Ill.mi Sig.ri,
Si degnarono le S. V. Ill.me di comandarmi, che dovessi riconoscere quali strade faccino, e possine fare li sfroxadori, che caricano il sale a Mentone, e come si possa impedirle il passaggio sul Dominio della Serenissima Repubblica nel territorio di Ventimiglia.
In ubbidienza de’ loro veneratissimi comandamenti mi dò l’onore di umilmente rapresentarle; quattro essere le strade, che possono fare li detti sfroxadori.
La prima, quella, che passa da Mentone a riva del mare, a piedi de’ Balzi Rossi, spiaggia di Latte, Porta Canarda, e Ventimiglia, che è quella che praticano al presente.
La seconda da Mentone come sopra, Balzi Rossi, e gionti al Vallone di Latte, lasciata a Levante la spiaggia di Latte e Ventimiglia, s’inoltrano per detto vallone sino a Sant’Antonio, indi discendono a San Paolo nel fiume Bevera, quale varcato passano a Calvo e dintorni.
La terza da Mentone sino ad una cappella in distanza novanta passi andanti prima d’arrivare al Torrente Garavano confine fra il Genovesato e Mentone, continuando per il territorio di Mentone sino sotto il Balzetto, traversando il detto torrente, entrano nel territorio di Ventimiglia, et ascendendo per una straripende strada la costiera chiamata Miciore alle falde della costa della Longheura, e Monte Cornare proseguiscono per pessima strada a Sant’Antonio, indi come sopra al Fiume Bevera e dintorni.
La quarta, quando non vengano impediti dalli gran geli, passano da Montone al Castellaro di Nizza, e di là ascendono per una pessima strada sino alla sommità del Monte di Cerri, o sia Traditore, ove entrano nel Dominio Ser.mo di Genova, quale traversano calando all’Olivetta, al Fanghetto, et ad Airole, luoghi della Giurisdizione di Ventimiglia, e di là ascendono per consimile strada ad un Monte, o sia Foce detto il Forcone, e di là entrano nel Piemonte.
Per impedire il passaggio a’ sfroxadori col sale di Mentone per le suddette respettive strade; atteso l’incarico da VV.SS. Ill.me impostami, e le recognizioni fattene sopra del luogo, mi faccio lecito di riverentemente significarle il mio debole sentimento. Rispetto alla prima, e seconda strada resterà impedito il passaggio mettendosi un corpo di n° venticinque in trenta soldati nella torre de’ Balzi Rossi appartenente a Giovanni Battista Roviglia della Grimalda, o sia Mortola Superiore, quale è capace di maggior numero per essere di tre suoli.
Da questa si scopre principiando dalla Porta di Mentone tutta la spiaggia, e strada sino a detti Balzi Rossi, a segno che persona non che bestia alcuna può passare senza esser veduta.
E sempre più postandosi una sentinella in distanza di cento passi andanti circa a Ponente della detta torre, ove è un scoglio con grotta, ed il restante fabrica in calcina in forma di guardiola, che sembra a tale effetto fabricata, e postata, quale converrà in parte ristorare.
Questa sentinella non solo scoprirà di giorno, ma anche di notte; e se questa russe assai oscura, restando quasi perpendicolare alla spiaggia, e strada, quale è tutta, principiando dal Torrente Garavano sino al piede de’ Balzi Rossi, di grossa ghiara (ghiaia), onde non è possibile, che possano passare muli, senza sentirsi un molto rumore col calpestio dei’ ferri nella ghiara.
La detta Torre è al di sopra delli scogli detti li Balzi Rossi, fra il piede de’ quali, ed il margine del Mare passa la strada, restringendosi a Levante verso il terminare di questi sopra un ponte d’un solo arco longo palmi dieciotto, e largo dieci, alto palmi quaranta circa dall’acqua del mare, che vi arriva sotto; passato il qual ponte continuando la strada ottanta palmi circa, vi è piccolo sentiero, che ascende a detta torre, passando per un intervallo di terreno, che resta fra mezzo li detti Balzi, e la sommità d’altri scogli, che continuano soprastando alla strada per ancora qualche tratto sempre sotto il tiro del fucile.
