Diffuso e contrastato è circolato il venticello per
alcuni come calunnia e per altri come constatazione: che la gente
quest’anno sia stata meno del previsto.
Verità o diceria, è certo che lo sforzo dei
“costruttori” dei carri (dall’ideatore all’ultimo addetto a passare
i chiodi) merita di una maggiore ricompensa morale, che è data dal
pubblico, il quale non può essere folto e attento se non è
tempestivamente informato.
Questo termine “tempestivo” include
la necessità sia di una preparazione molto anticipata, che di una
data sempre fissa.
Per la Trentanovesima edizione siamo già in
ritardo: più o meno si discuterà su chi, come, quanto e quando; poi
all’ultimo minuto, forse un mese prima, si prenderanno le decisioni,
e tutto ricomincerà come sempre: molta fatica, ottimo risultato ma
poca gente, perché con tutta la buona volontà non c’è stato il tempo
per avvertire le agenzie, sia italiane sia straniere, che
programmano i viaggi almeno a distanza di un anno.
Non è facile: ma chi dice che lo sia
?
Occorre mettere d’accordo chi fornisce i
fiori; occorre spronare i carristi nelle loro varie compagnie e
metterli d’accordo al di là delle scontatissime discussioni e pareri
contrari: occorre trovare una data conveniente per tutti e stabile
negli anni; occorre ... trovare i soldi (!): per tutto questo
occorre una istituzione che con la collaborazione di tutti
(Provincia, Regione, Associazioni varie, culturali, pubbliche o
private e altro ancora) sia definita per più anni, svincolata dai
pareri eventualmente mutevoli dell’amministrazione comunale e che
oggi – non domani - stabilisca il programma della Quarantesima
Battaglia e di quelle future, lasciando le cose come stanno per la
Trentanovesima.
Illusione ? Quasi
certamente, ma non è detto che don Chisciotte non possa rivivere.
Fondo da
LA VOCE INTEMELIA
- anno LIV - n° 7 - luglio 1999
Secondo alcuni dati i paganti sono stati circa 12.000, se qualcuno
afferma che vi erano 20.000 persone; quanti sono stati i beneficiati ?
L'Assessore ... si è fatto richiamare dalla
speaker perché aveva lasciato la sua auto in divieto di sosta, ricevendo
applausi dal pubblico più di quelli che erano stati attribuiti a
Cannelle.
Molti non si sono accorti del lancio dei 5.000
palloncini: su 10 di essi sarebbero stati introdotti altrettanti
biglietti validi per assistere ad una serata del Festival di San Remo.
Molti non se ne sono accorti, gli altri non li hanno visti.
Battaglia di Fiori abbinata alla Lotteria
Italia: i ventimigliesi hanno cercato ovunque di acquistare i biglietti
ma senza "fortuna", niente presso i tabaccai, cartolerie, edicole, pare
che qualche raro esemplare sia stato visto presso un autogrill di
Savona.
Dopo l'entrata nel corso a bordo di
un'auto d'epoca, in testa al corteo delle neo miss. Cannelle si è
volatilizzata per circa due ore. Sembra che abbia raggiunto il
fidanzato, allergico al polline, per poi riapparire in compagnia del
Leone di Lernia per la "battaglia".
Al microfono di Tele Monte Carlo, la nostra
concittadina Tiziana Arona presentatrice/giornalista dell'Emittente
monegasca ha invitato Sandra Milo: l'attrice si è fatta attendere
qualche minuto, scusandosi perché stava mangiando un uovo duro offerto
da un gruppo folkloristico.
Ai giornalisti è stato inviato un biglietto
valido per due persone per la tribuna stampa. Dopo qualche giorno
attraverso una telefonata dal responsabile dell'Ufficio Manifestazioni è
stata disdetta la "seconda persona" per mancanza di posti e
sottolineando che comunque non c'era nulla da sperare. Contare tutti
coloro che non hanno mai scritto un articolo è stato un gioco da
ragazzi.
Giù la testa ... dei garofani se si
vuole battagliare. I fiori con i gambi fanno gola alle signore che dopo
averne arraffato un bel mazzo se lo portano a casa.
Le auto d'epoca con sopra le miss si
fermavano davanti al palco delle annunciatrici e poi sfrecciavano per il
corso senza fermarsi. Clay Regazzoni ha detto: “belle carrozzerie”,
ovviamente riferendosi alle macchine, anche perché le ragazze era
impossibile giudicarle.
I dipendenti comunali hanno dovuto
sopperire alla mancanza di parte del personale, assunto dal Gestore
dell’evento per i transennamenti: si erano scordati ?
Nonostante gli addetti e le Forze
dell'Ordine presenti alla serata in compagnia di Rita Forte, l'amico
Sandrino ha condotto una sua battaglia a favore di chi era seduto dietro
il transennamento che divideva le autorità e gli invitati d'onore dai
comuni mortali. Parecchi "big" invece di stare al loro posto formavano
dei capannelli creando così una continua barriera che procurava le
giuste lamentele degli spettatori.
Il fedele Sandro, ligio al dovere, si è
adoperato per tutta la sera per mantenere l'ordine e grazie a lui siamo
riusciti a sentire, ma soprattutto ad ammirare la brava e bella
cantante.
LA VOCE INTEMELIA
- anno LIV - n° 7 - luglio 1999 - pag. 5
Battaglia dei Fiori
Siamo
giunti alla Battaglia di Fiori 1997. Una Battaglia sempre bella,
sempre amata dai ventimigliesi, ma ... e qui è d’obbligo un ma ...
che non riesce a decollare in campo nazionale ed internazionale a
vasto raggio.
