ZONA INTEMELIA
SCUOLE E CONVITTI
DAGLI ANTICHI STUDI
ALLE ATTUALI SCUOLE
Nell’824, il vescovo intemelio destinava maestri nell’episcopio, a favore dei giovani studenti.
Nell’anno 825, un capitolare invitava “in Taurinis conveniant de Vintimilio, de Albingano, de Vadis de Alba” gli allievi per le scuole episcopali.
Nel 1179, coi lavori del III° Concilio Lateranense, papa Alessandro III, che precedentemente aveva insegnato nella scuola di Bologna, fece approvare e promulgò una costituzione che imponeva ad ogni capitolo cattedrale di mantenere un maestro, il quale avrebbe insegnato gratuitamente. Inoltre la costituzione stabiliva che in ogni diocesi lo scolastico, dignitario incaricato dal vescovo o dal capitolo di dirigere la scuola, avrebbe concesso la “‘licentia docendi”‘ a quanti ne fossero degni. Quindi i licenziati avrebbero avuto a propria volta diritto d’insegnare, creando nuove scuole. La licenza dava facoltà di insegnare solo nella diocesi. dov’era stata concessa.
Nel 1424, si trovava in Ventimiglia la carica del “Rector scolarum”, fornita nel 1487 alla fiorente Sospello. Il primo maestro, investito di quest’ufficio in Ventimiglia, appare Guglielmo Beghelli da Briga. Nel 1426, Pellegro Fenoglio da Diano; nel 1431, Bartolomeo Rabi da Tenda; nel 1451, Ansaldo Gerbaudo da Ventimiglia. In queste scuole si studiavano i classici latini, per trarne materia verso la lingua volgare che era già parlata e persino scritta. Frutto di questa ancora contenuta popolarizzazione della cultura fu il successo di alcuni poeti locali, ottenuto nella lingua volgare, quanto in quella provenzale. Tra questi si segnalarono: Agostino Balauco, Cristoforo De Giudici e Giovanni Curlo.
Nel 1533, si decise che un maestro razionale fosse accordato anche alle Ville.
Nel 1654, il vescovo Mauro Promontorio, genovese, introduceva a Sospello l’ordine dei Dottrinari, imponendo loro l’apertura di una scuola.
Nel 1661, la reverenda Paola Lomellino, superiora delle Canonichesse Lateranensi, insediava il convitto nella casa di Gio.Batta Orengo, in attesa della costruzione del Monastero di Sant'Antonio Abate, a mezzogiorno della Cattedrale. Opereranno, per l'istruzione delle fanciulle, fino al 1866.
Nel 1773, i Gesuiti della provincia lasciarono le scuole ed i conventi dove operavano. Torneranno a riaprire conventi e scuole in provincia, soltanto nel 1819.
Nel 1842, per la direzione dell'Ospedale Santo Spirito e per l'istruzione delle fanciulle, venivano introdotte le monache Giannelline, dal titolo di Santa Maria dell'Orto, che dimorarono temporaneamente nel monastero sul retro della Cattedrale. Nel 1876, si trasferiranno nel monastero di Sant'Antonio Abate, che aveva ospitato le Canonichesse Lateranensi.
Nel 1863, la casa contenente la Scuola, del Pio legato Devotina Orengo, veniva annessa al costruendo Civico Teatro, presso l’antica Loggia del Parlamento.
Nel 1866, un Regio Decreto sopprimeva gli Ordini e le Congregazioni religiose. In quell'anno, i numerosi Evangelici e Valdesi presenti a Bordighera e Vallecrosia, ai Piani, fondarono una Scuola ed un Asilo per bimbi con vitto e alloggio, nel 1869. La scuola domenicale era diretta dal tedesco Paolo Benemann, allievo del Collegio Valdese di Firenze.
