NOTE:
aggiuntive dal maggio 2009:
1) Si dice che la Via Iulia Augusta, all'inizio dell'Era Volgare,
uscendo dall'abitato dello Scögliu, transitasse sulla Rocca,
davanti all'eremo di San Lazzaro e percorresse, per sommi capi, la
strada per le Ville, dove sarà posta Porta Canarda. Prima dell'Era
Volgare, il tracciato, chiamato Via Æmilia Scauri non poteva
che percorrere qualcosa di molto simile all'attuale ristrutturazione
della Iulia Augusta.
2) Dal settembre 2006, il tratto da Caramagnò a Porta Canarda è
stato aperto al passaggio, dopo intensi lavori di sistemazione che
hanno avuto avvio da Porta Nizza, al Funtanin.
Luigino Maccario - 2006
“I Dui Camin” è toponimo
ottocentesco, riferito al bivio tra l’attuale Via Monsignor Daffra che
segue l’antico tracciato della Strada Romana, con la carrozzabile che
dalle mura Est del Forte conduce a San Bernardo, ma, come nome di luogo
giunge da molto più lontano, nel tempo.
Via Daffra è il primo
tratto dell’approccio ventimigliese al Sentiero Balcone, ovvero, la
mulattiera che dal Funtanin superando il Murrudibò, divenuta
carrozzabile si innesta a via Due Cammini, appunto.
Presso quel bivio, si erge
l’Osteria dei Due Cammini, edificata presso il punto dove, a grandi
linee, fin dall’antichità, sarebbe esistito un asilo per i viandanti,
ubicato fuori le mura.
Ad ovest, di fronte
all’Osteria, s’inerpica Via Castel d’Appio, una ancor larga mulattiera
che in passato è stata un tratto dell’Antica Strada Romana, chiamata
allora Iulia Augusta.1
Questa mulattiera si
congiunge con Via Forte San Paolo che da quel punto diviene la
carrozzabile verso il Castel d’Appio; ma dopo soli venti metri, presso
il Cianetu de Caramagnò, si diparte in discesa il percorso della
Romana, intitolato Via Porta Canarda, giacché un tempo raggiungeva
proprio l’antica Porta. (Raggiungeva: perché oggi il tratto è stato
privatizzato in più punti e fin dal suo debutto).2
Tutte queste carrozzabili
campestri, tracciate ad Ovest di Ventimiglia, sono datate dal 1924;
prima di quella data, uscendo da Porta Nizza, oltre alla ottocentesca
Nazionale per la Francia, si incontravano soltanto strade mulattiere.
Tra queste anche le
Antiche Strade Romane, appunto; ormai ridotte a
tratturi.
Dal 1140, con
l’allargamento delle mura cittadine verso Tramontana e l’inserimento
della Colletta, con la chiesa di San Michele, all’interno della città,
la carrozzabile per il Piemonte si dipartiva da questa, in discesa verso
Bevera; mentre prima d’allora la strada che conduceva a Tenda,
attraverso il
Passo dello Strafurcu, uscendo da Porta Nizza, seguiva
ancora il tracciato dell’Antica Iulia Augusta, fino al bivio dei “Dui Camin”, da dove prendeva
avvio il cammino che la collegava con l’Antica Strada Domitia, verso il Piemonte,
quello che ricalcava il percorso del primitivo tracciato percorso dalla “draira” di transumanza
per le greggi, da Tenda verso i nostri Paschéi. Un bivio veramente
importante.
Nella realtà, l’antica
biforcazione dei Due Cammini, quella che ha generato il toponimo della
zona, si sarebbe trovata ad una trentina di metri a Nord-Ovest, ad una
quota più elevata d’una decina di metri dall’attuale Osteria, giacché la
Iulia Augusta transitava assai più vicina a dove sarebbe sorto il Forte
del Colle, poi Forte San Paolo. In quel 1140, la strada che conduceva
alla Turbia prese il suo avvio da Porta Nizza. Un secolo più tardi, il
percorso giungerà a Porta Canarda passando di fronte all’Annunziata.
Nei lavori di
ristrutturazione del Forte, condotti da Camillo Benso, Conte di Cavour,
giovane luogotenente del Genio sabaudo, nel 1828; per ragioni militari,
il tracciato di quella che era stata la
Via Iulia Augusta ha assunto
l’attuale disposizione, trasportata di poco verso Tramontana. Lo
dimostra l’ottocentesca casa agricola nei pressi, lato mare, sul bivio Castel d’Appio-Forte San Paolo; la quale volta le spalle all’attuale
strada, ad una quota leggermente superiore. Sarebbe interessante
scavare.
LA VOCE INTEMELIA anno LXI n° 9 - settembre 2006 -
p.5
I DUI CAMIN
UN TOPONIMO RADICATO
PERCORSI DI CRINALE
Tratto di Strada Romana tra Porta Canarda e Conca d'Africa