Altro simile sentiero esiste a Ponente di detti Balzi Rossi, che staccandosi dalla strada del Riano immediatamente sottoposto, ascende alla moderna torre, et alla Grimalda, il che tutto viene marcato nel tipo, che mi do l’honore di umiliarle.
Il primo sentiero, cioè quello a Levante, si dovrà rendere più comodo, ed agevole dalla torre sino a suddetto intervallo di terreno, ove si formerà una muraglia, o sia macera a traverso, che serva di trincera a’ soldati, accioché tanto di giorno, quanto di notte possano recorrervi, e così coperti dalle suddette muraglia, e sommità dell’altri suddetti scogli a’ man salva impedire il passo del ponte suddetto, e strada che è il più difficoltoso per chi vuoi tentarlo.
Il secondo, cioè quello a Ponente, si dovrà rendere impratticabile, e ciò con facilità, e senza danno d’alcuno per essere sopra de’ scogli, ed incapace di coltura; sul riflesso, che essendo nota l’animosità de’ sfroxadori, quando seguisse di ritrovarsi questi in grosso numero, potrebbero dividersi in due squadre, e mentre che una seguitasse li muli per tentare il passo del Ponte, nel tempo che contrastassero con li soldati accorsi, ed impegnati a proibirglielo dalla suddetta macera, e sommità de’ scogli; l’altra salendo tacitamente per il suddetto sentiere, e passando dalla torre non prendesse alle spalle li detti soldati; quali averanno sempre l’avvertenza per tal mattino di non lasciare mai senza sentinella la soprasegnata guardiola, che doveranno duplicarla per ogni buona caotela dandosi l’occasione del passaggio.
Per construere la detta muraglia, o sia macera, agevolare il primo sentiero dalla torre sino a questa e non più, lasciando il restante sino all’unione, che fa con la strada del Ponte, nello stesso stato, che è al presente; come ne resta inteso Ill.mo Sig.r Cap.no di Ventimiglia, fare una Porta all’ultimo suolo, che va su la terrazza della torre, e le arve a quattro piccole finestre della medema, e riagiustare il focolare; la spesa in tutto consisterà in lire sessanta circa.
Rispetto alla terza strada, riconosciuta la distanza di questa dalla spiaggia di Mentone sino a Sant’Antonio, che per mottivo della qualità malagevole delle salite per scoscesi monti, discese, e tortuosità sarà per bestie cariche di ore quasi cinque; e la seconda suddetta, cioè da’ Balzi Rossi a detto Sant’Antonio di sole hore due di buona strada.
Per risparmiar la spesa d’altro corpo d’i soldati, che dovrebbe essere a detto posto di Sant’Antonio; si è osservato, che scoprendo la sentinella della torre de’ Balzi Rossi i sfroxadori dalla spiaggia di Mentone inoltrarsi per questa terza strada potrebbero li soldati dopo un’hora circa (lasciati alla torre parte d’i loro, o più, o meno secondo la quantità de’ sfroxadori, che scoprissero) incamin’arsi per il vallon di Latte a Sant’Antonio, ove essendo un posto assai vantaggioso per li primi occupanti, e perché dovendo seguire l’unico passaggio che vi è per una Porta larga palmi nove su la piazza della capella di detto Santo, ed all’intorno tutta circondata di muraglie, resta questo passaggio assai difficile, mentre venga contrastato anche da poco numero di gente, stando coperta, e diffesa da dette muraglie soprastanti alla strada, alla Piazza, et alla Porta.