Nel 1874, chiamato dal vescovo Reggio, don Giovanni Bosco giungeva in Vallecrosia, a visitare il terreno presso il Torrione, acquistato appositamente per innalzarvi i convitti dell'Opera Salesiana.
Nel 1877, il vescovo Tommaso Reggio faceva ristrutturare il Seminario, aprendovi un Convitto per i giovani, provenienti dai centri minori della Diocesi, che avessero voluto frequentare il Ginnasio locale. I Convitto del Seminario veniva chiuso nel 1884.
Nel 1880, per impulso di sir Thomas Hanbury, venivano edificate le scuole di Mortola, Grimaldi e Latte. In settembre, dietro le canoniche della Cattedrale, lo stesso vescovo fondava l’Istituto delle Suore di Santa Marta.
Marzo 1880, veniva posta la prima pietra dell'Istituzione Salesiana a Vallecrosia. Fin dal 1876, i Salesiani e le suore di Maria Ausiliatrice operavano ai Piani, nella casa Lavagnino, in ambienti sempre più angusti.
Nell’ottobre del 1882, su pressione della Società Operaia, veniva istituita la Scuola Tecnica Municipale. Nell’ottobre 1888, con R.D. 5631, venne ingrandita, divenendo Scuola Regia, che nel 1911, assumerà il nome di “‘Camillo di Cavour”‘.
Nell’aprile 1883, il Ministero dei Lavori Pubblici accordava il prestito di L. 24.260 per la costruzione delle Scuole al sobborgo Sant’Agostino, a levante della foce del Vallone.
Nel gennaio del 1893, la Scuola Tecnica prendeva possesso dei locali costruiti per il Regio Ginnasio, nell’ex Convento Francescano.
Nel 1900, trentasette Congregazioni cattoliche francesi, vennero a stabilirsi nella Zona Intemelia, in attesa che la politica francese si rivolgesse verso altre maggioranze. In quegli anni, Bordighera, frati francesi aprivano il Collegio Saint Charles, per preparare i giovani a corsi universitari; mentre era già operante, al Torrione, il Pensionnat Saint-Anne, delle monache di Saint Martin, che si dedicavano all'istruzione delle giovani.
Nel 1928, era finalmente completato l’edificio delle Scuole Elementari, che fino ad allora erano ospitate nella “casa Azaretti” di via Chiappori. Il plesso venne chiamato "Casa del Balilla"; moda dei tempi.
Nel 1929, la Regia Scuola Cavour diventava Scuola di Avviamento Professionale. Nel 1963, tornerà ad essere Scuola Media e, dagli anni Settanta estenderà sezioni staccate, in Roverino e Latte.
Nel 1947, veniva istituita la Scuola Media Statale “‘G. Biancheri”‘, che trovava sede nella casa della Colonia Croce Rossa di via Regina Margherita.
Ancora nei primi Anni Cinquanta, le sorelle Viale conducevano una elementare privata nel primo piano di Palazzo Hanbury, in via Cavour. Poco dopo le monache della Congregazione di Santa Marta aprirono la elementare di via San Secondo, in Siestro.
Nel 1962, la signorina Paola Gilardi stendeva una convenzione coi Padri Somaschi, per aprire una colonia nella Villa Poggio Ponente.
Nel 1915, il Consolato di Francia e le Scuole Francesi operavano sul lungomare Cavallotti.
Nel 1924, le Scuole francesi aprivano la loro sede in via Ruffini, angolo via Roma in una proprietà comunale sotto strada, adibita anche ad arena estiva. Alla fine degli Anni Sessanta si trasferirono alle Gianchette. Nell’ottobre 1992, lasciarono quella sede per trasferirsi al piano terreno dell’ex Liceo G. Rossi, in via Martiri.
Nell’aprile del 1985, veniva inaugurato il complesso scolastico del Liceo Scientifico "Angelico Aprosio", in località Le Logge, nelle Asse, di proprietà della Provincia.