I motivi di questa “defaillance”
possono essere molteplici, ma penso che in buona parte vadano
attribuiti all’improvvisazione dell’ultimo momento che ogni anno si
ripete.
Forse da parte dell’Amministrazione
non c’è la convinzione che la nostra “Battaglia”, possa essere
“sfruttata” in modo positivo per la promozione turistica della
città.
In pratica, il grosso investimento
finanziario che il Comune ogni anno assicura, viene in parte
sprecato per mancanza di programmazione e pubblicità e la “festa” in
definitiva tocca solo le zone limitrofe della Liguria, Piemonte e
Costa Azzurra.
Ben altra cosa sarebbe, se la
manifestazione fosse pubblicizzata con costanza e in modo adeguato,
a livello nazionale ed europeo, tramite Tv in programmi
specializzati e con i canali informativi del turismo. Non ci
starebbe male un coinvolgimento degli operatori
turistici-alberghieri con iniziative e sconti legati a questa
settimana del fiore.
Ma tutte queste cose e altre (ce ne
sarebbero da mettere di idee !) necessitano di tempo e buona volontà
e non può bastare l’impegno di alcune persone limitato negli
ultimissimi mesi precedenti la manifestazione, perché fino a poco
tempo prima non c’è la certezza che la stessa possa essere
effettuata.
Noi siamo convinti invece che già
all’indomani della Battaglia, un comitato “gagliardo” e con un po’
di autonomia, dovrebbe mettersi al lavoro per pensare ed organizzare
la Battaglia dell’anno seguente, non lasciando nulla al caso: dalle
informazioni e presenze della Tv e dei mass-media, agli accordi
vantaggiosi per l’acquisto dei fiori in modo comunitario per
contenere i prezzi.
Questo è il principio che regge
l’economia. Che senso ha se non investire centinaia di milioni se
poi il tutto si risolve in una sagra paesana e non c ‘è ritorno
diretto e indiretto di immagine della città ?
Basterebbe vedere la cosa con queste
idee, che qualsiasi anche piccolo imprenditore ha per trarre molti
più benefici per la zona.
Il Comune dovrebbe essere un
imprenditore che quando investe lo fa - in questo caso – perché
qualcosa ritorni per regalare alla città qualcosa di più di un bei
sogno floreale che all’indomani sparisce.
G.C.
LA VOCE
INTEMELIA
- anno LII - n° 7 - luglio 1997 - pag. 5
IN INVERNO A MENTONE
DI RECENTE
Oggi, nel 2013, si sono svolte più di altre dieci edizioni, che hanno persino influito sulla dinamica tradizionale, ma l'attualità degli scritti citati resta invariata.
La vede pochissimo pubblico attraverso i Media
Persino la stampa locale ne parla soltanto per tre giorni
Non viene, non può venir gente !
Anno dopo anno assistiamo al vistoso calo del pubblico che dovrebbe venire ad assistere alla “Battaglia dei Fiori” e notiamo come, anno dopo anno, non si decidono provvedimenti sostanziali.
Il costo della manifestazione è considerevole, per cui sarebbe necessario corrisponderlo dopo aver valutato, ampiamente, una qualche validità di programmazione, almeno a lunga scadenza.
Oggi, anno 2008, la manifestazione serve soltanto a celebrare la bravura artigianale dei carristi, mantenendo vive alcune tecniche che altrimenti andrebbero irreparabilmente perdute. Così com’è pubblicizzata non serve al sostegno turistico della Città, né serve a pubblicizzare una produzione floricola che non ci appartiene più; due degli obbiettivi che erano ampiamente sostenuti dalle “Battaglie” fino agli Anni Cinquanta.
La data di metà giugno era stata scelta per approfittare della “seconda fioritura” dei garofani, nelle nostre fasce; sanissime corolle sbocciate su gambi corti ed incontrollati, che i floricoltori avrebbero sradicato e gettato comunque.
Oggi, giacché i garofani usati sono relativamente limitati, vengono acquistati a prezzo pieno in ogni parte del mondo; per cui quella data di metà giugno non rappresenta più alcun vincolo all’effettuazione dell’evento, se non quella di uno sconsiderato legame verso l’annosa tradizione.
La validità telegenica delle nostre opere d’arte itineranti è minimizzata dall’eccessiva perfezione della nostra infioratura, che la maggior parte degli spettatori remoti non è in grado di visivamente apprezzare.
Di per sé, la “Battaglia dei Fiori” potrebbe ancora rappresentare un fiore all’occhiello della Città, ma, a sostegno delle valutazioni di cui sopra, dovrebbe rendersi più telegenica, privilegiando infiorature di nuova concezione, con fiori anche diversi dal garofano, persino se questa affermazione sarà valutata come bestemmia dai carristi.
La data, non essendo oggi più attendibile presso alcuna agenzia turistica (vedi lo scarso numero di pullman), potrebbe tranquillamente essere spostata in una parte dell’anno, dove una festa dei fiori, immersa in una natura benigna come la nostra, sbalordisca il pubblico remoto, conducendolo verso i nostri lidi, per verificare di persona, magari scendendo in albergo a Bordighera.
L.M.
LA VOCE
INTEMELIA
- anno LXIII - n° 7 - luglio 2008 - pag. 1