E la ragione della florentezza del commercio nella Liguria, pare
sia stata con verità additata dall’illustre Paruta, là dove
dice: «I Napoletani e i Lombardi niuna cosa stimano più
contrario alla nobiltà, che il fare alcun esercizio mercantile,
dal quale dicono doversi gli uomini nobili astenere, come di
cosa che possa macchiare la candidezza della nobiltà.
All’incontro i Veneziani, i Fiorentini ed i Genovesi
indifferentemente esercitano la mercatanzia in modo, che i più
nobili fra loro sono per lo più i mercanti di maggiori faccende.19
E per rispetto a Ventimiglia questo fu tanto vero che non solo
le primarie famiglie, ma come vedremo ben presto, alcuni dei
Conti stessi teneano banco aperto in varie città della Liguria.
Quanta dovesse essere perciò la ricchezza di non poche famiglie
ed il benessere generale d’ogni ordine di cittadini, appariva in
modo particolare nella festa più grande dell’anno, che ricorreva
ai 15 di agosto, dedicata a Nostra Signora Assunta: festa già
della federazione latina, che cominciava in Roma il 13 di agosto
presso il tempio di Diana sull’Aventino, e a Ventimiglia lo
stesso giorno presso il tempio di Giunone. Allorché il
Cristianesimo si fece trionfante nella città nostra, si mutò il
nome della divinità pagana in quello della Vergine Madre di
Cristo: ma la solennità civile, che consisteva in celebrar feste
popolari con simulacri di battaglie, alla presenza della
magistratura, ed in una fiera che durava tre giorni, fu
religiosamente mantenuta. Cominciava la sera del 13 a suonare
per un’ora la campana maggiore della Cattedrale: e questo
faceasi per invitare i rettori delle chiese, comprese nel
territorio del Comune, a recarsi coi fedeli alla festa , che
andava a incominciare, e associarsi quindi alla solenne
processione, in cui al clero secolare e regolare preceduto dal
vescovo, alle autorità civili e militari aventi a capo il
podestà, pigliavano parte tutti i parafici o maestranze colle
loro insegne. - Un fatto notevole attirava in copia i
forestieri, ed era il poter assistere la vigilia della festa,
allo scolo di un’acqua miracolosa, farmaco a molte infermità,
che scaturiva da una stella in pietra, scolpita sul pilastro
sinistro dell’elegante peristilio, che da il principale ingresso
alla Cattedrale.
19) Quantunque le feste e la
fiera sieno state da più secoli abbandonate, ciò nullameno non è
mai stato smesso l’uso di suonar la storica campana; e nell’Ordo
dioecesanus al 13 agosto si legge: Hodie sero post vesp.
pulsantur per horæ unius spatium campanæ cathed. Eccles. juxta
antiqiiissimum ritum. Trovo nel Pitré (Nuove effemeridi
siciliane, Palermo, Pedone Lauriel 1881, pag. 133): la festa
di mezz’agosto della Madonna dell’Assunta durava tre giorni
cominciando dal 14 agosto e in tutti i tre giorni vi erano
spettacoli clamorosi; si correvano palii, si liberavano schiavi
e v’era la processione delle maestranze.
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A queste notizie della città e diocesi nostra, non credo
estranea quella che trovo segnata all’anno 1497, e che riproduco
testualmente da un antico manoscritto:«In quest’anno pure mancò
l’acqua miracolosa, che da una stella di pietra posta nella
porta della cattedrale usciva, per virtù di cui guarivano molti
di varie infermità nella vigilia dell’Assunta, ove veniva: e
concorreva gran gente per esservi una fiera grossa. Avvenne che
un giovane cittadino, la cui famiglia non mi par lecito
nominare, con ardire baciò sopra la detta porta una giovane, e
in un subito mancò quest’acqua; fu per questo subito bandito».41
La stella esiste tuttora, come sono patenti gli strati minerali,
rimasti aderenti alla pietra dal liquido che ivi scaturiva. -
Perché questa stella ? Da dove proveniva quest’acqua ? Credo,
rispondo io, provenisse da uno di quei putei che si trovavano
nelle primitive chiese cristiane della Gallia, cujus aquas
(scrive il Ducange) aegrutantibus vice medicinae erant.42
41) Breve compendio di
Ventimiglia, man s. del secolo XVII posseduto dall’autore,
pag. 21.
42)
DUCANGE -
Glossarium medice et infimae latinitatis - Questi putei o
puteali erano in tanta venerazione presso i Franchi, ut eorum
aquae Boires-Dieu appellarentur.
Nel
Medioevo ventimigliese primeggiavano i riti per la celebrazione
dell'Assunta, feste popolari che giungevano dalla più profonda
antichità. Da storico affidabile, Girolamo Rossi ci riporta tutti i
documenti che gli sono pervenuti sull'argomento, riuscendo a fornirci un
quadro assai esaustivo di questa incarnata tradizione, che nel XVII
secolo è stata inesorabilmente sopita, abbandonando il Ferragosto di
Augusto a vantaggio di una nuova festività da svolgersi circa due
settimane più tardi.
Usi e ritualità di popolo, magari provengono dalla più profonda antichità, anche se a volte hanno modificato aspetto, tanto che non tutti i continuatori partecipanti sono a conoscenza dell'impulso iniziale, l'esigenza che ha suggerito di impiantare il rito.