LUISA MURRAY BOYCE
Nata a Micham, presso Londra, il 24 aprile 1822, da una facoltosa famiglia aristocratica britannica, era giunta a Bordighera nel 1864. Convinta dal pastore Graves ad incontrare il sindaco di Vallecrosia Alessio Biancheri, di fede evangelica, mise a disposizione i suoi beni per creare un luogo di incontro per gli Evangelici e i numerosi Valdesi presenti; fondarvi una Scuola, ai Piani nel 1866, ed un Asilo per bimbi con vitto e alloggio, nel 1869. In seguito, fece erigere una decorosa cappella ed un laboratorio per insegnare ai giovani il mestiere di calzolaio, falegname e sartoria, anche per le ragazze, con istruzione gratuita. Dal 1912, la scuola divenne soltanto femminile. Nel 1873, si fece costruire la villa “‘Poggio Ponente”‘ dove soggiornò, per lunghi periodi, fino al 20 febbraio 1891, data della morte. Dal 1950, la Casa Valdese di Vallecrosia funzionò da Colonia estiva e da luogo di raduno culturale e religioso. Nel 1962, la signorina Paola Gilardi stendeva una convenzione coi Padri Somaschi, per aprire una colonia nella Villa Poggio Ponente.
INIZIO NOVECENTO
CONGREGAZIONI DALLA FRANCIA
Mentre finiva l’Ottocento, il governo francese del ministro Valdeck-Rousseau dette avvio ad una politica anticlericale annullando il Concordato con la Santa Sede. Rivide i termini in materia di matrimonio e sospese dall’insegnamento scolastico tutti gli Ordini e le Congregazioni confessionali.
Molti di questi religiosi preferirono lasciare il territorio francese, temendo ulteriori vessazioni, cosicché alcune di queste Congregazioni ripararono nella Zona Intemelia, mantenendo la loro attività scolastica. Dall’archivio vescovile, don Allaria Olivieri ricostruisce le loro venture.
Nel 1901, le suore francesi “Carmelitane Scalze”, di stretta clausura, trovarono ospitalità a Nervia. Nel 1906, venderanno casa e terreno per far ritorno ad Arles.
Dal 1902, i “Piccoli Fratelli di Maria” presero residenza in regione Santo Stefano, dove edificarono un accogliente complesso abitativo ed una maestosa cappella, che ancor oggi viene nominata “dai Maristi”. Vi mantennero il loro noviziato fino al 1977, poi chiusero per tornare in Francia, lasciando nel nostro cimitero un intero campo dedicato ai loro confratelli defunti.
Nell’ottobre del 1903, la Congregazione dei Padri di San Pietro in Vincoli, proveniente da Marsiglia, prendeva residenza in Villa Cabagni, dedicandosi all’educazione dei discoli e dei carcerati. Nel periodo di guerra, nel 1915, si trasferiranno a Barcellona dov’era la Casa Generale, in Marsiglia e Saint Thomas.
Il 25 luglio del 1903, in Vallecrosia, edificato dalla Congregazione francese delle Suore di Saint Martin, prese corpo il “Pensionat Sainte-Anne”, ancor oggi operante.
Sempre nel 1903, giunsero a Latte alcuni Cappuccini provenienti da Lione, attivandovi un noviziato. Nel 1907, ad esclusione dell’assistente spirituale delle suore locali lasceranno Latte per aprire “Villa Palma” a Piani di Borghetto, nel 1910, si trasferiranno a Taggia, nel 1921, torneranno in Francia.
Ancora in Latte, provenienti da Marsiglia, le “Saìntes Capuçines” erigeranno una clausura presso la chiesa. Torneranno a Marsiglia nel 1921. In Bordighera, frati francesi aprivano il Collegio Saint Charles, per preparare i giovani a corsi universitari.