Ma per maggior caotela si per il giorno, che per la notte, si potrà rompendola in più luoghi rendere impratticabile per muli, il che attesa la naturale difficoltà si può fare con facilità, e questo di buon’animo l’eseguiranno gli uomini di Sant’Antonio, Borghé, San Paolo, e Calvo, essendosi più volte essibiti essi di farlo al predetto Ill.mo Sig.r Cap.no a mottivo, che passando li sfroxadori frequenti, ed in grosso numero per le loro terre, restano esposte, particolarmente nella prossima stagione, le loro vigne all’ardita indiscretezza de’ medesi; onde basterà darle un semplice rinfresco, ed una recognizione a Bartolomeo Abbo del fu Giacomo soldato della fortezza di Ventimiglia, che dovrà assistervi per la direzione delli posti, ove si dovrà rompere la detta strada; perché essendo venuto meco, come prattico, per tale l’ho esperimentato; il che tutto potrebbe importare la spesa di due zecchini.
Toccante la quarta strada per ora pare non esservi luogo ad alcuna provisionale, atteso che al Castellaro vi sono soldati del Re Sardo apponto destinati per impedire il transito colà de’ sfroxadori col detto sale di Mentone; ne restando fuori della suddetta, altre strade a sfroxadori, stante che da’ Balzi Rossi sino al soprasegnato Monte Traditore sopra l’Olivetta (escluso il passo difficoltoso sudetto di Miciorè) vi esiste una continuata cattena di Balze inaccessibili munite dalla natura in quella parte per un’antemurale al Stato della Ser.ma Rep.ca.
Crederei donque, che con il suddetto solo corpo di soldati alla Torre de’ Balzi Rossi restasse bastantemente provisto all’intento. Sottomettendo però il tutto alla prudentissima intelligenza, e sanissime deliberazioni di VV.SS. Ill.me, a’ quali umilmente m’inchino.
Di VV.SS. Ill.me
Genova il primo Agosto 1730 Umilissimo e devotissimo servitore
MATTEO COLONELLO VINZONI
(Sezione ARCHIVIO DI STATO di Ventimiglia, Ufficio di Sanità, Faldone 119, Foglio 11)
LA VOCE INTEMELIA anno XLIV n. 5 - maggio 1989
Matteo Vinzoni, dopo un’attenta ricognizione dei passi attraverso i quali si trasporta clandestinamente il sale da Mentone nel territorio della S.ma Repubblica di Genova, propone misure per stroncare l’attività degli "sfroxadori".
di Giusi INGENITO
CASTELLANO - 1989
A Ventimiglia, l'Archivio di Stato vide la luce nel 1951, come
Sottosezione, divenne quindi Sezione di Archivio di Stato nel 1965,
secondo la normativa del tempo, e dipende ora dalla sede principale
di Imperia.
Nel 2001, la
palazzina che lo ospita, risalente al 1886, è stata oggetto di una
totale ristrut-turazione, che hanno reso gli ambienti di via Thomas
Hanbury 12, luminosi ed accoglienti, con accesso attrezzato da
piazza Cesare Battisti, proprio di fronte alla Stazione ferroviaria.
Dal 1° ottobre del
2004, è costantemente aperto al pubblico, dalle ore 7,40 alle 13,15;
martedì e giovedì fino alle 16,50, chiuso sabato e domenica.
Esso conserva
documentazione dal secolo XIII al XX, per circa settemila pezzi, tra
cui faldoni, volumi, registri, mappe, filze e pergamene.
La documentazione
conservata si presta a studi storici ad ampio raggio, sia di natura
politica istituzionale che relativi alla cultura materiale.
Numerosi sono i
lavori e le tesi di laurea che hanno utilizzato le carte
dell'istituto, che di per sé ha svolto intensa attività culturale,
organiz-zando mostre e convegni, curando interessanti pubblicazioni.
La squadra che
gestisce la Sezione, è diretta da Maristella La Rosa, che nel tempo
si è avvalsa della collaborazione di Claudia Salterini, Giuseppa
Ingenito, Palma Gallo, Claudio Balestra e Angela.