti restituito al decoro intende ancor oggi rappresentare nella memoria dell’uomo la testimonianza di lutti i combattenti che sprezzanti del pericolo perirono nella grande guerra (1915-1918) e in quella del 1940-1945.
Bruno Strangio
LA VOCE INTEMELIA anno LVI n. 10 - ottobre 2001
Comitato per l’erezione del Monumento inaugurato il 29 novembre 1925
Cav. Dott. Giuseppe Calsamiglia, Commissario Prefettizio - Presidente. Cav. Uff. Avv. Secondo Rossi, (Associazione Combattenti) - Vice Presidente. Prof. Giovanni Schezzini - Segretario. Comm. Ing. Pietro Agosti. Cap. Antonio Allavena, (Associazione Combattenti). Cav. Uff. Can. Don Filippo Anfossi. Rag. Giuseppe Barzaghi (Banche). Giuseppe Boeri (Fasci). Comm. Avv. Bernardo Borfiga, Presidente deputazione Provinciale. Giovanni Botti, (Esercenti). Angelo Casagrande, (Unione Sportiva). Giobatta Caorsi. Rag. Ettore Cazzella, (Stampa). Luciano Dina. Carlo Franco, (Famiglie Caduti). Rag. Cav. Vladimiro Giglioli, (Lega Navale). Avv. Angelo Giribaldi (Profughi). Cav. Tenente Angelo Lorenzi (Mutilati). Giobattista Lorenzi, (Società Operaia). Grand’Uff. Avv. Nicola Muratore. Ing. Matteo Nanni, (Floricoltori). Prof. Nicola Orengo, (Stampa). Cav. Maggior Flaminio Orrigo, (Comandante Presidio). Rossi Giovanni, (Reduci). Prof. Rostagno Enrico, (Stampa). Cav. Sertorio Giovanni. Cav. Uff. Dott. Magg. Giuseppe Ughetto, (Croce Rossa). Proc. Giovanni Vandone, (Stampa). Gabriele Vassia, (Corporazioni). Vincenzo Valfré, (Albergatori). |
La posa della prima pietra nel 1924 Alcuni membri del Comitato
Giardini Pubblici
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31 agosto 1994
DOPO L'URAGANO
Queste due drammatiche immagini documentano la furia dell'uragano che si è abbattuto sulla Liguria, da Ventimiglia a Genova, nel primo pomeriggio di mercoledì 31 agosto scorso. Nei giardini pubblici di Ventimiglia, la statua bronzea del cosiddetto "Milite Ignoto" (in realtà tutti i caduti della nostra Città hanno un nome e un cognome) giace a terra, letteralmente tranciata in tre pezzi dopo essere stata sbalzata dal piedestallo del Monumento ai Caduti che la reggeva. Gravissimi i danni a Ventimiglia e nella Zona Intemelia: edifici pubblici e privati scoperchiati, serre floricole distrutte, raccolti viticoli e olivicoli perduti sotto l'imperversare della grandinata del 1° settembre. Un durissimo colpo inferto all'economia dell'estremo Ponente ligure, già provato dalla crisi generale strisciante di questi ultimi anni.
LA VOCE INTEMELIA anno XLIX n. 9 - settembre 1994
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FOCE della ROIA
MONUMENTO AI MARINAI
VENTIMIGLIESI
CADUTI PER LA PATRIA
Negli Anni Settanta la Sezione ventimigliese dell’Associazione Marinai d’Italia ha eretto un monumento ai marinai caduti per la Patria, posizionandolo nell’immissione di Via Trossarelli in Piazza Marconi, proprio alla base del lungo molo che protegge da Ponente la Foce della Roia.