Nel 1904, presso Bordighera, monaci di Saint Charles aprivano un collegio per preparare gli universitari alla laurea, in un appropriato fabbricato, attorniato da splendido parco. Dall'altro lato dell'Aurelia, monache Trinitarie erigevano il grandiosi pensionato che ospita oggi il Seminario.
Il 22 giugno 1906, le suore della “Santa Infanzia”, provenienti da Digne, aprivano un collegio per fanciulle francesi nella casa De Carli di via Tenda, via Gianchette 2; per le numerose allieve dovettero trasferirsi nella nuova casa di Azaretti, ora in via Chiappori, dove aprirono una cappella. Il primo maggio del 1924 torneranno a Digne.
Le Suore Francesi di San Francesco d’Assisi che, dopo una breve dimora a Trucco, si stabilirono a Camporosso e in via Roma a Ventimiglia. Si consacrarono alla educazione della gioventù e alla cura degli ammalati negli ospedali e nei ricoveri di mendicità.
Dieci suore della “Dottrina Cristiana”, provenienti da Parigi, si fermarono alla Mortola, aprendovi un collegio femminile ed una cappella. Nel febbraio del 1917 per mancanza di educande e per la morte della superiora torneranno in Francia. Dal 1921 al ‘23, le sostituiranno le suore “Fedeli Compagne di Gesù” attivando opera assistenziale per suore vecchie ed ammalate.
Provenienti da Pont de Beauvoisin di Grenoble, le “Suore del Santo Rosario” aprivano una casa in Ventimiglia Bassa, provvedendo a curare gli ammalati a domicilio. Facevano anche scuola ai figli degli impiegati della dogana e delle ferrovie francesi. Torneranno in Francia nel 1913. Dal Var, cioè da Sollier Pont, giunsero le suore francesi di “Santa Marta” che pregavano e lavoravano. Loro prima sede era al numero 8 in regione Santa Teresa. Nel 1908, si trasferirono presso la Cattedrale e nel 1910 alla marina in casa Gastaldi. Nel 1914, nuovo trasloco in via Garibaldi ed infine tornarono in Francia, nel 1917.
Le Suore della Natività di N.S. Gesù, il cui fine era dedicarsi all’educazione dei giovani e che, prima di trasferirsi a Bordighera all’Hotel Beau Rivage, stettero per qualche anno a Nervia.
Sempre in Nervia, curando i malati e insegnando alle fanciulle, si insediarono le suore di “San Tommaso da Villanova”, dette le Agostiniane francesi. Torneranno oltralpe nel 1931. Circa 37 gruppi, di diverse Congregazioni, presero residenza temporanea nella zona compresa tra il confine e Taggia. La maggior parte di queste congregazioni rientrarono poi in Francia entro l’inizio degli anni Trenta.
Arch. vesc. G.D.4 “Congr. Franc.” - Nino Allaria Olivieri
Scuola serale internazionale di
lingua Italiana e Francese - 1908
di Marisa De Vincenti
Con l’avvento della Ferrovia Genova-Ventimiglia (novembre 1871), l’inaugurazione, l’anno dopo, del suo prolungamento sino a Nizza e la sistemazione della dogana ferroviaria nella nostra città, Ventimiglia venne eretta a Stazione Internazionale. Conseguen-temente, molti ferrovieri e doganieri francesi, per loro comodità e convenienza, anziché fare i pendolari, preferirono prendere a Ventimiglia la loro residenza. E per agevolare questi nuovi abitanti, non sempre originari della vicina Provenza, quindi abbastanza usi al nostro parlare, e rendere più facile e gradevole la loro permanenza fra noi, per iniziativa del professore Alessandro Grollero, insegnante presso il Regio Ginnasio e nella Scuola Tecnica della nostra città, come annunciava il manifesto, datato 24 Marzo 1908, ebbero inizio dei corsi pratici e gratuiti di lingua Italiana e Francese per cittadini di entrambi le nazionalità. Le lezioni avevano luogo tutte le sere, tranne il sabato e la domenica, dalle ore 20,30 alle 22 nelle aule delle Scuole Elementari comunali di via Hanbury. Non sappiamo quanto durò questa lodevole iniziativa, dato che, pare, la richiesta, rivolta al Provveditorato degli Studi, per ottenere un sussidio che permettesse il mantenimento di detta scuola, venne inoltrata troppo tardi e non poté essere accolta. Nel mese di ottobre, il professor Grollero, da Bobbio, forse sua città natale, ove era tornato, scriveva nuovamente al Commissario Straordinario e, auguran-dosi che, “per il bene della città” i corsi potessero riprendere, chiedeva un certificato “come grato ricordo” del suo operato. Il documento gli venne rilasciato nel dicembre dello stesso anno. Ma, leggiamo direttamente tutta la questione come riportata dai relativi documenti d’archivio.
Eccellenza,
Nel mese di Marzo dell’anno corrente il Prof. Alessandro Grollero, incaricato di lingua francese nel R. Ginnasio, lanciava l’idea dell’istituzione dì una Scuola serale pratica popolare gratuita di lingua italiana e francese, della quale Ventimiglia difettava benché ne fosse sentito il bisogno pei continui rapporti che cittadini dell’una e dell’altra Nazione hanno giornalmente nella vita sociale e più specialmente per la necessità dì accedere agli uffici internazionali di dogana e di ferrovia. La nobile iniziativa fu lungamente accarezzata dall’Amministrazione Consi-gliare, la quale incoraggiò il Prof. Grollero ad assumere la direzione della Scuola, permettendo da parte sua quel benevolo appoggio morale e materiale, che avesse giovato al regolare funzionamento di essa. Cominciò infatti col mettere a disposizione il locale delle Scuola Elementari Femminili del Sestiere S. Agostino (il più adatto) e provvide che vi fosse fatto l’impianto dell’illuminazione a gas, di guisa che il 24 Marzo si poté annunciare l’apertura della Scuola fissata pel 26 successivo. Oltre 200 persone, di cui 170 italiani e 30 francesi accorsero per partecipare alle lezioni pratiche di conversazione in lingua francese ed italiana. Ma, ciò che del resto si verifica praticamente in tutte le Scuole serali, la cifra veramente esorbitante, data la capienza del locale ed una persona sola addetta all’insegnamento, si ridusse ad una media serale di una cinquantina di allievi. Del profitto ricavato dalla Scuola fa fede l’annessa relazione finale, in base alla quale vennero distribuiti - a titolo di ricordo - libri agli allievi che più si distinsero. Per l’attuazione della Scuola, il Municipio spese £ 246,05 come da prospetto; inoltre una ricompensa spetta, come di giustizia, all’insegnante ed una piccola gratifi-cazione va pure data al Bidello, che impiegò ore straordinarie di servizio, ed alla Guardia dì Polizia Urbana addetta alla sorveglianza del locale ed al buon ordine.
Il sottoscritto pertanto supplica l’Eccellenza Vostra a volersi benignare di concedere un congruo sussidio, che valga a compensare le spese straordinarie, che ha dovuto sostenere il Comune, ed a rimunerare le fatiche di chi prestò l’opera propria. Nella fiducia di favorevole esito, porge all’Eccellenza Vostra le ben dovute grazie, nel mentre si protesta (illeggibile)
Il R. Commissario Straordinario
Prospetto spese:
Impianto illuminazione a gas £ 156; Manifesti e circolari £ 18; Libri premio £ 50; Gas consumato £ 22,05; Totale £ 246,05-
Seguono: la lettera del Provveditorato agli Studi di Imperia, col diniego ad un sussidio da parte del Ministero, oltre alla missiva di ringraziamento del professor Grollero.
Marisa De Vincenti VENTIMIGLIA COM’ERA Una manciata d’immagini e notizie
ALZANI - Pinerolo 2012